LA TRASFIGURAZIONE IN GARA DEGLI ATLETI PARALIMPICI
A cura di Ufficio Stampa Area12 Fvg
Ha avuto un buon successo al Liceo Scientifico Galileo Galilei di Trieste “L’insuperabile è (im)perfetto – Storie di Atletica paralimpica”, la mostra fotografica itinerante realizzata con gli scatti di Marco Mantovani, promossa dalla Federazione Italiana Sport Paralimpici e Promozionali e che l’Area 12, grazie all’iniziativa dell’inesauribile Marinella Ambrosio, sta portando nelle scuole della nostra regione. Grazie alla sensibilità e alla disponibilità mostrate dalla dirigente scolastica professoressa Lucia Negrisin e all’impegno concreto e notevole della responsabile, la panathleta professoressa Federica Maso, nell’arco delle due settimane di esposizione tutte le classi del liceo triestino hanno potuto visitarla e confrontarsi sul tema dello sport paralimpico.
Le immagini di Mantovani, fotografo ufficiale della nazionale italiana di atletica leggera F.I.S.P.E.S., raccontano l’atletica paralimpica a tutto tondo, riunendo insieme le tre fasi cruciali nella vita di un’atleta intorno a una competizione di atletica leggera, dalla pista alle pedane. La prima, il pre-gara, con le tensioni e la concentrazione dei protagonisti; la seconda, la competizione vera e propria, l’atto conclusivo di anni di preparazione fatti di sacrificio, abnegazione e di aspettative, fissata dall’obiettivo nei vari istanti del confronto agonistico con se stessi, le proprie potenzialità e quelle degli avversari; infine la terza, il post-gara, l’esplosione emotiva con la quale scaricare in pochi, intensi istanti, tutto quanto accumulato dentro nei mesi precedenti.
Le immagini in bianco e nero, di grande suggestione per chi le guarda, ritraggono volti ed emozioni degli atleti paralimpici catturati dall’obiettivo alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro del 2016, agli Europei paralimpici di Grosseto (2016) e Berlino (2018) nonché in varie tappe internazionali del circuito mondiale di Grand Prix e Winter Challenge a Rieti, Ancona e ancora Grosseto.
La finalità della mostra si poggia su tre capisaldi: far conoscere al grande pubblico, a cominciare dai giovani, l’atletica paralimpica e i suoi protagonisti; fare circolare l’idea di una cultura sportiva di integrazione e inclusione per portatrici e portatori di disabilità; dare alla fotografia una forma di narrazione per immagini.
Marco Mantovani, 41 anni e fotografo da 15, di suo ci mette il grande amore per l’atletica paralimpica. Un amore sbocciato improvvisamente nel 2016, allo stadio di Grosseto, assistendo agli Italian Open Championship, per lui che veniva dalla fotografia di moda e di entertainment. Un fuoco che ancora arde forte nel suo animo e che si dichiara con i suoi “clic”.
Dopo il Galilei la mostra sarà ospite nelle prossime settimane di altre scuole del Friuli Venezia Giulia.