KARA-KIRI DELLA BIELORUSSA SABALENKA
Il tennis femminile si ringiovanisce: in finale due ragazzine, una più brava dell’altra.
Tennis Il di Alberto Capilupi – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
Novak Djokovic, se vincesse, conquisterebbe il record assoluto di slam conquistati, superando Federer e Nadal. Inoltre sarebbe il terzo giocatore a dominare in tutti e quattro gli slam in uno stesso anno solare.
Infine si accaparrerebbe per la quarta volta gli US Open, in cui arriva in finale per la nona volta.
In questa semifinale Zverev, che aveva recentemente battuto il serbo alle Olimpiadi ma in un incontro programmato per giocare al meglio di 3 set, non partiva come favorito in una partita basata sui 5 set, perché Djokovic è considerato il più forte del mondo con questa formula. E così è stato, anche se il tedesco ha giocato benissimo per tutto l’incontro. Ma, purtroppo per lui, Djokovic ha giocato meglio, perché al momento giusto sa sempre cambiare marcia.
“Si è da soli in campo – ha fatto notare Novak – e da soli dobbiamo trovare una via d’uscita”. Berrettini lo descrive così: “Non importa quanto tu possa giocare bene. Lui troverà sempre il modo per batterti”.
Nei precedenti slam Zverev era arrivato al massimo al tie-break del quarto, mentre ieri ha perso al quinto, a dimostrazione di un miglioramento negli incontri diretti., senza mai mollare. Per cui si può ipotizzare che in futuro possa riuscire a prevalere.
Lo spettacolo offerto dai due campioni è stato eccelso, al di là di qualsiasi aspettativa.
Indimenticabile l’ultimo e lunghissimo gioco del terzo set, che si è concluso con un break decisivo a favore di Djokovich: il game, bellissimo, è stato caratterizzato da scambi molto prolungati, basati su schemi fissi del tipo “rovescio contro rovescio” o “diritto contro diritto”, uscendo dai quali Zverev è risultato perdente. Da notare che lo scambio più lungo ha fatto registrare ben 53 colpi, tutti giocati a ritmo medio-alto.
Zverev non ha mai rinunciato a reagire. Addirittura, alla fine del quinto set, ha strappato il servizio all’avversario sul punteggio di 1-5, perdendo infine nell’ultimo parziale per 6-2.
In finale Djokovich dovrà affrontare Medvedev, giocatore atipico, intelligente, molto forte in difesa, preciso e imprevedibile in attacco.
Il serbo giocherà come se fosse la sua ultima partita.
Auger -Aliassime, nella semifinale contro il russo, non si è dimostrato all’altezza della situazione, a partire dal fatto che non è accettabile che abbia commesso in tre set ben 10 doppi falli in un incontro di così alto prestigio.
La lacuna si era evidenziata fin dal primo gioco, che tuttavia ha vinto anche se ha sbagliato 3 volte sia con la prima che con la seconda palla di battuta. Il problema ha riguardato in particolare la seconda palla, pur avendo di fronte un avversario che stranamente rimane sempre molto indietro invece che portarsi avanti al momento giusto per attaccare con la risposta.
Medvedev nei primi 6 giochi si è limitato a cercare di non sbagliare e a studiare l’avversario. Poi nel settimo game il canadese ha ceduto di schianto, regalando al russo l’occasione di tre palle break, di cui Medvedev ha subito approfittando, per portarsi poi rapidamente sul 6-4.
Nel secondo parziale il russo ha avuto un passaggio a vuoto nel sesto gioco, che ha consentito ad Auger-Alìassime di arrivare al punteggio di 4-2 a proprio favore. Sul 5-3 il canadese ha ottenuto addirittura 2 set-point mentre era al servizio, ma poi il gioco è stato vinto dall’avversario, che da quel momento, superato il pericolo di una possibile rimonta, ha cominciato ad attaccare tutte le volte che ha potuto, riuscendo contemporaneamente ad evitare errori difensivi. A quel punto l’incontro è continuato a senso unico, facendo registrare per Medvedev 7-5 e 6-2, rispettivamente nel secondo e nel terzo set.
Oggi finale del singolare femminile.