RUOTE D’ORO – Gold Wheels – Capitolo n. 23
OPEL KADETT GT/E
Qui Verona – Roberto Gerosa – Area1
Prima di arrivare al modello di cui parleremo oggi, è utile rammentare che l’azienda Opel, ricavata inizialmente da una vecchia stalla di uno zio, fu fondata da Adam Opel (1837/1895) nel 1862 e fabbricava macchine per cucire. Nel 1867 Adam acquistò un terreno e costruì la nuova azienda con la produzione di biciclette, di motociclette e nel 1899 i figli, nuovi proprietari, proseguirono con la produzione della loro prima auto. Verso gli anni ‘30 dalle 25 auto al giorno passarono a ben 125 esemplari divenendo leader in Germania. A seguito di alcune vicissitudini tra il 1929 e il 1931 vendettero alla General Motors con l’accordo di mantenere una propria indipendenza. Tra i modelli costruiti da Opel, ci fu la “Kadett” commercializzata dal 1936 con un motore da 1100cc e prodotta fino al 1940.
Negli anni ‘50 fu il tempo della 1200 mentre all’inizio degli anni ‘60 (1962) iniziò la produzione della Kadett A sostituita poi dalla Kadett B più elegante e slanciata. Il 1973 vide la nuova Kadett C, il 1979 la Kadett a trazione anteriore (prima nella storia delle Kadett) e, il 1984, la quinta generazione del modello.
La Kadett GT/E in oggetto, nata come versione sportiva nel 1975 era caratterizzata dai colori della carrozzeria giallo/nero, aveva un motore da 1.9 litri da 105 CV, una velocità dichiarata di 180 km/h ed era usata principalmente nei rally.
In queste entusiasmanti gare non ci sono solo i maschietti ma, anche agguerrite e seducenti donne, come la modella Inessa Tushkanova nata in Ucraina nel luglio del 1987, cresciuta in Russia e considerata la pilota di rally più sexy. Inessa continua a svolgere anche questa attività che, come ama dichiarare, la coinvolge da quando era bambina, nonostante questo sport sia pericoloso con possibili rischi di lesioni fisiche.
Nel ‘76 alla GT/E venne inserito il parabrezza stratificato e le cinture di sicurezza, mentre nel 1977 il motore fu sostituito con un due litri (1979cc) da 115 CV, un nuovo cambio a 5 marce, con i sedili Recaro di serie e nel ’78 corse nel mondiale rally ottenendo il secondo posto costruttori. Le varie GT/E furono inserite nei Gruppi 1, 2 e 4, termini utilizzati nei regolamenti sportivi agonistici con le seguenti caratteristiche: la Gruppo 1 (circa 140CV) praticamente una vettura di serie salvo qualche ritocco all’ albero motore, alla bilanciatura e all’ assetto; la Gruppo 2 (190CV) una vettura elaborata nel motore, nelle sospensioni, nei freni, con un telaio irrobustito; la Gruppo 4 (210CV) con il massimo della elaborazione alla testata radiale in alluminio, ai cerchi delle ruote, ai freni autoventilati, al cambio con innesti frontali e con un peso contenuto a 890 Kg. I motori erano spesso elaborati da Virgilio Conrero, come Carlo Abarth fece con le Fiat e Amedeo Gordini con le Renault.
Nell’ anno 2000, in una prova spettacolo inserita in un rally, oltre ad essere presenti equipaggi con Lancia Stratos, Porsche 911, Fiat 131 Abarth, Lancia Fulvia 1600 HF, Opel Ascona Gr.2, e Opel Kadett GT/E, sempre Gruppo 2, c’era un’interessante GT/E appartenuta al grande Attilio Bettega, famoso pilota di rally e guidata dall’ amico Luca Cattilino vincitore in diverse edizioni con cui più volte ci siamo scambiati esperienze del settore. Intervistato recentemente dal sottoscritto, alla domanda su quale differenza riscontrasse tra le gare degli anni ’80 e quelle attuali, rispose: “E’ sempre difficile fare confronti tra le varie epoche perché inevitabilmente tutto si evolve. Certamente chi ha vissuto il mondo dei rally negli anni ’80, in cui questa specialità era nella sua massima espansione, non può che rimpiangerli un po’. Era tutto meno esasperato, si poteva correre divertendosi, ottenendo buoni risultati con esborsi di denaro modesti, con vetture molto vicine a quelle di tutti i giorni e l’ambiente era più caloroso e goliardico. Oggi, i parchi assistenza sono delle aree asettiche con sfarzi di motorhome, gazebi e tanto altro ma, se un vero appassionato vuole un contatto diretto con il suo idolo, deve mettersi in coda. Questo non è lo spirito che aveva dato origine alle corse su strada”. Gli chiesi poi cosa consiglierebbe a un neofita che desiderasse intraprendere questa realtà, la sua risposta è stata: “Per fortuna ancora tanti giovani sono affascinati dai rally, pur se i costi sono ormai diventati proibitivi. Però, con un buon portafoglio, qualche ottimo sponsor e la spinta della vera passione nel cuore, ci si può divertire realizzando il proprio sogno”.
Personalmente ho avuto la possibilità di guidare una di queste vetture in una prova su un percorso da rally. La sensazione è grande, si guida con entusiasmo e la parte posteriore dell’auto sembra, nelle curve, che se ne vada per suo conto ma, non molla. Cavalcarono queste vetture, oltre al già citato Bettega, piloti italiani come Ballestrieri, Cerrato, Tognana e Massimo “Miki” Biason. Quest’ultimo, nato a Bassano del Grappa nel gennaio 1958 e per due volte campione del mondo (1988 e ’89), esordì nel 1979 con una Kadett GT/E nel Campionato Italiano Rally.
*Ringrazio tutti i lettori/lettrici auspicando il coinvolgimento di altri e, per i commenti, Giacomo, Emanuela R., Emanuela A., Giorgia, Luca, Nicola e Oliver.
*Novità:lo spazio non commerciale “News dai lettori”, è dedicato ai lettori interessati a vendere/acquistare un mezzo storicoo per segnalare eventi/rievocazioni contattando il numero gratuito 3755459855 tramite WhatsApp.
*News dai lettori: Angelo vende una Fiat 124 coupè del 1968, prima serie 1400cc, color verde bottiglia, interno skai marrone chiaro, molto bella e ben tenuta, prezzo e foto a richiesta.
Auguri a tutti per la prossima Santa Pasqua!
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3 Comments
giacomo
Sempre interessante, ho un amico che faceva il 2 vally con una opel gt/e gli giro subito il link
Nicola Leoni
Come sempre Roberto negli articoli che posti sei sempre molto esauriente e li rendi molto interessanti. E’ sempre un vero piacere leggerli ed imparare cose nuove. Di nuovo complimenti. Nicola.
Angelo
Grazie mille Roberto dei consigli sei sempre molto preciso nei tuoi articoli di giornale le informazioni che dai sono sempre redate da un giornalista di professione l’impegno delle tue ricerche e con grande passione bravo Robby continua così