L’attaccante di origine ivoriane é la grande scoperta di Roberto Mancini. E’ il nuovo idolo azzurro!
di Ludovico Malorgio – Redazione Lecce Area8 Puglia Calabria Lucania
‘Ma questo Gnonto da dove salta fuori? La domanda se la sono fatta moltissimi quando si son trovanti sotto gli occhi il giocatore- italo ivoriano nella partita Italia- Germania. Chi è, da dove arriva, dove sono andati a pescarlo, tutte domande lecite, che si sono poste quanti lo hanno visto scorazzare sulla fascia destra al posto di Politano, uscito per infortunio al 20′ del secondo tempo. E la sorpresa é aumentata quando al primo pallone buono ha puntato Kehrer, lo ha saltato e dal fondo ha fornito a Pellegrini l’assist per il gol del vantaggio della Italia. Fantastico! E tutto fatto con una naturalezza quasi sbalorditiva, senza tradire la minima emozione o l’ansia dell’esordiente con la maglia della nazionale. In quel preciso momento l’Italia calcistica ha scoperto Wilfried Gnonto, detto Willy, classe 2003, un calciatore di grande avvenire, che gioca in Svizzera. Certo, il rischio di esagerare nei giudizi dopo 25’ in maglia azzurra è sicuramente alto, ma bisogna prenderlo tutto, per le qualità che il ragazzo ha mostrato: velocità e forza esplosiva, un’ottima tecnica di base, che unite ad una naturale esuberanza atletica e al coraggio di prendersi i rischi contro ogni avversario gli permettono i fare cose importanti in partita. Sabato scorso al Dall’Ara, Gnonto si é preso la maglia azzurra e gli applausi di trentamila tifosi presenti, idealmente anche quelli di milioni di telespettatori, che con grande sorpresa lo hanno potuto ammirare per la prima volta. Wilfried é senza dubbio ‘nuovo’ alla grande platea calcistica, ma non del tutto sconosciuto al calcio italiano, anzi! E’ più semplicemente uno di quei giovani talenti, e ce sono tanti, su cui le società italiane scommettono raramente e che, molto spesso, finiscono nell’anonimato. Gnonto é nato a Verbania il 5 novembre 2003, da genitori della Costa d’Avorio. A 18 anni ha già al suo attivo 62 partite e 11 gol in serie A con lo Zurigo. Da tempo nel giro delle Nazionali giovanili italiane, era stato selezionato nell’Under 19 di Nunziata, ma ha molto impressionato Mancini nei primi giorni dell’Accademia Azzurra, tenutasi a Coverciano nell’ultima settimana di maggio. Con altri cinque giovani talenti, ha superato la selezione di 53 giocatori (29 di serie A, 18 di B e 6 dall’estero) operata da Mancini ed é approdato nella Nazionale maggiore. L’esordio in Italia- Germania ha messo un sigillo dorato alla sua storia di calciatore e di vita, in cui il coraggio é stata una molla decisiva per la sua carriera. Cresciuto nel settore giovanile dell’Inter, figurava tra i giovani nerazzurri di maggior talento, e si era anche imposto su una vetrina internazionale, il Mondiale Under 17 in cui segnò tre gol in quattro partite con l’Italia. Nell’aprile del 2020 la sua carriera ha preso una direzione precisa. L’Inter gli proponeva il primo contratto da professionista, ma contro ogni previsione Willy Gnonto decise di accettare l’offerta dello Zurigo, perché intravedeva la possibilità di crescere da titolare nella squadra svizzera, piuttosto che girare l’Italia in prestito per qualche anno prima di giocarsi la carta per prima squadra. Così é stato, a 17 anni non ancora compiuti, ha firmato per il club svizzero ed stato subito aggregato alla prima squadra, ciò che in Italia sembra impossibile anche per i ragazzi di talento. A Zurigo ha fatto esperienze importanti giocando con i grandi, con umiltà e buona volontà, ha intrapreso un percorso di maturazione, che gli ha permesso di entrare di forza nel clan della Nazionale maggiore. Oggi é un attaccante completo, usa entrambi i piedi, sa svariare sul fronte d’attacco, ha personalità, é forte anche in elevazione nonostante non sia tanto alto (170 cm). Sicuramente saprà imporsi ad alti livelli. Lo cercano tutti, il suo futuro é sicuramente nel calcio che conta. Ma Willy non vive solo di pallone, ama lo studio, parla quattro lingue ed ha frequentato il liceo classico. In questi giorni sta preparando l’esame di maturità. Non avrà problemi nemmeno a scuola. Ha una grande passione per il latino, tanto che lo chiamano il ‘latinista del gol’. Insomma, é un ragazzo modello nel calcio e nella vita. Un grande!
La vicenda sportiva di Gnonto induce a qualche riflessione. Intanto certifica, una volta di più, i gravi limiti del sistema-calcio italiano, che ignora i giovani emergenti, che ha paura di gettarli nella mischia. La serie A, infatti, da tempo sta perdendo i giovani e quei pochi che ci sono vengono scarsamente utilizzati. Nelle big fanno spesso da comparsa. Il motivo é evidente: per vincere ci vogliono giocatori esperti e dunque anziani. I giovani sono tenuti a lungo nella ‘Primavera, vanno in prestito o comproprietà in squadre più piccole, dove non fanno grande esperienza e vengono tenuti ai margini anche lì. I settori giovanili sono pieni di ragazzi che vengono dal Sud America o dall’Africa. Gli italiani stentano ad emergere. Esempi ce ne sono tanti. Fabio Miretti della Juventus, classe 2003, é considerato uno degli under 19 con maggiore talento. Centrocampista creativo, sa gestire i tempi di gioco, ha grande capacità di verticalizzare. E’ un calciatore completo. Massimiliano Allegri lo ha definito “un ragazzo che conosce il calcio, é pronto per la grande squadra, gioca con la serenità di un veterano”. Ma in questa stagione ha totalizzato solo 5 presenze con la prima squadra. Quale futuro lo attende? Molti giovani talenti in Italia, hanno dovuto fare una lunga gavetta invece di avere subito l’occasione in Serie A? Sarà così anche per lo juventino? Presto avremo una risposta a tanti interrogativi. Wilfried Gnonto non ha atteso che altri decidessero il suo destino. La serie A se l’é presa subito, con il coraggio e quelle qualità che,come per incanto, abbiamo scoperto e apprezzato in una bella serata di calcio azzurro. A Bologna.