Il Panathlon International Agro Romano ha promosso un interessante momento di riflessione in collegamento telematico con le realtà panathletiche e del nuoto sul tema:
“I pesanti costi energetici con i rischi nella gestione degli impianti sportivi nei suoi aspetti economici, fiscali e sociali, con serie implicazioni anche sugli aspetti inclusivi per tutti coloro che dalle attività acquatiche traggono enormi vantaggi terapeutici e riabilitativi.
Preoccupazione espressa in questa occasione il promotore dell’evento Presidente Onorario del Panathlon Agro Romano Prof. Marcello Nicola Marrocco evidenziando quanto più volte manifestate dal Presidente del Coni dott. Giovanni Malagò”.
Il Panathlon Agro Romano secondo la programmazione delle proprie attività per l’anno 2022 ha voluto evidenziare la preoccupante situazione all’attenzione del P.I. e del Distretto Italia che lo sport ha subito a causa del covid e nello specifico il nuotoper le pesanti ricadute causa i costi energetici su questo importante settore che coinvolge milioni di praticanti e mette a rischio le attività notatorie e la gestione degli impianti .
L’iniziativa è nata dopo una serie di contatti intercorsi con la Federazione Nuoto e le considerazioni del Presidente del Coni dott. Giovanni Malagò da parte del Presidente Onorario del Club Prof. Marcello Nicola Marrocco ,
Molto interessante la relazione del V. Presidente della federazione nuoto del Lazio dott. Gianni Nagni che ha ringraziato per il contributo il club Agro Romano per avere promosso l’iniziativa.
Dott. Gianni Nagni V.Presidente Comitato Regionale FIN Lazio nel suo brillante intervento:
-Come tutti sappiamo la nota vicenda pandemica del 2020 e 2021ha messo in ginocchio l’impiantistica sportiva nazionale. Per non bastare le piscine, in quanto strutture estremamente energivore,sono state ulteriormente penalizzate dal “caro bollette”, per le forniture di Energia Elettrica e Gas degli ultimi mesi. Tutto questo ha portato ad un importante decremento degli utenti sportivi con notevole aggravio dei costi di gestione, determinando di conseguenza numerose chiusure degli impianti natatori, nonchè svariati fallimenti di Associazioni Sportive. Anche il 2022 non è iniziato con il giusto passo considerando l’ennesimo picco pandemico del mese di gennaio u.s.
Ciò nonostante l’intero settore deve cercare di reagire senza autocommiserarsi ma principalmente deve farlo puntando su due aspetti principali:
Il primo è quello di sensibilizzare il più possibile le Autorità Governative nell’emanare provvedimenti tangibili che aiutino in maniera seria l’associazionismo sportivo e le gestioni dei loro impianti. Importante è stata la recente iniziativa dei gestori nella chiusura di tutte le piscine del 6 febbraio scorso, dove circa il 70% degli impianti hanno aderito. Difatti all’indomani di tale blocco il Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti ha poi dichiarato che sarà suo compito occuparsi della problematica piscine. Inoltre anche Sport e Salute, che già si è occupato dei contributi per i collaboratori durante i lockdown, deve cercare di sensibilizzare il Governo nel trovare soluzioni che mettano nelle migliori condizioni le gestioni impiantistiche sportive in quanto svolgono una funzione pubblica legata al benessere dei cittadini. Difatti Sport e Salute in base al suo statuto si dovrebbe occupare“……di interesse generale a favore dello sport, secondo le direttive e gli indirizzi dell’Autorità di Governo competente in maniera di sport…..”.Al momento ci sono stati piccoli contributi in favore delle ASD ed SSD. Recente è quello che verrà erogato in favore dei gestori degli impianti natatori del DPCM del 28 gennaio 2022 (26+4 milioni a fondo perduto per l’intera nazione). Ma il problema principale non è quello di avere dei ristori occasionali, bensì degli incentivi seri che contribuiscano alla gestione. Ci vorrebbe l’istituzione di un fondo che compensi i maggiori costi sostenuti per l’energia elettrica e per il gas(per es. un impegno progettuale da pianificare nel PNRR). Oppure dovrebbero essere presi in seria considerazione dei provvedimenti che abattino tali maggiori costi compensandoli con l’azzeramento degli oneri di sistema e di quelli previsti dalle accise e dall’IVA (come giustamente sembra accada per le scuole, gli ospedali, le caserme, etc.).
Il secondo aspetto importante da prendere in considerazione per cercare di uscire quanto prima da questa profonda crisi gestionale che attanaglia il mondo dello sport, è quello di avere una reazione consapevole da parte dei gestori delle impiantistiche sportive,andando alla ricerca di percorsi nuovi rispetto a quelli storici, alimentando un cambiamento che faccia tesoro degli errori del passato, ricercando da un punto di vista tecnico-gestionale nuove proposte che vadano incontro alle mutate esigenze dell’utente. Quindi pensare anche a quella parte di popolazione che non sta ancora venendo nelle nostre piscine. Al contempo agire nel nostro settore considerando la nostra come una vera e propria Azienda Sportiva,adeguandone la gestione secondo i crismi aziendali e non dettati dalla sola passione o dal volontariato che storicamente caratterizzava le associazioni sportive. Per esempio da un punto di vista economico-finanziario non più gestioni per cassa bensì gestioni oculate con il principio della competenza.
Concludendo quindi il mio consiglio è quello di agire sul doppio binario quale quello della sensibilizzazione al problema alle autorità preposte ed al contempo ricercare e sviluppare nuovi e moderni programmi gestionali.
Sono seguiti interessanti riflessioni da parte della dott.ssa Esposto Adriana consigliere del club e esperta consulente economica dello sport, la prof.ssa Maura Catalani v. presidente del club sulle risvolti preoccupanti anche nelle scuole e nei giovani.
Ha preso la parola il segretario del club di Viterbo Giancarlo Bandini che nel suo intervento ha fatto presente, la grave situazione procurata anche dal caro energia che andrà purtroppo a gravare pesantemente sui costi di gestione delle associazioni sportive dilettantistiche. Si rende necessario un intervento del Coni verso il governo per ulteriori aiuti economici a favore dello sport e del nuoto.
Anno concluso l’incontro l’intervento del prof. Carlo Cuccioletta consigliere del club e responsabile del Nuoto regionale che insieme al Presidente del club dott. Italo Guido Ricagni si sono soffermati sulla necessità delle attività notatorie sia per i portatori di handicap che per il recupero delle attività a favore degli anziani e dei giovani.
L’incontro si è concluso con l’impegno di mantenere un collegamento con il Coni, la federazione nuoto e le società sportive.