RUOTE D’ORO – Gold Wheels – Capitolo n. 26
Qui Verona – Roberto Gerosa – Area 1 Veneto – Trentino/AA
Gli anni ’20 rappresentano un importante passaggio tra il trauma della Guerra che comportò il crollo dell’ottimismo e la crisi mondiale del decennio successivo dovuta al tracollo finanziario della borsa di Wall Street, nell’ottobre del 1929, che provocò una recessione economica in tutti i Paesi industrializzati.
Nel 1922 il Vado F.C. (Football Club) di Savona vinse la prima Coppa Italia grazie alla rete di Virgilio Felice Levratto che, dalla gioia, fece un giro di campo completamente nudo (no, no, le scarpe le aveva). In quell’anno venne organizzata la marcia su Roma da parte di Benito Mussolini (Benito Amilcare Andrea Mussolini 1883/1945) che, con circa 28.000 camicie nere (PNF), assunse il potere a capo del Governo Italiano.
Nel 1924, nacque a Verona l’attore comico Walter Chiari (Annichiarico) protagonista della commedia all’italiana. Sempre nel ’24, in Unione Sovietica, venne eletto a presidente Iosif Stalin (1878/1953), già segretario generale del Partito Comunista.
Nel 1926 morì l’attore italiano Rodolfo Valentino nato a Castellaneta (Taranto), uno dei primi sex-symbol e, curiosamente, nel 1895 anno della sua nascita, nacque anche il cinema mentre nel 1926, anno della sua morte, finiva l’era del cinema muto.
Nel 1928 il medico e biologo Alexander Fleming scoprì la penicillina (antibiotico beta-lattamico) e vinse poi nel 1945 il premio Nobel. Mio nonno Aurelio però, mi raccontava che. . . un giovane studente di medicina nato in Molise nel 1869, Vincenzo Tiberio, scoprì nel pozzo di casa delle muffe e notò che, solo quando il pozzo veniva pulito gli abitanti che vi attingevano l’acqua si ammalavano. Iniziò quindi a catalogare queste muffe preparandone poi un siero che, sperimentato su alcuni animali, provò che gli stessi diventavano immuni ai batteri patogeni. Pubblicò il suo articolo su una rivista senza avere però la giusta rilevanza forse perché l’Italia a quei tempi non godeva grande fama nel mondo scientifico. Deluso per l’accaduto, si arruolò nella Marina Militare e suoi furono gli studi sulle prime vaccinazioni contro il tifo dei soldati italiani, prima di lasciarci a soli 46 anni nel 1915.
Dopo alcuni cenni storici, arrivo al nocciolo del capitolo: la Corsa in salita delle Torricelle situate a Verona, la mia città natale.
Verona, Patrimonio Mondiale Unesco, nasce nell’età del bronzo a ridosso di un’ansa del fiume Adige dove sorgeva un villaggio protetto da una palizzata in quanto le foreste adiacenti erano ricche di fauna, anche feroce, come la tigre dai denti a sciabola e l’orso delle caverne. Correndo un po’ negli anni, i Romani la invasero pacificamente (III secolo avanti Cristo) trasformando il villaggio in una prosperosa città in quanto si resero conto della strategica posizione in cui era ubicata (lo è ancora oggi). Essendo allocata a breve distanza dal lago di Garda (Benacus), dal valico del Brennero e dalla pianura Padana, i romani realizzarono le vie Postumia, la Gallica, Claudia Augusta e il primo loro insediamento fu sul Colle S.Pietro. Molto altro potremmo scrivere ma lo spazio è tiranno quindi farò un doppio salto nel tempo arrivando alla “recente” (anno 1303) storia dei Montecchi e Capuleti (Cappelletti) che verrà raccontata dal drammaturgo William Shakespeare e citata da Dante Alighieri nel VI canto del Purgatorio quando Verona era governata dalla Signoria degli Scaligeri (1262/1387).
Nello specifico, le Torricelle o “Toresele” in dialetto veronese, prendono il nome dalle torrette di avvistamento poste durante la dominazione austriaca (1814/1866) dove sono facilmente riconoscibili le quattro Torri Massimiliane. Oltre a un’invidiabile posizione immersa nel verde, le Torricelle sono note per le diverse cavità paleo-carsiche con giacimenti di ocra gialla considerate allora tra i più importanti d’Europa.
La prima edizione della “Salita delle Torricelle” venne organizzata nel 1923 in cui parteciparono piloti come Enzo Ferrari nel 1924, Bruno Ruffo nel 1938 (campione mondiale negli anni ‘49/’50/’51), i veronesi Bruno e Sardo Gerosa più volte ai vertici delle classifiche negli anni ‘40/‘50 e tanti altri ancora. L’ ultima edizione fu nel 1957 a seguito dell’incidente causato dall’uscita di strada da parte di una vettura da corsa.
La “Salita delle Torricelle”, in rievocazione regolarità e alla velocità limite dei 40 km/h, ritornerà domenica 30 maggio, grazie alla perseveranza del Moto Club Giulietta e Romeo che dall’inizio degli anni ’90 organizza questa rievocazione storica e all’Assessore allo sport del Comune di Verona. Alle ore 10,00 saranno presenti al nastro di partenza oltre 80 motociclisti provenienti da diverse Regioni tra cui, in ricordo dei sopra menzionati centauri, anche Gerosa Giovanni, con i colori del Panathlon Verona, su Gilera Nettuno del 1949, tutti con motociclette tirate a “malta fina” e con i cronometri fissati sul manubrio per controllare e rispettare i tempi a loro imposti e rilevati dai cronometristi ufficiali della Federazione nazionale (FICR).
**Ringrazio come sempretutti i lettori/lettrici e gli “affezionati” per i loro commenti, segnalando che il 5 giugno all’arena di Verona (eccellenza italiana nel mondo) si terrà il concerto del trio IL VOLO che avrà il compito di riportare la musica e l’arte a Verona, durante questa pandemica realtà. Ci saranno musiche in memoria del grande Ennio Morricone di cui avevamo accennato nel capitolo n. 12 (ottobre 2020).
**News dai lettori (annunci gratuiti): Giacomo vende A.R. Giulietta Spider, anno ’63, bianca, restaurata, iscritta ASI, euro 73.000, foto a richiesta. Paola vende Fiat 124 spider 1600, bleu, anno 1973, euro 16.500, foto a richiesta. Per annunci o richieste, il numero è 3755459855 tramite WhatsApp.
3 Comments
Silvano Quintarelli
Molto istruttiva la storia di Vincenzo Tiberio (specialmente in questi tempi di pandemia), quasi un monito alla ricerca scientifica italiana a non dimenticare la sua storia di eccellenza. Non penso di essere il solo ad avere la curiosità di sapere quale grado di parentela lega il nostro Roberto ai due Gerosa citati, Bruno e Sardo, penso molto intimo visto che il fratello Giovanni correrà in loro memoria. Bravo come sempre Roberto anche per questa discrezione che ha il sapore di altri tempi.
Oliver
very beautiful verona city of love
even my dad used to ride a motorcycle
good organizers
ciao Italia
Oliver
GIACOMO
Ho avuto la fortuna di partecipare diverse volte alla rievocazione, con le classiche due prove di regolarità….