MARTINA TREVISAN TRA LE PRIME QUATTRO DEL TORNEO
ROLAND GARROS
Giornata 10
Il Tennis di Alberto Capilupi – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
OGGI IL COMPLETAMENTO DEI QUARTI DI FINALE
Alle due di notte è terminata l’ennesima sfida tra Rafa Nadal e Novak Djokovic, che assieme a Roger Federer (uscito ultimamente di scena) fanno parte del mitico Grande Trio (noto in tutto il globo tennistico con il soprannome inglese di “Big Three”) dominatore dal 2004 di questo diffusissimo sport, uno dei pochissimi praticati ovunque.
Il serbo, ieri sera, ha iniziato malissimo. Appariva infatti deconcentrato, falloso, poco potente. Inevitabile quindi la perdita del servizio al primo gioco, avvenuta a conclusione di ben tre palle-break. Lo spagnolo, al contrario, sembrava essere in gran forma, quasi al livello dell’esaltante parte conclusiva del precedente incontro con Auger Aliassime. Djokovic si è poi un po’ ripreso, ma non è riuscito a sfruttare due occasioni di break nel quarto game. Al contrario Nadal gli ha strappato di nuovo il servizio nel gioco successivo, spianandosi la strada per la conquista del primo parziale (vinto per 6-2).
Disastroso, per Novak, anche l’inizio del secondo set, in cui si è trovato sotto per 3-0 e con due break consecutivi. Ma a quel punto si è svegliato dal letargo e ha cominciato a giocare bene, in modo fluido, preciso e potente. Da 0-3 si è portato a 4-3 e infine a 6-4.
Nel parziale successivo Nadal ha reagito con ferma determinazione, mentre l’avversario è tornato a sbagliare come all’inizio dell’incontro. Il set è stato un po’ la fotocopia del primo: break nel primo e nel quinto gioco e identico punteggio di 6-2 per lo spagnolo.
Nel quarto set Djokovic è tornato a giocare da n. 1 del mondo: break al secondo game, 4- 1 e 5-2, fino a procurarsi due set point sul 5-3. Ma a quel punto Nadal ha mostrato ancora una volta per quale motivo viene considerato il Re del Roland Garros e della terra rossa: annullati i due set point si è procurato due palle break, arrivando a strappare il servizio nel secondo tentativo: 5-4 per Djokovic, poi 5 pari, 6.5 per il serbo e infine 6 pari.
Il tie-break è stato un calvario per Djokovic, che si è fatto sfuggire subito il punteggio fino ad arrivare ad 1-6, cioè ad un passo dalla sconfitta definitiva. A quel punto è riuscito ad annullare ben tre palle conclusive, per poi cedere per 4-7.
Un trionfo per Nadal. Era “solo” un quarto di finale, ma avrebbe meritato di essere la finale.
E non si può addossarne la colpa al giudice-arbitro del torneo, perché i tabelloni devono essere impostati in base alla classifica dei giocatori.
Per lo stesso motivo è un vero peccato che in semifinale si debbano ora incontrare Nadal e Zverev: incontro che avrebbe meritato di essere un’altra finale.
Il tedesco, in gran forma, ha battuto abbastanza nettamente (in quattro set) Alcaraz, da tutti considerato il probabile n. 1 dei prossimi anni. Per la prima volta lo spagnolo non è riuscito ad esprimere quel gioco di potenza e di anticipo che lo caratterizza. Ma probabilmente non è stato capace perché Zverev gliel’ha impedito tenendolo continuamente sotto pressione con colpi profondi e pesanti. In alternativa lo spagnolo ha usato molto efficacemente l’arma della palla corta, che sa eseguire da qualsiasi punto del campo in qualunque situazione. Ma ciò non è bastato a contrastare la pesante artiglieria di Zverev, che in questo momento non offre punti deboli nel proprio gioco.
Nel tie-break del quarto set, trovandosi sotto di due parziali ad uno, Alcaraz ha avuto la possibilità di vincere il parziale sul punteggio di 6-5, ma ha perso la grande occasione con un rovescio in rete non forzato.
Ma avrà tutto il tempo che vorrà per rifarsi perché senza dubbio è un predestinato ad essere tra i primissimi del mondo (probabilmente assieme al danese Rune).
Nel singolare femminile grande impresa di Martina Trevisan, che ai quarti di finale ha battuto la diciannovenne canadese Leylah Fernandez (testa di serie n. 17), che ha affrontato con grande determinazione grazie ad un gioco piazzato e molto vario, strappandole subito il servizio (nel primo gioco). La Fernandez ha rischiato di perderlo una seconda volta nel quinto gioco, ma è riuscita ad evitarlo a fatica, procurandosi tuttavia un lieve infortunio ad un piede, costretta dall’avversaria ad eseguire spostamenti rapidi e ravvicinati. Inevitabile il secondo break e la conseguente sconfitta nel primo set (per 6-2).
Nel secondo parziale la canadese ha cercato di accorciare più che ha potuto gli scambi: sia per necessità fisica, sia per motivi tecnico-tattici, confidando nelle proprie notevoli capacità nel gioco di anticipo, pur con il rischio di commettere tanti errori. Risultato: break nel quarto gioco a Martina, che però le ha restituito lo sgarbo nel game successivo. L’italiana è poi riuscita a vincere incredibilmente il sesto gioco, nonostante due doppi falli (consecutivi) e ben 4 palle break. Un vero miracolo a livello di autocontrollo e di forza mentale. Il tie-break conclusivo del secondo set è stato però un autentico disastro per Martina, che l’ha perso per 7-4 con due doppi falli. Due i problemi di Trevisan in questo secondo set: mettere in campo pochissime palle con la prima di servizio; e troppi errori nel cercare sempre la profondità.
Ma nel terzo e decisivo set l’italiana è tornata in campo sicurissima di sé e con le idee chiare, come se avesse rivisto il film dei primi due parziali. Giocando con estrema sicurezza ha ottenuto tre break consecutivi, cedendone solo uno nel quinto game: 6-3.
Ora Trevisan dovrà affrontare in semifinale la diciottenne americana Gauff, che ha superato la connazionale Stephens in due set in un incontro in cui sembrava di assistere al tennis femminile di una volta, cioè a bassa velocità.
Ma prima si dovranno completare i quarti, la cui conclusione è prevista per oggi.