di Enrico Brigi – Verona Area 1 Veneto Trentino/AA
Sergio Pellissier e il Chievo, una storia infinita. Impossibile scalfire nel cuore dell’attaccante valdostano una storia lunga la bellezza di 18 stagioni con 496 presenze e 134 reti, la maggior parte realizzate in serie A. Un’icona vivente, senza se e senza ma. Il cordone ombelicale tra il giocatore e la società della Diga è talmente forte e radicato che nemmeno una serie di inesorabili sentenze, che hanno fatto sparire la società di Luca Campedelli dal mondo del calcio professionistico, sono state in grado di recidere.
Il forte desiderio di impedire la fine del nome Chievo, infatti, lo ha portato a fondare una nuova società, però iniziando tutto da zero ovvero dalla Terza Categoria, non essendo riuscito in tempo a trovare i circa 550mila euro necessari per l’acquisto del titolo sportivo che sarebbe valso la ripartenza dalla serie D. «Ci ho provato – ha raccontato alla redazione di Panathlon- ma trovare una cifra del genere in un periodo a cavallo di Ferragosto si è ben presto dimostrata un’impresa irraggiungibile. Mi dispiace non esserci riuscito ma l’importante era fare qualsiasi cosa perchè il Chievo non sparisse. Mi dispiace veramente per come è finita ma io sono qui, pronto a rimettermi in gioco e ripartire con una società diversa».
Il nome della nuova società, inizialmente nata come Chievo 2021, è stata poi trasformata in FC Clivense, soprattutto per evitare inutili contrasti con Luca Campedelli, arrivato a prospettare l’avvio di cause legali davanti all’utilizzo del nome Chievo. Una minaccia probabilmente destinata a rimanere tale che Pellissier ha deciso saggiamente di lasciar perdere. «Con Campedelli non ci parliamo più da diverso tempo. Lo reputavo un amico e in virtù di questo l’ho anche difeso, pagandone in alcuni casi le conseguenze. Mi spiace veramente per come sono andate le cose» ha aggiunto con un velo di tristezza.
L’FC Clivense, vista l’impossibilità di accedere alla Serie D, riparte obbligatoriamente dalla Terza Categoria, il gradino più basso del calcio, con al timone l’ex professionista, ed ex Chievo, Riccardo Allegretti, che ha deciso di rimettersi in gioco sfidando tutto e tutti in questa nuova avventura. «È un pazzo come me – commenta Pellissier – che ha deciso di affrontare questa sfida al mio fianco. Si è proposto lui e io ho accettato con grande felicità. Non è il solo comunque, perché assieme a lui ci sono anche altri due grandi ex come Enzo Zanin e Lorenzo Squizzi. Anche altri, comunque, potrebbero un giorno farne parte. In questo momento la porta è sempre aperta» ha dichiarato con un filo di naturale e giustificato orgoglio.
Dopo aver completato l’iscrizione il passo successivo è stato quello della formazione della squadra. Per farlo si è scelto una specie di “chiamata alle armi” dove in tantissimi si sono presentati alla due giorni di provini, effettuati presso il Payanini Center, per cercare di “strappare” una convocazione. «Si sono presentati oltre 500 giocatori, da tutte le parte d’Italia. È stata una sensazione incredibile e nello stesso tempo bellissima. Alla fine, non senza fatica – confessa – siamo arrivati a scegliere l’organico che parteciperà al campionato. Le criticità, tuttavia, non finiscono qui perché dobbiamo ancora trovare un campo di allenamento fisso e definire dove giocare le partite casalinghe. Teoricamente dovremmo utilizzare l’impianto del “Sinergy Stadium” ma nulla è ancora definito». Come si vede, quindi, siamo ancora all’inizio e la strada da percorrere è ancora tanta.
Il Chievo per Sergio Pellissier, quindi, diventa ora un enorme bagaglio di ricordi da conservare mentre l’importante è ora concentrarsi sulla nuova avventura. Terza Categoria o Serie A sono elementi che per Pellissier non fanno la differenza davanti all’amore e alla passione per questo sport. Del resto, come amava ripetere il grande Ernst Happel: “un giorno senza football è un giorno inutile”. Buona fortuna Sergio!