Lorenzo D’Ilario Ufficio Stampa Forum Panathlon Distretto Italia
Nella seconda sessione di lavori del Forum Nazionale sulla ripartenza della scuola promosso dal Panathlon International Distretto Italia in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale (Ufficio IX) e la Consulta Provinciale degli Studenti di Lucca e Massa Carrara è stato affrontato l’impatto delle attività motorie sulla salute, sul benessere fisico e mentale dei giovani studenti.
Il dibattito, moderato dal giornalista Riccardo Magrini (commentatore Eurosport), ha visto la partecipazione di professionisti e ricercatori esperti, sul target dei giovani ed adolescenti, nel campo della psicologia, della pediatria, della disabilità, della nutrizione, della medicina sportiva e della sicurezza in ambito scolastico.
Tra i temi trattati, si è affermato lo stretto legame tra salute e movimento e sono state messe in evidenza le buone pratiche e i corretti stili di vita nella prevenzione di malattie e nel benessere psico-fisico. In particolar modo, è stato dimostrato come l’attività motoria costituisca la principale medicina per favorire lo sviluppo globale, la personalità fisica, cognitiva, affettiva e sociale nella visione globale fortemente condizionata dall’attuale situazione pandemica. Inoltre, è stato posto l’accento sulla necessità che i giovani studenti acquisiscano la piena consapevolezza dei danni legati alle “cattive pratiche”, quali l’utilizzo di sostanze come alcool o droghe o l’abuso e la dipendenza da Internet, inclusi i social network e i giochi virtuali, che causano ingenti danni a livello di sviluppo fisico, fisiologico e socialità condivisa.
Francesca Vitali, psicologa e ricercatrice presso il Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona, ha dimostrato che l’attività fisica è in grado di apportare enormi benefici per la salute in quanto aumenta forza, resistenza, flessibilità, velocità e equilibrio, migliora la risposta del sistema immunitario, favorisce lo sviluppo di abilità e rende più performanti le prestazioni fisiche. Anche le patologie cardiovascolari, oncologiche, neurodegenerative e le malattie metaboliche sono oggi curabili con l’esercizio fisico. Di fondamentale importanza, inoltre, sono i benefici socio-psicologici dello sport giovanile: l’attività sportiva migliora l’autostima, la capacità di memoria, le interazioni sociali e riduce i disturbi dell’umore, con conseguente innalzamento dell’attenzione e del rendimento scolastico.
Naturalmente l’attività sportiva non è in grado di garantire di per sé lo sviluppo di abilità nei giovani ma a tal fine è necessario che sia svolta sotto la guida di allenatori e docenti qualificati. Maria Luisa Chincarini, medico sportivo e responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Medicina dello Sport di Pisa, ha sottolineato che soltanto insegnanti ed educatori capaci e competenti possono favorire lo sviluppo di una personalità armoniosa e incidere positivamente sulla formazione caratteriale dei bambini. Questi ultimi, durante lo svolgimento dell’attività sportiva, sono chiamati ad affrontare numerose situazioni che incontreranno nella vita di tutti i giorni, come ad esempio la capacità di esprimere e modulare i sentimenti e le emozioni, e se ben guidati potranno diventare adulti migliori e più felici.
Durante la fase più acuta della pandemia, quando i bambini sono rimasti soli senza poter andare a scuola e praticare discipline sportive, sono emersi in maniera esponenziale tutti gli effetti della mancata educazione fisica, in primis la dipendenza da Internet. Guido Intaschi, responsabile dell’Unità Funzionale Ser.D (Servizi Dipendenze Patologiche) Usl Toscana Nord-Ovest, ha indicato le principali linee guida del progetto “Divertirsi Guadagnando Salute” del Piano Regionale Prevenzione della Regione Toscana, che vede nell’attività fisica il principale strumento di prevenzione dell’abuso di alcol, illustrando anche gli sforzi profusi ai fini della riduzione del rischio di sviluppare un uso scorretto ed eccessivo di strumenti tecnologici (social media, videogiochi, internet).
Infine, ampio spazio è stato dedicato all’esperienza sul campo di due testimonial sportivi d’eccezione, Elia Menicocci e Andrea Lanfri. Il primo ha raccontato la propria esperienza personale di medico chirurgo, atleta pallanuotista e studente evidenziando la necessità che tutti i protocolli elaborati a livello medico e istituzionale siano elaborati dopo averne valutato l’effettiva praticità operativa. Il secondo, atleta paralimpico, ha ripercorso la sua straordinaria storia di ripartenza che, dopo la perdita quasi totale degli arti a causa di un batterio, lo ha visto ottenere risultati strepitosi sia nell’atletica leggera che nell’alpinismo.