Di Alessandra Rutili – Verona Area1 Veneto Trentino/AA
Come ogni anno, in prossimità della giornata dedicata alle donne, ci si trova a scrivere un articolo per ricordare “il gentil sesso”. Credo che sarebbe già un successo se tutti, grandi e piccini, sapessero perché l’8 Marzo si deve ricordare.
Che si voglia tramandare il ricordo dell’incendio avvenuto nel 1911 in una fabbrica di abbigliamento negli Stati Uniti o le manifestazioni di San Pietroburgo nel 1917 per chiedere la fine della guerra ha poca importanza. Basterebbe sottolineare che questa giornata si è resa necessaria per ricordare le lotte politiche e sociali che le donne hanno dovuto, e devono, affrontare. Ma da giornalista, mi pongo un’altra domanda. Se davvero molto si è fatto per la parità di diritti, doveri, ruoli etc etc per quale motivo se ognuno di noi deve ricordare dei grandi personaggi in vari ambiti, pensa subito ad un uomo. Mi ponevo questa domanda riflettendo sulle strepitose vittorie sportive ottenute dagli atleti italiani nello scorso anno.
Ho tentato di elencare i nomi divisi per genere. Risultato? La colonna dei maschietti era di gran lunga più lunga di quella delle femmine. Male, malissimo. Perché ho la certezza che le ragazze meritino non solo la stessa popolarità, ma anche gli stessi compensi.
E per fare in modo che ciò avvenga è fondamentale riconoscere loro lo stesso spazio sui media. Ho sfogliato i giornali, ho sottolineato e cerchiato i nomi delle atlete.
Vi ricordate Federica Cesarini e Valentina Rodini? Vinsero a fine luglio, al fotofinish, nel doppio pesi leggeri del canottaggio. E Antonella Palmisano che, nel giorno del suo trentesimo compleanno, si aggiudicò i 20 km di marcia.?
Sono tante le ragazza che ci hanno permesso di sognare e ci hanno fatto sentire orgogliosi del nostro Paese. Come Camila Giorgi che Montreai ottenne il suo primo WTA 1000 battendo Karolina Pliskova ed entrando nella storia. Ma le donne si sono distinte anche alle Paraolimpiadi; Carlotta Gilli , oro nei 100 farfalla categoria S13 con record paralimpico in 28”79, la grande Bebe Vio , oro nel fioretto femminile e la “nostra” Francesca Palazzo con Vittoria Bianco, Giulia Terzi e Alessia Scortechini oro nella staffetta femminile 4X100 stile libero.
Ma ricordate i nomi delle tre atlete che il 4 settembre salirono sul podio, dopo la finale dei 100 m ? Erano Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Graziana Contrafatto , rispettivamente oro, argento e bronzo. E se la squadra di pallavolo riscatta un’olimpiade deludente trionfando agli Europei di pallavolo a Belgrado contro la terribile Serbia, è un’ altra italiana, Elisa Balsamo, a vincere in Belgio il mondiale di ciclismo su strada.
Ma vi ricordate di Martina Fidanza medaglia d’oro ai Mondiali di Roubaix nello scratch?
O sapete chi sono Le Farfalle, che hanno conquistato la medaglia d’oro nei cerchi e clavette? Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Martina Santandrea e Daniela Mogurean.
Non ricordavo Martina Carraro campionessa europea dei 100 rana, ma Simona Quadarella, seconda nella finale degli 800 stile libero e, nella colonna delle ragazze avevo scritto anche Federica Pellegrini. Per lei il 2021 è stato l’anno del ritiro. Ora che ho riletto, scritto e cercato i volti di queste donne sono più curiosa di sapere come andranno le loro carriere e come sarà il loro 2022. Questo è quello che si dovrebbe fare in giornate come l’8 Marzo, dar voce e spazio alle donne. Perché ancora e anche nel 2022 le pagine dei giornali sono zeppe di foto, ma le donne sono pochissime. Provate. Sfogliate i quotidiano ed osservate le immagini. Ecco l’8 Marzo serve per ricordare a tutti che per le Donne c’è ancora, purtroppo, molta strada da fare.