Andrea Etrari, docente di Scienze Motorie dell’istituto comprensivo di Caprino Veronese, racconta dell’iniziativa “Un chilometro al giorno”: un modo per aiutare i ragazzi a staccare dalla mattinata in classe con una passeggiata rigenerante di un chilometro.
Oggi parliamo dell’iniziativa del vostro istituto comprensivo, “Un chilometro al giorno”. Di cosa si tratta?
Si tratta di un’iniziativa partita nell’anno scolastico 2019-20 grazie all’UAT (cioè il provveditorato agli studi di Verona), in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona. L’obiettivo è consentire agli alunni, soprattutto delle scuole medie, una pausa dalle lezioni. Il progetto ha preso piede soprattutto durante il lockdown, quando c’è stato il bisogno di questo servizio. A oggi l’iniziativa ha preso piede in tutte le scuole del Veneto.
E soprattutto in questo momento storico, camminare un chilometro sicuramente fa bene anche ai ragazzi…
Assolutamente: i ragazzi, gli insegnanti e le famiglie sono contenti. Il progetto prevedeva l’iscrizione entro il mese di ottobre, per poi partire dal primo novembre fino al 30 aprile, ed è diventato un concorso regionale. Ciò significa che “vince” la classe che fa più chilometri in questo arco di tempo. I premi sono ovviamente simbolici, ma molte scuole (come la mia a Caprino Veronese) l’hanno presa proprio in maniera seria. Il problema è che bisogna avere strutture adeguate: con le regole attuali non si potrebbe uscire dal recinto dell’edificio scolastico. A Caprino e nella succursale di San Zeno di Montagna, abbiamo individuato un percorso all’interno del campo di atletica e devo dire che gli insegnanti di tutte le materie camminano tutti i giorni con le proprie classi.
Quindi il progetto ha incontrato il favore sia degli studenti che degli insegnanti?
Io insegno in diverse scuole, e mai come quest’anno mi è capitato di avere questa presenza così assidua. Questo grazie anche alla promozione che ne abbiamo fatto, insieme al collega di scienze motorie Luca Pasetto, e al pieno appoggio da parte della dirigente scolastica, dott.ssa Rita Morsani. Se poi consideriamo che questa camminata si svolge con entusiasmo anche nel periodo invernale, significa che la motivazione è forte; c’è tanta voglia di spezzare la mattinata con una passeggiata di classe.
L’anno scorso come è andata per la scuola di Caprino?
L’anno scorso c’era un’altra insegnante ora in pensione, Eleonora Scandola, che ha lanciato il progetto. Ma è quest’anno che l’iniziativa ha preso piede in maniera più significativa e soprattutto più estesa. Dopotutto è un bel modo per stare all’aria aperta per conoscersi meglio per scaricare lo stress per anche insomma la varietà.
Parlando da insegnante, come hai trovato i ragazzi al rientro in classe, dopo la pausa natalizia?
Mediamente non benissimo, hanno saltato le ore di lezione fisica e i momenti extrascolastici di sport nel periodo in cui siamo stati a casa. Quest’astinenza forzata dal mondo dello sport quindi li ho trovati un po’ indietro, ma stiamo recuperando tutto il tempo perduto.
Immagino sia un periodo difficile anche per gli insegnanti…
Sicuramente… Per fortuna adesso, rispetto a due anni fa, siamo attrezzati per la didattica a distanza. Dal punto di vista informatico siamo quindi un po’ più esperti. Nella mia materia è ancora più complicata la DAD perché bisogna per forza rimanere in classe. Oltretutto ora non si può far fare attività davanti al video, perché ci sono problemi di assicurazione: se uno studente si fa male a casa, è colpa nostra…