Di Ludovico Malorgio – Lecce Area 8 Puglia Calabria Basilicata
Il Club Ferrari Club di Veglie ha cinquant’anni, ma non li dimostra. L’entusiasmo, la passione, l’amore per la ‘rossa’, che lo animano non sono stati scalfiti dal tempo. E’ tutto come il primo giorno, quel lontano 3 marzo del 1970 in cui Salvatore Ingrosso, con una alcuni amici appassionati di motori, in un bar di Veglie, popoloso centro a circa 20 km da Lecce, decise di fondare un club dedicato alla monoposto più famosa del mondo, la Ferrari. Nacque così l’Associazione Sportiva ” Enzo Ferrari “, che nel corso degli anni si sarebbe trasformata in Scuderia Ferrari Club. Da sempre, nella sede del club campeggia una gigantografia del ‘Drake’ leggenda dell’automobilismo mondiale, fondatore della prestigiosa casa automobilistica, che porta il suo nome. Sulle pareti le dei leggendari piloti della ‘rossa’ Ascari, Fangio, Mansel, Lauda, Regazzoni, Villeneuve, che, con i più giovani Schumaker, Alonso, Barrichello, Massa, Vettel hanno scritto la storia della Ferrari. Le immagini delle loro vittorie le custodisce nel profondo del cuore Salvatore Ingrosso, 76 anni di Veglie, il presidente più longevo del mondo, che alla Ferrari ha dedicato la sua vita. Ricorda che quando costituti il suo club fu anche osteggiato da sedicenti sportivi,che ritenevano quasi fuori luogo aprire un Ferrari club nel Salento, in cui manca una grande tradizione dello sport automobilistico. Andò avanti a dispetto di tutti. “La creeremo noi la tradizione per la ‘rossa’” replicò con orgoglio. Dei momenti in cui 51 anni or sono nasceva il suo Club, Ingrosso ricorda un singolare episodio accaduto mentre veniva fissata l’insegna del nuovo Club. “Di fronte alla sede che stavamo allestendo c’era una macelleria – racconta – quando il titolare ha visto il cavallino rampante sull’insegna si é molto allarmato ed é venuto a protestare pensando che stessimo aprendo una macelleria di cane equina troppo vicino alla sua. Ovviamente lo abbiamo rassicurato ed é finita con una risata, un poco amara perché confermava l’idea di un territorio poco vicino al mondo dell’automobilismo sportivo>>. Quella sede, nel tempo, ha lasciato il posto da un locale più grande e confortevole al centro di Veglie, molto frequentato da sportivi e appassionati. Oggi la Scuderia Ferrari Club Veglie conta circa 180 soci, di cui una trentina sparsi in giro per il globo tra Cina, Argentina, Brasile e Germania. Tra di loro anche una socia d’eccezione , l’attrice -regista Alessandra Carrillo.
LA FESTA – La pandemia di Covid ha impedito a Salvatore Ingrosso di celebrare le nozze d’oro con la monoposto rossa che accende passioni in tutto il mondo. Ma l’evento Ora é in cantiere, Salvatore ha bisogno di tempo, assicura e che per il nuovo anno ci sarà la grande festa. Per l’occasione spera di portare a Lecce una delle ‘sacre’ monoposto che si ammirano nel Museo di Maranello. Non sarà facile, ma a Maranello é di casa, é conosciuto e apprezzato dai vertici. Vi si reca più volte l’anno. Manca da quasi due anni per pandemia, ma ha mantenuto frequenti contatti telefonici. Di Maranello conserva ricordi indelebili, primo su tutti, l’incontro con Enzo Ferrari. “Mi trovavo a Maranello col segretario di Enzo Ferrari Franco Gozzi in visita al reparto corse -racconta – all’uscita arrivò il commendatore e ci avvicinammo a lui. Gozzi gli disse: questo ragazzo ha fondato il primo club Ferrari del Mezzogiorno d’Italia. Enzo mi abbracciò, mi tremano le gambe ancora oggi ricordando quel momento indimenticabile>>. Un altro episodio che non si cancellerà mai dalla sua memoria risale al 1970, precisamente a quando si recò a Maranello per concordare l’apertura del suo club di Veglie. << Dopo aver espletato alcune formalità, al momento del saluto – racconta Ingrosso – Franco Gozzi mi disse : ricordati che ti stiamo dando il marchio italiano più famoso al mondo, fanne buon uso. L’ho incontrato nel 1988 poco tempo prima che ci lasciasse per sempre. Gli ho ricordato la raccomandazione che mi ha aveva fatto, ha sorriso e mi ha risposto di aver capito subito con chi aveva a che fare>>. Medaglie. Sono queste le medaglie che Salvatore Ingrosso ha appuntato sul suo petto e che mostra con infinito orgoglio. Il suo é un amore viscerale per la monoposto più famosa del mondo. Qualcuno sostiene, che questo ex ragazzo di 75 anni, con il cavallino rampante inciso sul cuore, rappresenti, in un certo senso, la storia della Ferrari nel mezzogiorno d’Italia. Lui si schernisce, lo ritiene esagerato, precisa: << Credo di essere il custode della storia della ‘rossa’ nel Sud d’Italia, questo sì, e la difenderò per tutta la vita>>. Nessun dubbio, lo ha già fatto e continuerà a farlo, perché come gli dissero quel giorno a Maranello, la Ferrari é in buone mani. Anche a distanza di mezzo secolo.
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