di Massimo Rosa/Direttore
Nella recente assemblea ordinaria e straordinaria tenutasi a Losanna, il momento più accomunante è stato quello dell’annuncio da parte di Gerlando Amato (nickname Giugiù) della prossima Assemblea elettiva internazionale che si terrà ad Agrigento.
Una location di grande valore archeologico-culturale: la Valle dei Templi ed il grande drammaturgo Luigi Pirandello. Mai scelta fu migliore.
Arroccata sul colle della Rupe Atenea, la città moderna, ha ai suoi piedi un comprensorio archeologico di rara importanza e bellezza.
Akragas, Agrigentum, Kirkent, Girgenti e, finalmente, Agrigento: queste le sue diverse denominazioni nel corso della sua storia bimillenaria, che hanno scandito i tempi e le genti che vi hanno risieduto, lasciando ai posteri importanti ed incomparabili vestigia, celebrate nei loro scritti, da Orville, a Riedsel, da Munter al viaggiatore per eccellenza Johann Wolfgang Goethe.
Pindaro non esitò a definirla “città più bella fra quante gli uomini avessero edificato”.
Il paesaggio che la circonda, stendendosi ai suoi piedi, è dolce ed aspro a seconda delle stagioni; ma il leit-motif è dato dalla simbiosi armonica dei suoi colori: ora intensi, ora smorzati. Una simbiosi che sta tra l’azzurro cielo-mare, di un’intensità africana, il giallo ocra della sua terra, capace, ad ogni tramonto, di rinnovare il grandioso spettacolo che la rende protagonista, tingendosi di delicati riflessi dorati, conferendo ai templi, maestosi, là sulla dorsale collinare, un’aurea di perenne regalità, per non parlare poi del verde degli innumerevoli ulivi, quasi un ricamo sui suoi dolci declivi che, ad ogni frusciar del vento, si tingono d’argento, quasi le loro chiome volessero ricordare l’antichità dei luoghi.
Bisogna dunque rendere merito a Giugiù Amato di essere riuscito a portare in questa splendida terra agrigentina il momento clou della vita del Panathlon, quella elettiva del Presidente Internazionale, che governerà per i successivi quattro anni. Ciò avverrà nel 2024. Sarà Agrigento con la sua Valle dei Templi ad indicare la strada delle future fortune del Panathlon.
Non resta che augurare un “Ad Maiora” all’attivo presidente Gerlando Amato, certi, come sempre, della signorile ospitalità siciliana, uno dei must di questa splendida regione.