di Mirko Rimessi – Redazione Ferrara Area5 Emilia Romagna Marche
Dal 14 al 22 maggio si stanno svolgendo in Normandia (Francia) le 29^ Gymnasiadi, la più importante manifestazione multi-sportiva internazionale per atleti di età compresa tri i 13 e i 17 anni, realizzate dalla International School Sport Federation (ISF), associazione internazionale facente parte di SportAccord, che si propone di promuovere lo sport nell’età scolastica.
All’evento, che vede lo svolgimento di competizioni di 20 discipline (tra Olimpiche e Paralimpiche), partecipano circa 3500 ragazzi in rappresentanza di 80 paesi, compresa la delegazione Ucraina, che tornerà così a riunirsi simbolicamente sotto un unico tetto nel nord della Francia, dopo aver ottenuto asilo in varie parti del mondo in seguito allo scoppio del conflitto.
I componenti della squadra di ginnastica artistica maschile, Dmitry Prudko e Julian Yuzyfyshyn, unitamente al tecnico Maxim Morgunov, sono partiti per prendere parte alla manifestazione da Ferrara, la Città che li ha accolti a partire da aprile e dove hanno potuto continuare ad allenarsi presso il PALAGYM “Orlando Polmonari”.
Questo è infatti uno dei punti cardine del progetto di accoglienza sportiva che li vede coinvolti, assieme ai compagni del Centro Olimpico di Kiev, portato avanti dalla Palestra Ginnastica Ferrara A.s.d.: consentire ai giovani ginnasti di trovare, oltre ad approdo sicuro, un modo per continuare a coltivare il più possibile in “tranquillità” il loro Sogno Sportivo.
Tutta la Palestra fa il tifo, oltre che per i portacolori azzurri, anche per loro che, seppur giovani, hanno sulle loro spalle molto di più di una semplice pressione agonistica.
Il progetto di accoglienza sportiva è iniziato il 6 di aprile e coinvolge 22 persone, ospitate presso il centralissimo Palazzo Giglioli, soluzione resa possibile grazie all’interessamento di Angela Travagli Assessore del Comune di Ferrara e dalla disponibilità della Provincia e del suo Presidente Gianni Michele Padovani. Singolare che questo sito del centro Storico di Ferrara sia stato restaurato alcuni anni fa per ospitare la sede in Italia del Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, andando quasi a chiudere un cerchio del destino.
Tra i ginnasti ospitati sicuramente il nome più rappresentativo è quello di Illia Kovtun, uno dei più forti ginnasti al Mondo. Illia già da due anni è portacolori della Palestra Ginnastica Ferrara per il Campionato Italiano, con la quale è stato protagonista della storica promozione in A1 (2021) e della galoppata che quest’anno ha portato oltre alla salvezza, facendo approdare la compagine estense alla final-six. Nel frattempo Illia ha conquistato il 7° posto ai Giochi Olimpici e la medaglia di Bronzo ai Mondiali, per poi balzare in prima pagina di tutti i siti di informazione ad inizio conflitto, rimanendo impassibile sul gradino più alto del podio della tappa di Coppa del Mondo di Doha, quando il russo Ivan Kuliak, giunto terzo, decise di sfoggiare la “Z”, simbolo dell’operazione speciale in terra ucraina voluta da Putin, macchiandosi di un gesto di grande antisportività, contrario a tutti i valori etici del movimento.
Importanti le parole di stima verso il progetto di Iryna Nadiuk, tecnico del Centro di Kiev e principale collegamento nella realizzazione di questo progetto di accoglienza: “Alcuni di loro hanno i genitori sotto le bombe e le loro abitazioni sono state distrutte. Proviamo a mantenere i contatti con le famiglie. Noi allenatori aggiorniamo gli atleti sullo sviluppo della guerra e cerchiamo, nei limiti del possibile, di tenerli concentrati sulle gare e sugli attrezzi. Questo è il nostro modo di resistere: onorare il nostro Paese in pedana facendo suonare l’Inno ucraino in tutti i palazzetti del Mondo”.
Le storie di questi ginnasti e delle loro famiglie già si intersecano con la quotidianità che ascoltiamo dai media. Vogliamo raccontarvi quella dell’ultimo ragazzo che si è aggiunto alla lista, arrivato in autonomia nel nostro paese. Doveva essere anche lui del gruppo ma, da oltre 20 giorni, non si sapeva più nulla di lui, ma nei bunker delle persone normali il telefono non prende così bene. Il suo nome è stato quindi depennato. Poi, pochi giorni prima del previsto arrivo in Italia, ecco che torna il segnale, giusto il tempo per accordarsi. La sua Città, poco a nord di Kiev, non c’è più, distrutta dalle bombe. C’è la possibilità di infilare tutto quel che è rimasto in un trolley, prendere un torpedone, infilarsi tra i bagagli, perché altro posto non c’è e sperare che l’aviatore russo la sua bomba la lanci un po’ più in là. 26 ore stipato così, con la sola speranza di varcare il confine con l’Ungheria. Da lì il treno fino a Bratislava, meno di due ore di volo e finalmente l’Italia come la luce in fondo al tunnel. Il tutto a neppure 18 anni. Vi abbiamo raccontato una storia ambientata in Europa, nel 2022. Trent’anni dopo Sarajevo, e neppure quello ci è servito. Chi crede nello Sport come ponte tra i popoli, non può proprio accettare tutto questo.
L’iniziativa si basa sulla costituzione di una vera e propria rete sociale, sviluppata con vecchi e nuovi “amici” dell’associazione, volta a rendere possibile in modo sostenibile questo gravoso progetto. Il sito della Palestra Ginnastica Ferrara pgf-fe.com ha una sezione apposita sul progetto in cui vengono continuamente aggiornate le iniziative connesse e il crescere della rete di solidarietà che l’Associazione sta mettendo assieme, consapevole che solo con l’aiuto e la generosità di tanti si raggiungono obiettivi importanti come questo. Si è inoltre dato il via ad una raccolta fondi, tramite piattaforma di crowdfunding in modo da dare ma massima trasparenza, all’indirizzo https://www.retedeldono.it/it/progetti/palestra-ginnastica-ferrara-a.s.d./accogliamo-a-ferrara-i-ginnasti-di-kiev
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