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Il tennis italiano sta vivendo un periodo esaltante
Qui Verona – Alberto Capilupi- Redazione Panathlon Gianni Brera Università di Verona
Berrettini é tra i primi dieci del mondo. E dietro di lui ci sono Sonego, Sinner e Musetti.
É però un errore pretendere, o soltanto sperare che i giovani possano essere già al livello dei più forti del mondo. Non lo sono perché, oltre ad essere incompleti sul piano tecnico, si dovrà verificare sul campo se il loro gioco possa essere all’altezza dei migliori.
Per adesso non lo é.
Sinner, ad esempio, che al momento sembra essere il più accreditato, contro Nadal ha perso 7-5 6-4, ma sbaglia troppo sia in attacco che in difesa ed è un pesce fuor d’acqua quando deve o vuole andare a rete. Quindi dovrà lavorare parecchio per colmare quelle vistose carenze.
Musetti é ancora acerbo e, attualmente, non possiede un gioco che gli possa consentire di andare al di là di un certo livello.
Sonego, dei tre, è quello che ha meno carenze, ma per ora non sembra che possa arrivare tra i primi dieci del mondo.
L’unico ad esserci é Berrettini, che riesce a vincere anche quando sta per perdere, perché al momento giusto sa mantenere la giusta concentrazione per conquistare i punti decisivi, pur avendo un vistoso tallone d’Achille quando viene attaccato in anticipo sul rovescio.
Matteo, ormai, crede in se stesso al punto tale da riuscire a dominare psicologicamente e nei momenti fondamentali anche avversari in gran forma. Questa è forse la principale caratteristica dei più forti del mondo, abbinata ovviamente alla grande capacità di sbagliare poco sia in difesa che in attacco .