Qui Malpensa – Giovanni Castiglioni – Area2
E’ sulla bocca di tutti. Doveva essere la soluzione a tutti i problemi ma ha subito parecchie defezioni. Attenzione però a darla per finita perché potrebbe tornare d’attualità. La SuperLega? No, la DAD. Acronimo di Didattica a Distanza e contrario di DIP (Didattica in Presenza), diventata obbligatoria in Italia per effetto del DPCM dell’11 marzo 2020 e (solo in teoria) messa da parte venerdì scorso con l’ultimo Decreto Covid che dal 26 aprile dovrebbe riportare tutti gli studenti in classe. Al di là della contingenza, il feticcio dell’ultimo anno di scuola tricolore è stata al centro di “DAD Maiora”, meeting (va da sé) da remoto che il Panathlon Club La Malpensa del Presidente Massimo Tosi ha voluto dedicare al controverso strumento didattico divenuto familiare in tempi di pandemia. Il risultato? Senza tante menate, la serata ha fatto centro. L’argomento in questione è stato infatti oggetto di un vivace botta e risposta tra una Dottoressa in Psicologia e un Professore di Scienze Motorie (il vecchio caro Prof di Educazione Fisica o nella notte dei tempi di Ginnastica). Cioè, rispettivamente, Elena Somaschini (Psicologa, Psicoterapeuta e Formatrice a livello aziendale), ed il Caccia, all’anagrafe Marco Caccianiga (educatore, insegnante, sportivo, già Assessore allo Sport del Comune di Varese e Delegato Provinciale CONI).
Entrambi nella struttura didattica del Liceo Scientifico Sportivo Marco Pantani di Busto Arsizio (capostipite di tutti i Licei Sportivi italiani), i due docenti hanno fornito al tema chiavi di analisi e al tempo stesso di prospettiva. Per la Somaschini la recente (laconica) affermazione del Premier Draghi (“La DAD? E’ meglio di niente…”), necessita di doverosa messa a fuoco: “La Didattica a Distanza ha svecchiato la nostra scuola. Ma per i ragazzi socializzare è uno dei primari compiti evolutivi. L’emergenza va superata”.
Al Caccia invece il compito di mandare la fantasia al potere. O (nello specifico) in cattedra: “Non tollero l’autocommiserazione, il piangersi addosso. Bisogna reagire, affidarsi alla creatività. Così, mi sono inventato la Kitchen Gym. Attività ginnica con quello che si può trovare in cucina. Anche una bottiglia d’acqua da un litro e mezzo può diventare un bilanciere. E poi ho cercato di inserire lo sport in un tessuto culturale più ampio. Per contestualizzare la rivoluzione di Fosbury ai Giochi di Città del Messico del ’68 ho fatto ascoltare ai miei ragazzi i 23 minuti di “Supper’s Ready” dei Genesis. Progressive Rock e Olimpiadi? Perché no?”. Concetto di creatività ulteriormente declinato dall’inventore dei Licei Sportivi e Direttore Generale del Pantani e del Gruppo ACOF Mauro Ghisellini: “Già parecchi anni fa, insegnavo grammatica agli studenti con la Gazzetta dello Sport. In fondo, a suo modo, ogni articolo non potrebbe essere un tema in classe?”.
A fornire spessore panathletico all’incontro, la presenza del Presidente del Distretto Italia Giorgio Costa. Perché se in ambito scolastico la Didattica a Distanza presenta risvolti da maneggiare con estrema cura, con il mezzo digitale l’associazionismo ha fatto davvero bingo. Insomma, questione di ossimori. Come quello (geniale) del paròn Rocco che rispetto agli psichedelici anni ’60 di cui sopra sosteneva che i ragazzi fossero “Buoni a nulla capaci di tutto”. Chissà, forse non tutta la DAD viene per nuocere.