RUOTE D’ORO – Gold Wheels Capitolo n. 31
Di Roberto Gerosa – Verona Area 1 Veneto Trentino/AA
Sono trascorsi ben 75 anni da quando, nel marzo 1946 fu presentato alla Mostra della Meccanica di Torino il primo modello Vespa, brevettato poi ad aprile presso l’ufficio brevetti di Firenze. Tutto nacque nel 1931, dall’iniziale collaborazione tra l’ing. Corradino D’Ascanio (1891/1981) che aveva progettato anche il primo prototipo di elicottero moderno e il dr. Enrico Piaggio (1905/1965) laureatosi in Economia e Commercio che fu coinvolto nell’azienda di famiglia proprietaria di stabilimenti in Liguria e Toscana (Pisa-Pontedera) e che si occupava di navi, treni e aerei.
La collaborazione con D’Ascanio diede ottimi risultati in quanto la richiesta di aerei si incrementò e le eliche Piaggio/D’Ascanio furono installate nei migliori aerei italiani. Durante la Seconda guerra Mondiale, come altre, anche questa fabbrica non rimase indenne ai bombardamenti e parte degli impianti furono danneggiati. Enrico Piaggio non si perse d’animo e, con spirito imprenditoriale, senza dimenticare che “mater artium necessitas” (la necessità aguzza l’ingegno), pensò agli operai che dovevano spostarsi ma non avevano i soldi per acquistare un’auto e così, assieme all’ing. D’Ascanio, cercò una risposta a due ruote che non doveva essere una motocicletta. Sembra che il nome “Vespa” sia nato casualmente da un’espressione di Enrico Piaggio che vedendo un bozzetto di D’Ascanio affermò: sembra una…vespa!
Lo scooter, inizialmente da 98cc, era un’icona di libertà, di emancipazione, di “evasione” dalla routine per ritrovare un mondo vivace quanto gioioso. Ricordo una frase di una pubblicità dell’epoca che recitava: “le sardomobili (auto) non godono il sole. . .splende chi Vespa!”. Non possiamo poi dimenticare l’antagonismo tra chi preferiva la Lambretta, di cui abbiamo parlato nel recente articolo n. 30 e chi la Vespa. Un sano antagonismo che paragonerei, in termini ciclistici, tra chi preferiva Gino Bartali e chi Fausto Coppi. Ancora oggi potremmo lanciare uno “scooter-referendum”: Vespa o Lambretta? Si accettano i Vostri commenti in merito.
Uno dei modelli Vespa Piaggio era presente anche nel film “Vacanze romane” del 1953, tratto dalla storia vera della principessa Margherita d’Inghilterra (sorella di Elisabetta II), interpretato dagli attori Gregory Peck (1916/2003) e dalla bella Audrey Hepburn (1929/1993) che la rese famosa in quanto in precedenza aveva recitato solo piccole parti. Ho visto e rivisto anche altri film come “Sabrina” e “Colazione da Tiffany”, tali da affermare che la signora Audrey aveva un’elegante bellezza ineguagliabile. Il film Vacanze romane, per coloro che non lo ricordassero, racconta di una principessa che per un giorno vuole vivere da semplice cittadina. Dopo aver incontrato casualmente il giornalista Gregory, che non le rivela la sua professione, nasce tra i due un tenero sentimento. Trascorrono la giornata assieme, spostandosi con la Vespa, lasciandosi solo a tarda sera perché lei deve rientrare all’Ambasciata per presenziare alla conferenza stampa del giorno seguente. Durante la conferenza, alla presenza di molti altri giornalisti, la principessa si avvicina a Gregory che, con un saluto cordiale, anche se i loro occhi “parlano” d’altro, le consegna la busta con le foto che aveva fatto scattare il giorno prima da un amico e deciso di non farle pubblicare.
Tra le frasi scritte dalla signora Audrey, questa a mio avviso la contraddistingue maggiormente: l’eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai”.
La passione per questo scooter continua tant’è che nel 2009 il maestro d’ascia portoghese Carlos Alberto costruì una replica della Vespa del 1946, funzionante e completamente in legno. Non è rimasta poi sconosciuta la piccola Vespa 50cc che Loris Capirossi, soprannominato Capirex, vincitore di 3 motomondiali (’90, ’91, ‘98), ha verniciato di rosso ed elaborato il motore facendole toccare i 200 chilometri/ora.
Per chi volesse poi “lustrarsi” gli occhi, a Pontedera si trova il Museo Piaggio e a Seregno un altro museo con circa 300 mezzi, tra cui la Vespa n. 12 del 1946.
Tra i diversi Vespa Club dislocati in tutta Italia, quello di Verona ha la Sede presso lo stabile di via Albere 43, Sede storica del “Gruppo Sportivi Veterani Veronesi” che lo gestisce, conservandone e migliorandone le condizioni, dal 1984 alla presidenza di Pierluigi Tisato. All’interno, si trovano le Sedi di altre Associazioni sportive (riconosciute dal CONI) e numerose testimonianze storiche come foto, coppe, trofei, ecc. tali da definirlo “Casa dello Sport Veronese”.
Il “Vespa Club Verona”, con presidente onorario Luigi Bertaso (memoria storica) e quello effettivo Pierluigi Righetti, vanta un nutrito palmares tra cui le vittorie nel Turismo Internazionale (anni ’81, ’85, ’86), negli Eurovespa (anni ’81, ’82, ’85), nel Vespa World Days a Zara -Croazia- 2015, nel premio speciale 2017 a Ischia e nelle gimkane, dove il vespista Adriano Brunelli si è recentemente aggiudicato il titolo Nazionale per la quinta volta.
-Ringrazio come sempre tutti i lettori/lettrici e, per i sempre graditi commenti, Gianni, Luca, Nicola, Simone e la signora Bruna di Roma, diversamente giovane, a cui le abbiamo ricordato, in questo articolo, momenti piacevoli della sua gioventù.
-Per annunci di gare/raduni, il numero gratuito è 3755459855tramite WhatsApp.
-Gli appuntamenti: 03 ott. Verona -auto storiche- “Rievocazione Salita delle Torricelle” (rimandata dal 12/09 al 03/10). 14/17 ott. Palermo -auto storiche- “Targa Florio Classic”.
2 Comments
Gianni
Come sempre Roberto Gerosa ci fa rivivere momenti della nostra gente anzi della mia gioventù. Chissà se oggi sarebbe meglio la Lambretta o la Vespa.
Gianni
Silvano Quintarelli
“Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto i piedi se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi… Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi”. Anche le “canzonette” hanno immortalato questo mezzo di libertà e di evasione. Grazie come sempre Roberto perché ci fai rivivere queste emozioni.