L’astragalo ,questo sconosciuto!
Questo articolo sull’Astragalo è fatto su mia richiesta alla Dott. Piera Vettori, che gentilmente mi ha accontentato anche se non è il suo specifico campo. Naturalmente c’è alle spalle una storia che mi vede coinvolto a proposito di questo ossicino. Tutto ebbe inizio negli anni ’60 quando abitavo a Tunisi. Come spesso mi capitava andavo al cinema. Una di queste volte proiettavano, al Palmarium, “L’Astragale”, interpretato da Marlène Jobert: una donna in fuga dalla polizia che si fratturava quell’osso. Chissà perchè titolo e trama del film mi sono sempre rimasti appiccicati addosso, forse perché premonitori di qualcosa che mi sarebbe successo. Anni 2000, mi trovavo in vacanza in Sardegna e, dopo un pomeriggio di tennis ed una piacevole cena, in piena notte mi sveglio assalito da dolori terribili alla caviglia destra. Dolori tali che il solo sfiorarla con il lenzuolo mi faceva vedere le stelle del firmamento. Salto il racconto del viaggio di ritorno a casa. Mi viene diagnosticato una osteocondrite all’astragalo destro, che ha voluto dire quattro mesi di stampelle, seguito da 50 camere iperbariche. Ma non è finita qui, perché un anno dopo è colpita anche l’altra caviglia, questa volta è un’osteocondrosi, sempre molto dolorosa. Da questa storia nasce la mia liaison avec l’Astragale, quasi fossimo due amanti. Così lo sport perse un calciatore, un tennista ed un fondista, perché decisi di attaccare le mie ossa al chiodo, come racconto in altra parte di Panathlon Planet. Massimo Rosa/Direttore
Qui Castelfranco Veneto – Dott. Piera Vettori – Area1
E’ un osso che fa parte della complessa articolazione della caviglia che in parole molto semplici “connette” a monte le estremità distali (inferiori) di tibia e perone (le ossa lunghe della gamba) con le ossa del metatarso a valle (calcagno posteriormente e con l’osso navicolare anteriormente)
Cartilagini e tendini abbracciano le faccette articolari di queste ossa consentendo l’inserzione di terminazioni muscolari e nervose creando così un ingranaggio articolare complesso e al tempo stesso piuttosto delicato.
Dal punto di vista anatomico è un osso “corto “di forma che ricorda quasi un cubo e dal punto di vista funzionale ha il grande compito di sostenere il carico ed il peso del corpo !Quindi è un osso importante delle nostre caviglie.
Naturalmente come pressochè tutte le altre strutture ossee (e non solo ossee)può andare incontro a fenomeni di tipo traumatico, degenerativo, infiammatorio e cosi via
Traumi acuti di tipo sportivo(arrampicata, snow board o rugby )o infortunistico di altro genere possono comportare la frattura di astragalo,piuttosto rara ma insidiosa perché può portare a necrosi (morte)dell’osso da insufficiente irrorazione sanguigna.
Un “microtraumatismo cronico” come si può realizzare ad esempio in caso di alterata deambulazione o di postura non adeguata può favorire fenomeni di “usura”articolare legati sia al sovraccarico (di tipo sportivo che da sovrappeso)sia all’aging e anche alla degenerazione artrosica soprattutto in soggetti predisposti.
Il quadro clinico che caratterizza questi aspetti è la presenza di dolore più o meno importante a seconda della gravità della situazione, la presenza di ridotta performance e talvolta anche di deambulazione molto difficoltosa.
La terapia ovviamente va decisa dagli specialisti del settore(ortopedico e fisiatra ) e va individualizzata :si va dal riposo all’uso di antiinfiammatori come nelle distorsioni della caviglia più banali al ricorso a terapia iperbarica nelle forme con necrosi ossea ed a procedure chirurgiche nei casi in cui vi è l’indicazione .
Sicuramente chi ha avuto problemi con l’astragalo lo conosce molto bene perché la sua patologia impatta sulla qualità della vita del diretto interessato!