VARESE, 11 aprile 2021 – È stata un’Italia compatta e agguerrita quella che a Varese, durante gli Europei Assoluti, ha conquistato 8 medaglie (3 ori, 3 argenti, 2 bronzi) e raggiunto il secondo posto nel medagliere per nazione, dietro la Gran Bretagna con 12 medaglie (5 ori, 4 argenti, 3 bronzi). Da sottolineare inoltre, essendo anno olimpico, che cinque medaglie sono state vinte nelle specialità olimpiche, 4 maschili (quattro di coppia, due senza, quattro senza senior e doppio pesi leggeri) e una femminile nel doppio pesi leggeri, mentre le altre tre medaglie sono arrivate dalle specialità pesi leggeri maschili non olimpiche: quattro di coppia (che ha fissato anche il nuovo record europeo), singolo e due senza. Entrando nello specifico delle vittorie, nelle specialità olimpiche spiccano le due medaglie d’oro conquistate dal quadruplo senior, di Simone Venier, Andrea Panizza, Luca Rambaldi e Giacomo Gentili, e dal doppio pesi leggeri femminile, di Valentina Rodini e Federica Cesarini, poiché entrambe sono state vinte dominando la loro gara dall’inizio alla fine e, nonostante gli avversari abbiano tentato di ricuperare il distacco, gli equipaggi hanno sempre mantenuto la testa della gara senza cedere spazio agli avversari.
Nel quadruplo, l’Italia si è imposta sull’Olanda, dominatrice del gradino più alto del podio nelle ultime due stagioni, e sull’Estonia. Nel doppio pielle femminile invece, le azzurre hanno relegato sugli altri gradini del podio Gran Bretagna e Olanda. La cronaca delle medaglie vinte continua con l’argento del due senza maschile di Giuseppe Vicino e Matteo Lodo. Solo la Croazia impedisce alla barca azzurra di vincere l’oro, mentre terza arriva la Serbia al termine di una finale molto combattuta. È medaglia di bronzo il doppio leggero maschile di Pietro Willy Ruta e Stefano Oppo. Al termine di una finale molto accesa, sono Irlanda e Germania a precedere l’Italia, ma Ruta e Oppo sono ancora una volta sul podio, confermandosi una garanzia in ogni spedizione internazionale azzurra. Bronzo anche per il quattro senza maschile di Matteo Castaldo, Bruno Rosetti, Giovanni Abagnale e Marco Di Costanzo, terzi a ridosso della Romania, mentre l’oro va alla Gran Bretagna. Per quanto concerne le specialità non olimpiche, si conferma campione d’Europa con tanto di record continentale della specialità il quattro di coppia pesi leggeri maschile di Niels Alexander Torre, Patrick Rocek, Antonio Vicino e Martino Goretti, che dopo una gara al cardiopalmo battono la Francia per soli due centesimi, con l’Olanda terza. È argento il singolo pesi leggeri maschile di Gabriel Soares, alle spalle dell’Ungheria e davanti alla Polonia, mentre coglie l’argento dietro ancora all’Ungheria e davanti alla Moldavia il due senza leggero di Simone Fasoli e Simone Mantegazza.
Quarto posto per il quattro con PR3 Mix di Greta Elizabeth Muti, Alessandro Brancato, Lorenzo Bernard, Cristina Scazzosi e Lorena Fuina al timone, mentre ben quattro barche in finale colgono la quinta piazza: il singolo PR1 maschile di Massimo Spolon, il doppio PR2 Mix di Chiara Nardo e Gian Filippo Mirabile, il quattro di coppia femminile di Stefania Gobbi, Veronica Lisi, Alessandra Montesano e Clara Guerra e l’otto maschile di Mario Paonessa, Alfonso Scalzone, Salvatore Monfrecola, Davide Mumolo, Matteo Della Valle, Cesare Gabbia, Vincenzo Abbagnale, Leonardo Pietra Caprina ed Enrico D’Aniello al timone. Sesti infine il quattro senza femminile di Aisha Rocek, Kiri Tontodonati, Alessandra Patelli, Chiara Ondoli e l’otto femminile di Veronica Bumbaca, Carmela Pappalardo, Ludovica Serafini, Benedetta Faravelli, Laura Meriano, Silvia Terrazzi, Khadija Alajdi El Idrissi, Giorgia Pelacchi e timoniera Camilla Infante. A conclusione delle gare di oggi, le quattro barche in finale B si sono così classificate: settimo il doppio senior femminile, ottavo il doppio senior maschile, decimi il singolo senior maschile e il singolo pesi leggeri femminile. Per il canottaggio internazionale il prossimo appuntamento è a Piediluco la prossima fine settimana, dal 16 al 18 aprile, con il “Memorial Paolo d’Ajola”