Qui Verona – Alessandra Rutili – Area1
Le Olimpiadi sono l’evento sportivo più longevo e conosciuto al mondo. Chiunque sa che cosa siano i giochi nati nell’antica Grecia, reinventati da Pierre de Coubertin. Ma quanti di voi sanno che cosa siano i Giochi Erei? Credo pochissimi, e nemmeno io, se non fosse per gli esami universitari di letteratura greca, avrei mai saputo dell’esistenza di questi giochi. Il motivo è semplice. I giochi Erei sono praticamente sconosciuti perché erano competizioni riservate alle donne. Nella Grecia classica alle donne era vietato gareggiare e persino assistere ai giochi Olimpici. Grazie a Pausania, il Periegeta, sappiamo che nel VI sec. a.C. si tennero dei giochi in onore della Dea Era. Ai giochi Erei potevano partecipare 16 ragazze, le quali gareggiavano prima delle gare maschili nella corsa, divise in 3 batterie per classe d’età. Le vincitrici ottenevano la corona d’ulivo e l’onore di vedere appeso il proprio ritratto su una delle
colonne dl Tempio di Era. Se gli uomini potevano gareggiare nudi, le giovani fanciulle, dovevano essere avvolte nel chitone, un abito che arrivava sino al ginocchio. Come si potrà ben immaginare, tali giochi non ebbero grande fortuna e tutto il palcoscenico fu lasciato agli uomini. Si dovrà attendere il 1900 per vedere la partecipazione delle donne ai Giochi Olimpici. Ai Giochi di Parigi ci saranno 600 atleti maschi e qualche donna. Una in particolare Charlotte Cooper, inglese, si distinguerà nel tennis, diventando la prima donna ad aver vinto un’olimpiade. Si dovrà, tuttavia attendere l’edizione di Berlino nel ’36 perché la presenza femminile in gara non sia considerata una gentile concessione. Un’edizione al quanto discutibile, che vide la macchina di propaganda nazista sfruttare al meglio i Giochi per mostrare al mondo la grandezza di un Paese in ripresa dopo la sconfitta della Prima Guerra Mondiale. In quell’edizione l’italiana
Odina Valla (FOTO) trionfa negli 80 metri ad ostacoli aggiudicandosi la medaglia d’oro.
Nel Bel Paese il regime fascista strumentalizzò la vittoria esaltando il benefici dell’attività fisica ed eleggendo la giovanissima Odina ad esempio della sana e robusta gioventù nazionale. Peccato che la propaganda fascista invitasse al contempo le donne ad essere madri e fattrici relegandole al ruolo di angelo del focolare. Le edizioni olimpiche scorrono veloci sino al 1976 quando una perfetta Nadia Comaneci incanta tutti, aggiudicandosi il massimo del punteggio. Ancora una volta, un regime, questa volta quello comunista di Ceausescu, vuole mostrare al mondo come un trofeo i risultati prodotti dal proprio operato. Le Olimpiadi e lo sport in generale sono cose da uomini. Un altro esempio? Giochi Olimpici di Atlanta Usa 1996. Per la prima volta a gareggiare c’è un’atleta musulmana. Lida Fariman, iraniana scrive la storia gareggiando nel tiro a segno, una delle poche discipline sportive a non violare l’hejab. ( la donna deve essere coperta dalla testa ai piedi, polsi e caviglie comprese). Un viso dolce che si trasforma quando imbraccia il fucile. Nuovo millennio, anni e anni a parlare di parità di genere, di pari opportunità e nell’ultima edizione dei Giochi Invernali Cortina 2021 un’allenatrice, anch’essa iraniana, non ha il permesso del marito di seguire la propria Nazionale. In molti diranno che la questione è legata alla cultura e alla società mediorientale. Io invece vi dico che è una questione atavica, sociologica che va oltre i singoli Paesi. Le donne e lo sport sono ancora mondi troppo lontani. Volete degli esempi tangibile?. Provate a vedere quante sono le direttrici di testate giornalistiche sportive, o quante sono le Presidenti di Federazione. Ripensate ad un congresso o ad un evento nel quale si parlava di sport e cercate di ricordare il numero di donne tra i relatori. Poche, pochissime. Siamo ancora qui a parlare di genere, di Festa della donna perché volenti o nolenti le opportunità che ha una donna, nello sport come nel lavoro, sono nettamente inferiori a quelle che hanno gli uomini. Ora, se mai vi capitasse di raccontare a qualcuno che un tempo esistevano anche i Giochi Erei, ricordatevi di dire che non ebbero fortuna perché a gareggiare erano solo delle donne.