Di Enrico Brigi – Verona Area1 Veneto Trentino/AA
Lunedì 31 gennaio si è definitamente chiusa la finestra invernale di mercato. Rispetto a quelle passate è stata un’edizione estremamente vivace dove non sono mancati colpi di scena e a effetto. La parte del leone l’ha fatta sicuramente la Juventus. I bianconeri, non senza l’inevitabile strascico di roventi polemiche hanno strappato Vlahovic alla Fiorentina – un investimento da 70 milioni di euro – e con le cessioni di Kulusevski e Bentancur si sono assicurati le prestazioni di Zakaria, prelevato dal Borussia Mönchengladbach. L’ultima mossa ha riguardato l’acquisto di Gatti dal Frosinone – anche se il giocatore arriverà solo a giugno – sottratto sotto il naso al Torino che pensava di aver già in mano il giocatore. Ora la formazione di Allegri, in attesa di capire cosa fare riguardo al rinnovo di Dybala, si rimette in pista con l’obiettivo di recuperare il terreno perduto e garantirsi, almeno, la qualificazione in Champions. Anche l’Inter si è mossa bene. Gli arrivi di Gosens e Caceido – voluto fortemente da Inzaghi – rappresentano le classiche ciliegine sulla torta di un organico che, salvo imprevisti, può viaggiare spedito verso il secondo tricolore di fila.
Alle loro spalle ha ben operato il Torino che sotto la guida attenta di Ivan Juric, sembra aver ritrovato la propria dimensione tanto attesa. Gli innesti a centrocampo di Ricci dal Sassuolo e in attacco di Seck e Pellegri, rispettivamente da Spal e Monaco, non fanno altro che impreziosire il valore di un organico che si prepara a disputare una seconda parte di campionato in grande spolvero.
Non hanno convinto Fiorentina, Lazio e Milan. I rossoneri sono di fatto rimasti immobili mentre la Lazio, bloccata dal famoso indice di liquidità, non è riuscita ad accontentare Maurizio Sarri che, secondo i ben informati, potrebbe addirittura pensare di lasciare a fine stagione. Risulta, invece, indebolita la Fiorentina che ha visto partire Vlahovic direzione Torino. Sono arrivati Cabral e Piatek ai quali spetterà l’enorme compito di non farlo rimpiangere.
Nel mezzo la maggior parte delle altre squadre hanno cercato di “puntellare” i rispettivi organici ma senza far ricorso importante ai propri portafogli. Chi, invece, non ha badato a spese per salvare la stagione, sono state Genoa e Salernitana che si presentano alla ripartenza profondamente rinnovate. L’obiettivo, più chiaro che mai, è quello di fare il tutto per tutto per evitare la retrocessione, al momento alquanto probabile vista l’attuale classifica.
Nel calcio, però, l’equazione acquisti uguale risultati è lungi dal poter essere dimostrata. L’unico che può parlare è il campo. Tutto il resto, alla fine, conta fino a un certo punto.
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