–NADAL E’ ANCORA IL FAVORITO A PARIGI-
Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Panathlon Gianni Brera Università di Verona
Dopo aver vinto a Roma per la decima volta, Nadal si sta preparando per conquistare Parigi per la tredicesima. La prima fu nel 2005 e l’ultima l’anno scorso. Gli unici altri due a vincere al Roland Garros in questo lungo periodo furono Federer nel 2009 e Djokovich nel 2015. Ma non potevano essere altri che loro, anche se poco portati ad esprimersi al meglio sulla terra rossa.
Le qualificazioni cominciano il 24 maggio, ma le gare del tabellone principale avranno inizio al termine della prima settimana, per concludersi il 13 giugno.
Al Roland Garros saranno presenti tutti i più forti, per stabilire ancora una volta chi è al momento il n. 1 del mondo sulla terra rossa.
Nadal (35 anni in giugno) sembra essere ancora il campione incontrastato su questo fondo, ma prima o poi la sua curva comincerà a scendere, perché al di là di una certa età è impossibile continuare a dominare, indipendentemente dal fondo del campo: il declino è cominciato da qualche anno per Federer (40 anni in agosto), da molti considerato il più forte tennista di tutti i tempi (anche se i confronti tra epoche diverse in sport non misurabili sono inevitabilmente soggettivi). Ma qualche segno negativo si è cominciato ad avvertire anche per l’attuale n. 1 della classifica ATP, il trentacinquenne Djokovich. In ogni caso questi tre magnifici campioni sono anche quelli che più di ogni altro hanno saputo e ancora riescono a mantenere elevato il proprio rendimento al di là dei trent’anni. Tanto di cappello.
Per dare l’idea della grandezza di Nadal sulla terra rossa, basterebbe dare un’occhiata all’albo d’oro del Roland Garros nel singolare maschile. Dopo di lui troviamo infatti Borg, con 6 trofei assoluti, conquistati tra il 1974 e il 1981, interrotti solo due volte: da Panatta nel 1976 e da Vilas l’anno dopo. Al terzo posto Wilander e Cuerten, vincitori tre volte ciascuno. Al quarto si è piazzato poi Pietrangeli, con due primi posti, accanto ad altri mitici campioni come Laver, Rosewall, Santana, Emerson, Drobny e Kodes.
Il tabellone principale del 2021 pone al primo posto Djokovic, seguito da Medvedev, Nadal, Thiem e Tsitipas. Seguono Zverev, Federer, Rublev, Schwartzmann e Berrettini. Staccati Fognini, Sinner, Sonego e, più in là, Musetti.
Il più in forma sembra essere Nadal, che ha appena vinto a Roma. Djokovich, anche se ancora fortissimo, sulla terra rossa non riesce a tener testa a Nadal. Medvedev si trova in un periodo di crisi, così come Thiem, che pochi giorni fa a Lione ha perso dal britannico Norrie (n. 75 della classifica ATP), dopo essere stato sconfitto a Roma da Sonego. Tsitipas e Zverev, assieme a Medevedev e Thiem, dovranno quindi dimostrare di aver fatto passi avanti per piazzarsi stabilmente ai primi posti nella graduatoria assoluta. Tsitipas, vincitore del torneo di Lione, è quello più accreditato.
Berrettini, in terza fila, avrà l’occasione di confermare la propria classifica tra i primi dieci del mondo, mentre Sonego farà sapere se l’alto livello mostrato a Roma sia da considerare una conquista definitiva.
Parigi sarà anche una grossa occasione per Sinner e Musetti, che però stanno correndo il rischio di sentire la pressione di attese eccessive, che possono diventare contrastanti con la loro necessità di maturare senza fretta. Sinner, battendo a Lione Karatsev, ha senza dubbio ottenuto un ottimo risultato, ma poi ha perso dal francese Rinderkneck, n. 125 della graduatoria ATP. Mentre Musetti, arrivando in semifinale nello stesso torneo, si è piazzato ottimamente. Ma il 6-0 subito da Sinner nel primo set contro Karatsev e il 6-o che Tsitipas ha rifilato a Musetti nel terzo set in semifinale, inducono a ritenere che i due giovani, per ora, si lascino prendere da crisi anche piuttosto lunghe nella gestione della capacità di concentrazione.