Il Tennis di Alberto Capilupi
Il commento sui protagonisti degli Internazionali d’Italia
Non si può dire che siano anziani Nadal e Djokovich, finalisti agli Internazionali d’Italia. Anzi. A 34 anni si trovano ancora al massimo. E dietro di loro non c’è ancora, al momento, chi li possa spodestare. Fortissimi in difesa, in attacco sono precisi, razionali e concreti. Sono interessati molto poco alla bellezza del gesto (che talvolta appare persino goffo), ma unicamente alla vittoria dell’incontro, che costruiscono pazientemente, ben sapendo che non tutti i punti hanno lo stesso valore. E al momento giusto, quando gli altri tremano per la paura, loro moltiplicano la propria concentrazione, riuscendo a ribaltare situazioni difficilissime.
Non sono per nulla anziani, però ormai vecchi giocatori, ancora vincenti. Assieme a Federer, ormai trentanovenne (molto diverso da loro, perché é il punto di congiunzione o di fusione tra tennis e arte) , sono i dominatori incontrastati di un periodo lunghissimo. Ad esempio Nadal, con la vittoria di domenica scorsa, è arrivato al decimo trionfo a Roma: un record che molto difficilmente potrà essere superato, se non da se stesso l’anno prossimo.
La vera novità di questo importante torneo è stata Sonego, che da regolarista si sta trasformando in giocatore completo: validissimo sia in difesa che in attacco, sia di diritto che di rovescio, sia a fondo campo che a rete. Con un ottimo servizio e con perfette doti di autocontrollo. Questo è il Sonego che si è visto a Roma, cioè il giocatore che, dopo aver eliminato il francese Monfils, il connazionale Mager e i due quotatissimi Thiem e Rublev, ha ceduto a Djokovic in tre set.
Se si manterrà più o meno a quel livello, avrà la possibilità di affiancarsi a Berrettini tra i primi dieci della classifica Atp, in cui attualmente è arrivato al ventottesimo posto.
In questo momento possiamo inoltre dire che l’Italia, come gruppo, è tornata ad essere una realtà competitiva nel tennis mondiale, tenendo conto che nella classifica Atp ci sono anche Sinner (addirittura diciasettesimo) e Fognini (retrocesso ma ancora ventottesimo). Senza dimenticare Musetti (diciannovenne come Sinner), che proprio oggi ha superato il talentuoso Auger-Aliassime al torneo di Lione.
Un gruppo – il nostro – veramente invidiabile e ormai competitivo persino nei confronti dei russi, in formidabile ascesa da un po’ di tempo.
Berrettini, che aveva vinto a Belgrado ed era giunto in finale a Madrid (sconfitto da Zverev), a Roma si è bloccato contro Tsitipas proprio quando sembrava che potesse recuperare.
Sinner ha avuto la sfortuna di incontrare Nadal ai sedicesimi di finale. Troppa differenza tra i due (per ora).
Agli ottavi Musetti non ha potuto opporre resistenza alla torre Opelka.
Mentre Fognini ha perso subito con Nishikori ( anche se in fase calante).