RUOTE D’ORO – Gold Wheels – Capitolo n° 29
La fabbrica Lamborghini – The Lamborghini Factory –
Di Roberto Gerosa – Verona Area1 Veneto Trentino/AA
Quando guardiamo una nuova vettura, bella o brutta che sia, ci siamo mai chiesti come nasce? Si dice che la curiosità sia sinonimo di intelligenza e Bernard Baruch (1870/1965) soprannominato -Lupo solitario di Wall Street- e divenuto poi politico statunitense, disse: ”In milioni hanno visto una mela cadere, ma Newton è stato quello che si è chiesto perchè”.
I motivi per progettare una vettura possono essere tanti e diversi come quando si pensò di costruire una “piccola” 4 posti Lamborghini. La Società “Automobili Ferruccio Lamborghini”, costituita nel 1963 con Sede a Sant’Agata Bolognese (BO) da Ferruccio Lamborghini (1916/1993), iniziò la sua attività con la costruzione di trattori nel 1948 il cui stemma, “il toro”, un segno di terra, di potenza, di vitalità, di solidità, coincideva con il segno zodiacale del suo fondatore. Non è casuale poi che alcuni modelli delle auto più significative si ispirino a nomi di tori famosi e al mondo della tauromachia, come: Islero, Espada, Gallardo, Diablo, Murciélago, Miura e Urraco.
Una nota curiosa ma importante, quella che nel recente mese di luglio 2021 è stato presentato un nuovo motor yahct denominato “Tecnomar For Lamborghini 63” di cui ne verranno prodotti 63 esemplari (il numero 63 non è casuale).
Verso la metà degli anni ‘70 mi recai a Bologna per completare un master e così, oltre allo studio, potei acquisire una cultura culinaria in quanto le specialità a Bologna non mancano come le “lasagne alla bolognese” oppure la “galantina di pollo” che è un piatto dove il pollo è farcito con diversi tipi di carne, di affettati e di uova, e viene servito, dopo la cottura in brodo, freddo a fettine con contorno di insalata russa (un piatto “leggero” per intenderci). Ne approfittai poi per visitare alcuni monumenti della città: il Palazzo Comunale risalente al ‘300, la Basilica di San Petronio la cui costruzione iniziò nel 1390 per concludersi nel 1663 dove al suo interno si possono vedere 22 cappelle tra cui la cappella Aldrovandi con le reliquie di San Petronio. Non mancò la visita alla Torre della Garisenda e alla Torre degli Asinelli alta 97 metri con una splendida vista panoramica, una volta saliti i circa 500 gradini (che sudata!). Inoltre, grazie ad amici che conoscevano l’ingegnere della Lamborghini, potei visitare la Sede della fabbrica per vedere e capire come venivano progettati e costruiti i potenti motori. Le idee passavano dagli appunti su foglietti di carta, dalle discussioni e poi tutto veniva trasferito al disegnatore tecnico. Un’azienda giovane per quei tempi, decise di proiettarsi in un settore di maggior diffusione costruendo una nuova vettura a 4 posti che doveva essere di semplice costruzione per contenere i costi e avere caratteristiche di un certo livello sul piano tecnico. Così, per la progettazione e la costruzione, furono necessarie nuove impostazioni e macchinari per l’assemblaggio. Considerato che la cilindrata doveva essere di 2500cc, la scelta cadde sugli otto cilindri a V (i cilindri sono separati tra di loro da un certo angolo secondo appunto la disposizione della lettera V). Una volta scelto il motore, decisero di posizionarlo trasversalmente ottenendo così maggior spazio dietro i sedili. Per la carrozzeria si coinvolse la Casa Bertone, fondata a Torino nel 1912 che aveva già disegnato per la Lamborghini il modello Miura. La Casa Bertone chiuse per fallimento nel 2014 vendendo il Marchio alla AKKA Italia del Gruppo francese Akka Technologies, mentre le auto storiche custodite nel museo Bertone sono state acquistate nel 2015 dall’ASI (Automotoclub Storico Italiano) con sede a Torino.
Tornando al progetto iniziale, dopo aver definito il motore con prove al banco e la “delega” alla carrozzeria Bertone, si passò al cambio e al differenziale modificando il pianale della vettura così da poter avere un comando più diretto. Per motivi di sicurezza l’impianto frenante non poteva che essere a 4 dischi ventilati, nonostante il maggior costo, mentre la carrozzeria Bertone doveva progettare una linea non banale considerate alcune soluzioni tecniche e originali ma, non poteva nemmeno disegnare una linea troppo avveniristica in quanto questo avrebbe ristretto la cerchia degli acquirenti. Molte problematiche condizionarono la nascita di questa vettura che doveva anche essere in regola con le norme richieste dai vari Paesi ma, nonostante queste difficoltà, fu prodotta dal 1972 al 1979 la coupé 4 posti Lamborghini “L 250 P” (Urraco P 250). “La gente non è che voglia una macchina a poco prezzo. La gente vuole una macchina carissima che costi meno” –Steven Wright-
*Ringrazio tutti i lettori/lettrici e, per i loro commenti, Gianni, Angelo, Emanuela, oltre a Cecilia e Salvatore che ci hanno segnalato che pur avendo trasmesso i loro commenti, probabilmente per motivi tecnici, non per tutti sono stati visibili sul Sito.
Alcuni appuntamenti di agosto: Rovigo 12 -karting- “Campionato Europeo CIK FIA”. S. Marino 21 -auto storiche- “Giro dei castelli di S. Marino”. Misano 26/29 -scooter- “Raduno internazionale di Vespa Piaggio”. Volta Mantovana (MN) 28/29 -auto storiche- “Trofeo colline Moreniche”.
3 Comments
Gianni
Un racconto alla Roberto Gerosa…scorrevole, poco tecnico e completo di dettagli che vanno oltre la storia dell’auto. Gianni
Silvano Quintarelli
Leggendo gli articoli di Roberto Gerosa si impara sempre qualcosa di nuovo. Non conoscevo l’aforisma di Baruch sulla mela di Newton, un bel monito a tenere sia gli occhi sia (e soprattutto) il cervello sempre bene aperti per decifrare la realtà. Grazie come sempre Roberto per queste pillole di saggezza.
GIACOMO
sempre bello leggere la storia che si intreccia con la vita vissuta e l’ironia. bravo