L’allenatore più iconico del calcio raccontato da Furio Zara con la consueta ironia
di Adalberto Scemma – Redazione Panathlon Gianni Brera Università di Verona
LETTERATURA DELLO SPORT
Dopo i “Cavalieri della Favola rotonda”, guizzanti storie di un calcio non ancora perso tra i gorghi di Fida, Uefa, Dazn, Sky e così via siglando tra singulti e bla, bla, bla, ecco “Atlante Mourinho” (Baldini + Castoldi) un nuovo gioiellino di Furio Zara dedicato a José Mourinho, uno che sui bla, bla, bla (ma anche su tante altre onorevoli cose) ha costruito una carriera piena di medaglie al valore. L’obiettivo di Zara? Raccontare alla sua maniera, con scanzonata ironia, i frammenti di un discorso amoroso sull’allenatore più iconico del calcio.
Amato, detestato. Idolatrato, contestato. Da più di vent’anni José Mourinho professa una sola religione: la sua. Chi lo ama lo segua. Ma chi non lo ama non può rimanere indifferente. Condottiero, visionario, grande seduttore, artista della provocazione, icona del football 2.0. C’è un solo allenatore al mondo che riassume su di sé il fascino del calcio moderno. Si chiama José Mourinho. Non è solo un nome, ma un marchio. Le virtù, i vizi, i trionfi e le sconfitte. Gli amici, i nemici. La luce della gloria, l’ombra del fallimento. Niente di tutto ciò che ha vissuto è banale, tutto è ammantato dall’epica. Come se ci fosse un destino che a lui solo appartiene, i frammenti di questo nostro discorso amoroso si allineano alla stregua di pianeti e consegnano a chi guarda l’immagine di un uomo speciale, unico e irripetibile. Tormentato, ma vero. Complesso, ma trasparente. E no, non è un pirla. Dopo qualche stagione di inciampi e incomprensioni, l’allenatore per cui «l’eccellenza è un’abitudine» sta affrontando la sfida più importante della sua carriera. Undici anni dopo il Triplete nerazzurro è tornato in Italia a miracol mostrare. Con il colpo di mercato più clamoroso degli ultimi tempi, è diventato il nuovo allenatore della Roma. Per tornare a vincere. Per alimentare il mito che lo circonda. Per dimostrare che di José Mourinho ce n’è uno solo. Questa è la sua storia.
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