Renato Zanovello, Presidente emerito del Panathlon Padova, mi scrive: “Caro Massimo, t’invio questo mio intervento per Panathlon Planet perchè, a mio avviso, ritengo doveroso rispondere e puntualizzare, senza polemiche ma con fermezza, quanto scritto sul Gazzettino del 5/1 u.s. (e ,forse sugli altri quotidiani del Gruppo Caltagirone , il Messaggero…)
Un abbraccio panathletico,
Renato
Pubblichiamo, dunque, la sua risposta al Gazzettino di Padova
In un Commento apparso sul Gazzettino dal titolo “Quando le regole non valgono per lo sport”, l’editorialista denuncia episodi eclatanti di reale ingiustizia accaduti nello sport professionistico, ove vengono scavalcate regole scritte e non scritte, riguardanti in particolare il Covid e il doping, poiché’ gli impresari dello show, sponsor e tv, si preoccupano dell’emergenza dei ricavi, essendo troppo alti gli interessi colossali in gioco. Fin qui le considerazioni possono essere accettabili, cosa che invece non e’, a mio avviso, affatto sostenibile quando, nella conclusione, afferma che “e’ la grande illusoria forza dello sport che modifica in corsa regole e abitudini. Per salvare le casse e non sentirsi il gigante dai piedi d’argilla che e’ diventato”. Mi auguro vivamente che il giornalista abbia sottinteso di dire che fortunatamente lo sport vero, a tutti i livelli, e’ salute, divertimento, sano agonismo, cultura, etica, sviluppo economico e progresso sociale, portato avanti nel mondo ben solidamente da milioni di personaggi, in gran parte volontari (dirigenti, tecnici, atleti, educatori e via discorrendo), onesti e competenti, i quali dedicano allo scopo tempo ed energie. Senza demonizzare lo sport dei campioni, che con le loro grandi imprese pulite, attraggono soprattutto tanta gioventù alla pratica sportiva, che e’ un diritto di ogni cittadino. Lo sport e’ l’antiruggine per una salute di ferro, dice l’immunologo Gerhard Uhlenbruck .
In tempi di pandemia, una voce di speranza.
Renato Zanovello, Presidente emerito del Panathlon Padova