Qui Ferrara – Mirko Rimessi – Area 5 Emilia Romagna – Marche
Si è svolta nella mattinata di sabato 8 febbraio, presso il Pala4T “Gino Piffanelli”, l’assemblea elettiva della Sezione di Ferrara dell’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia. Questa ha avuto il compito di designare il nuovo Presidente e il Consiglio, dopo che entrambi sono decaduti in seguito all’elezione del precedente Presidente, Fausto Molinari, nel Consiglio Nazionale dell’associazione Benemerita del CONI.
Ospite dell’assemblea il neodelegato CONI di Ferrara Ruggero Tosi, che ha avuto così modo di presentarsi ufficialmente ai soci.
Costituito il seggio elettorale, del quale è stata affidata la presidenza a Luciano Mazzanti e la segreteria a Alessio Bonanno, si è dunque proceduto alle operazioni di voto che hanno visto il voto unanime per il nuovo Presidente Luciana Boschetti Pareschi, che da oggi presiede dunque due Associazioni Benemerite del CONI nella nostra provincia: il Panathlon Club Ferrara e l’ANAOAI Sezione di Ferrara. Unanimità anche nel voto (sempre segreto, come quello del presidente) relativo alla scelta dei consiglieri: vengono confermati i tre già eletti a febbraio Natalino Patria, Franco Nobili e Davide Conti, ai quali si aggiunge, vista la decisione di portare il numero a 4, Mirko Rimessi. Durante il primo consiglio direttivo verranno assegnate le cariche interne previste (vicepresidente, segretario e tesoriere).
Un ringraziamento particolare va alla 4 Torri Pallacanestro per l’ospitalità offerta all’associazione per lo svolgimento di questo momento di vita democratica della sezione.
Molinari “lascia” con una lettera aperta ai soci della Sezione:
Con la mia elezione in Consiglio Nazionale, nel rispetto delle norme statutarie, ho presentato le mie dimissioni, per questo oggi i soci della sezione riuniti in assemblea hanno eletto la nuova Presidente, la Prof.ssa Luciana Boschetti Pareschi, alla quale passo con grande soddisfazione la carica direttiva. In fondo sono trascorsi pochi anni da quando ricevetti il testimone dall’ indimenticato Avv. Valentino Galeotti, il mio impegno si è concentrato per ristrutturare la sezione, aggiornando lo statuto, gettando le fondamenta per instaurare nuove forme di collaborazione con soggetti sportivi ed organizzatori quali: il CONI Point, il Panathlon Club Ferrara, la Befana dello Sport, il Galà dello Sport, per citare i principali.
Abbiamo proceduto a piccoli passi in avanti organizzando momenti conviviali e aggregativi per raccontare lo sport di ieri e quello di oggi sino all’inizio della pandemia. Le cose fatte sono state possibili grazie alla collaborazione dei consiglieri e di tutti i soci che ringrazio sentitamente con la certezza che, il testimone ora passa nelle mani di una Personalità dello Sport. Per questo sono certo che Luciana, non solo lavorerà per aumentare la base degli iscritti, ma anche, per consolidare e ampliare le collaborazioni con altre Associazioni.
Sin dai primi giorni di Presidenza avevo un sogno nel cassetto e mi ero ripromesso che, prima o poi, avrei iniziato a lavorare ad un progetto per la realizzazione di un museo dello sport ferrarese. Questo perché sono personalmente convinto che lo sport può essere molte cose, ma è soprattutto un movimento socioculturale di grande portata perlopiù composto da innumerevoli sfaccettature. Le sue radici affondano nel periodo ellenico e proprio come un grande albero si è sviluppato nel tempo arrivando sino ai giorni nostri più forte e rigoglioso che mai. Le gesta degli atleti, le loro vicende umane, sono le sue foglie e nella sua storia millenaria resta indelebile le traccia del loro passaggio. Paragono lo sport ad una “medicina” una sorta di stimolante culturale per la società, pensiamo al “mitico” pluricampione Olimpico Emil Zatopek colonnello dell’esercito cecoslovacco che durante gli episodi della primavera di Praga fu tra i dissidenti sovietici che firmò il documento di Alexander Dubcek, per questo degradato poi espulso dall’esercito e confinato nella sua città di origine per fare il minatore, oppure al campionissimo Muhammed Alì (Cassius Clay) e le sue prese di posizione nelle lotte per i diritti delle persone di colore e contro la guerra del Vietnam, così come al pugno alzato di Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi del 68’, anche se pochi si ricordano dell’atleta bianco sul quel podio, l’australiano Peter Norman che indossava la spilla dell’associazione contro le discriminazioni razziali, una volta rientrato in patria di fatto venne allontanato dalla nazionale e dimenticato per anni, proprio per quel gesto di supporto ai due atleti di colore, e tra le donne come non ricordare kathrine Switzer che alla maratona di Boston nel 1967 eluse i controlli alle iscrizioni perché a quei tempi era proibita la partecipazione femminile, e sebbene i giudici tentarono più volte di fermarla, riuscì ugualmente a tagliare il traguardo lanciando così il movimento della maratona femminile quale messaggio di parità tra i sessi, per poi arrivare a Nelson Mandela con l’organizzazione dei Campionati Mondiali di Rugby, in un Sudafrica diviso ma che cercava di uscire dall’apartehid. Persone all’apice delle loro carriere che sostenevano i loro ideali anche attraverso i loro gesti sebbene avessero molto da perdere. Ma anche il nostro territorio è ricco di persone che hanno scritto pagine importanti nella storia dello sport: Orlando Polmonari, Uber Bacilieri, Carlos Duran, Adolfo Lampronti, insieme a tecnici e dirigenti sportivi di grande valore come: Giampaolo Lenzi, Mario De Sisti, Paolo Mazza, solo per citarne alcuni, e chiedo venia se per ragioni di spazio non li cito tutti, ma sono certo che ogni appassionato conserva nel proprio cuore i campioni sportivi e i loro insegnamenti. Negli sport di squadra dalla Spal e le sue lunghe traversie e cambi di proprietà, la Pallacanestro, la Pallavolo che hanno raggiunto i massimi livelli agonistici, le società sportive centenarie: l’Accademia di Scherma Bernardi, la Palestra Ginnastica Ferrara, la Canottieri, segno di un profondo radicamento con il nostro territorio. Ci sono molte storie che meritano di essere raccontate e conosciute da tutti gli appassionati di questo meraviglioso mondo chiamato “SPORT”. Per questo un luogo dedicato a questa storia potrebbe rappresentare uno strumento culturale di grande valore sociale.