di Tonino Raffa – Reggio Calabria Area 8 Puglia Calabria Basilicata
Conclusione con il botto per il programma di incontri estivi promosso dal Panathlon di Reggio Calabria : una platea di almeno trecento persone ha applaudito l’inviato di Repubblica Maurizio Crosetti, che ha presentato “quando uccisero Maradona” il suo ultimo libro edito dalla Piemme. L’evento svoltosi nella splendida arena del Circolo Tennis “Rocco Polimeni”, rientrava nel prestigioso calendario dei “Caffè letterari” del sodalizio culturale Rhegium Julii. Dal dibattito, moderato dal past presidente del club, Tonino Raffa è venuto fuori un grande esempio di giornalismo sul campo, cioè di quello vero, del quale oggi se ne avverte sempre più il bisogno. L’opera, infatti, è stata scritta quasi per intero da Buenos Aires, dove Crosetti è stato catapultato dal suo giornale, subito dopo la scomparsa del più grande calciatore di tutti i tempi. Una morte della quale si continua a parlare e sulla quale si continuerà ad indagare chissà per quanto tempo ancora: L’autore ha snocciolato una infinità di particolari, sviluppando tutti i passaggi in un crescendo degno di un giallo : “Maradona -ha detto- si muoveva già con difficoltà, non aveva l’aspetto di un sessantenne, ma quello di un uomo di ottantacinque anni fortemente minato nel fisico. Era da tempo un soggetto a rischio, vittima delle sue fragilità. Resta inspiegabile il fatto che, dopo la misteriosa caduta alla festa di compleanno e l’operazione al cervello per la rimozione dell’ematoma, sia stato dimesso e confinato in una casa-prigione, dove i medici lo hanno imbottito di psicofarmaci, e affidato alle mani di una badante e di una infermiera, fino al drammatico epilogo per infarto”.
Un racconto struggente, la cui completezza è stata riconosciuta nei saluti d’apertura, dai presidenti del Circolo Tennis, del Rhegium Julii e del Panathlon, Igino Postorino, Giuseppe Bova e Irene Pignata, e dal consigliere nazionale del Distretto Italia Antonio Laganà.
Sollecitato dalle domande dell’ex vice-direttore di “Repubblica”, Giuseppe Smorto, con il quale l’autore ha condiviso una milizia professionale durata parecchi anni, Crosetti con dovizia di particolari, ha ricostruito l’atmosfera di Buenos Aires nei giorni del dolore : la pioggia battente durante l’autopsia, il delirio popolare davanti alla Casa Rosada per la veglia nella camera ardente, il funerale privato e la visita al cimitero di Bellavista, l’inchiesta giudiziaria (con la contestazione ai medici del reato di omicidio colposo), le battaglie per l’eredità tra figli ufficiali, figlie diseredate e altri in attesa di riconoscimento.
Resta la sensazione di una morte che non finisce mai, accompagnata da tante contraddizioni, in linea con il carattere del personaggio : conteso in vita da Capi di Stato e di Governo, da dittatori e da tutte le famiglie reali del mondo, Diego Maradona è morto in totale solitudine e in completo abbandono. Come i grandi patriarchi dei romanzi sudamericani.
Nelle foto
20 : I saluti finali . Da sinistra : Giuseppe Smorto, Igino Postorino, Maurizio Crosetti, Tonino Raffa, Giuseppe Bova, Irene Pignata, Antonio Laganà.
22 . il palco durante il dibattito. Da sinistra Igino Postorino, Giuseppe Smorto, Tonino Raffa, Maurizio Crosetti, Giuseppe Bova, Irene Pignata, Antonio Laganà.
23 – La premiazione, a Crosetti è andata anche la targa del Distretto Italia consegnata da Antonio Laganà, per conto del presidente Giorgio Costa. Al centro : Irene Pignata, Maurizio Crosetti, Antonio Laganà, Tonino Raffa.