Qui Ferrara – Mirko Rimessi – Area5
La staffetta della torcia olimpica per i Giochi olimpici di Tokyo 2020(1) ha ripreso oggi il suo cammino da Fukushima, in Giappone, nella speranza, che oggi sembra più concreta, di arrivare il 23 luglio a Tokyo per la riprogrammata cerimonia di apertura dei Giochi della 32^ Olimpiade.
RI-parte, e non parte, come in molti hanno deciso di dare la notizia, forse anche per scelta stilistica dettata dal comunicato ufficiale CIO, in quanto il viaggio del fuoco di Olimpia è iniziato, come vuole tradizione, dalle sacre rovine del Tempio di Hera nella città dell’Antica Grecia dalla quale i Giochi prendono il nome, il 13 marzo 2020. A ricevere il “fuoco” dalle attrici/sacerdotesse la greca Anna Korakaki, medaglia d’oro nel tiro con l’arco all’Olimpiade di Rio 2016, che lo ha poi consegnato nelle mani della giapponese Noguchi Mizuki, vincitrice della maratona di Atene 2004. Fin qua tutto bene, poi questa prima parte del Torch-Relay, quella in terra ellenica, è stata sospesa, dopo un solo giorno. Il fuoco è così arrivato in Giappone il 20 marzo, per rimanere acceso ma in sospeso, come il mondo, prima presso il j-village Nationals training center di Fukushima e poi al Museo Olimpico di Tokyo.
E questa ripartenza è il messaggio più bello che lo Sport può dare: dopo un periodo difficile finalmente (ri)vediamo la luce, il ritorno alla normalità!
Il percorso, rimasto invariato rispetto allo scorso anno quando i Giochi furono rinviati, consentirà alla fiamma olimpica di attraversare la maggior parte del Giappone, ha preso il via a Fukushima, Città simbolo del disastro nucleare che ha devastato il Giappone orientale nel 2011. La scelta di questo luogo è legata al tema dato a questa staffetta “La speranza illumina la nostra strada”, attribuendo così alla Fiamma Olimpica il valore della speranza, particolarmente centrato visto la sfida alla pandemia che sta impegnando l’intero pianeta.
Sempre legato al tema la scelta delle prime tedofore in terra nipponica: saranno infatti le calciatrici della Nazionale giapponese di calcio vincitrici della Coppa del Mondo FIFA 2011 ad avere l’onore. Questa vittoria fu, infatti, importantissima per la ripartenza del Paese, ancora scosso dalle conseguenze del disastro di quell’anno.
Saranno più di 10.000 tedofori, responsabili del trasporto della fiamma olimpica durante il suo viaggio di speranza attraverso il Giappone, in rappresentanza metaforica dell’uomo che sconfigge le avversità.
l design della torcia, i cui colori sono il rosa e l’oro, è ispirato dal fiore di ciliegio, un fiore in Giappone sinonimo di primavera e rinascimento. Circa il 30% della torcia è costituito da alluminio riciclato, lo stesso che era stato utilizzato per alloggi temporanei dopo il terremoto e lo tsunami del 2011, rappresentando l’impegno di Tokyo 2020 per la sostenibilità.
Quindi, Buon viaggio Tedofori! Che la vostra staffetta ci accompagni verso giorni migliori, fuori da quest’incubo che un anno fa blocco questo splendido viaggio!
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