Wimbledon 3
Il Tennis di Alberto Capilupi REDAZIONE G.Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
Roger Federer supera ancora una volta il primo turno a Wimbledon: sembrerebbe una notizia scontata, ma in realtà, quando gli anni passano, non si vince soltanto con il nome, perché il fatto di rimanere competitivi al massimo livello assoluto dipende in misura minima dalla tecnica e dal “tocco di palla”. Il Federer di oggi rimane un artista eccelso, ma la sua velocità di reazione nella risposta alla battuta e il suo controllo motorio nell’evitare errori gratuiti non sono certo paragonabili a quelli che aveva quando aveva conquistato Wimbledon per ben otto volte.
Il suo avversario, Mannarino, ha dovuto ritirarsi all’inizio del quarto set a causa di un pericoloso scivolone che aveva compromesso completamente le sue capacità di spostamento. L’incontro, fino a quel punto, aveva avuto un andamento altalenante. Il primo set era stato vinto da Federer, mentre i due successivi erano stati dominati da Mannarino, che aveva dato l’impressione di aver preso in mano le redini della partita. Nel quarto, però, il campione svizzero ha avuto una reazione proprio quando ci si aspettava che ormai avesse ceduto. Purtroppo, però, sul punteggio di 2-4 si è verificato il fatale infortunio.
Stessa sorte è toccata alla campionissima Serena Williams, che è scivolata sull’erba mentre stava eseguendo un diritto. Quando si è rialzata ha cominciato a zoppicare. Ha cercato di tener duro, poi è scoppiata in lacrime e si è arresa.
Questi scivoloni sono avvenuti parecchie volte, per cui verrebbe spontaneo fare alcune osservazioni.
Anzitutto ci può essere il dubbio che sia giusto far giocare in condizioni di evidente rischio.
In secondo luogo c’è da chiedersi come mai le industrie che producono scarpe da tennis non siano ancora riuscite a presentare sul mercato calzature idonee a spostarsi su un fondo erboso e scivoloso.
In riferimento agli italiani, ha passato il primo turno Fognini, che contro Vamos Vinolas ha potuto esprimere il meglio di se stesso, giocando in modo sciolto e fluido.
Musetti, opposto ad Hurkacz, ha lottato alla pari fino all’ultimo game dei primi due set, ma proprio nel momento più delicato non ha saputo organizzarsi per contrastare i prevedibili attacchi conclusivi dell’avversario. Senza storia il terzo set.
Sospese infine le partite di Mager e di Caruso per sopraggiunta oscurità, causata però dai pesanti ritardi dovuti alla pioggia, come sempre di casa in Inghilterra.