-di Raimondo Meledina–
La scorsa domenica Mores (SS) ha tributato l’ultimo saluto a Pietro Brocca, 21enne fantino sardo nativo di Dorgali (NU) ma residente da tempo nel centro logudorese, rimasto vittima di una rovinosa caduta mentre in sella al mezzosangue Ziu Pascale partecipava alla quinta corsa del premio Austro, nell’ippodromo di San Rossore (Pisa).
La corsa, che era riservata ai gentlemen (categoria nella quale Pietro si stava pian piano imponendo a livello nazionale), riders ed amazzoni e vedeva per la prima volta i cavalieri dilettanti in sella a cavalli anglo arabi, non era iniziata sotto i migliori auspici e già all’apertura delle gabbie era caduto, fortunatamente senza conseguenze, il fantino di Uber Spy, Marco Giordani. Subito dopo il cavallo di Pietro Brocca allenato da Simone Fenu, lo ha sbalzato di sella e lo sfortunato driver sardo è stato colpito da Alba Solare, montata da Carlo Sanna, che precedeva il suo cavallo. Sanna si era rialzato senza danni, mentre Brocca era rimasto esanime al suolo e, prontamente soccorso, è stato ricoverato all’Ospedale di Cisanello dove purtroppo, dopo tre giorni è deceduto.
Una volta restituito il corpo dello sfortunato e giovanissimo fantino alla famiglia, i genitori del ragazzo hanno voluto che Pietro transitasse nell’Ippodromo Don Deodato Meloni di Chilivani-Ozieri, la sua casa sportiva, dove la salma è stata esposta, in un’atmosfera di grande commozione, corredata da un cavallino bianco, drappo, casco e frustino, con qualche foto che lo ritrae in una delle sue imprese più recenti. Poi, la salma di Pietro è arrivata a Mores e alle 15.30, nella parrocchia di Santa Caterina, si sono svolte le esequie.
Innumerevoli le testimonianze di sincera condivisione del dolore pervenute alla famiglia, a partire da quella del Presidente dell’AIPACAA Associazione degli allevatori Anglo Arabo in Italia Gian Mario Carboni, che ricorda così Pietro “Lo conoscevo da sempre, un ragazzo d’oro, sempre gentile con tutti. Quando tenevo i miei cavalli nella scuderia del padre Francesco, stimato allenatore in Sardegna, Pietro studiava alle scuole superiori, di primo mattino si allenava montando qualche cavallo e poi subito in classe per conseguire il diploma di geometra, con la speranza di diventare Gentleman. Ci è riuscito con molta bravura, la sfortunata prova di giovedì 21 gennaio ha portato via il giovane Pietro Brocca, tutta la Sardegna e l’Italia ippica, è vicina al papà Francesco di Dorgali, alla madre Domenica, senese ma sarda di adozione e alla sorella Hanna. Una tragedia immensa per tutti noi, Pietro rimarrà sempre nel cuore di tutti gli appassionati ippici e delle persone che lo hanno conosciuto”.
“La famiglia, gli amici e tutti noi perdiamo un valido driver, ma anche e soprattutto un bravo ragazzo, ricco di valori positivi, ed un professionista impeccabile che amava l’ippica, della quale faceva, prima ancora che un lavoro, una ragione di vita”. Queste le parole degli amici e dei colleghi di lavoro di San Rossore e dell’Ippodromo Don Deodato Meloni di Chilivani (Ozieri) che era il fulcro delle sue attività e dove non c’era persona, a partire dall’Amministratore Unico Nicola Fois, che non ne apprezzasse il carattere, la disponibilità e la giovialità. “Pietro ci mancherà tantissimo – il commento di un commosso Fois- per la serietà, la sua educazione e l’amore per il lavoro dei cavalli. Abbiamo perso una bravissima persona ed una grande risorsa, non sarà facile dimenticarlo-, mentre Raffaele Gambini, Gentleman senese mangino della contrada del Leocorno, vincitore della corsa in cui Pietro è caduto ha così commentato: “Non lo conoscevo direttamente, era la prima volta che correvamo nella medesima prova, la fatalità, il destino sono le cause di questo tragico incidente, io al momento della caduta ero dietro di quelli che sono cascati, è stata una frazione di secondo, mi sono reso conto della caduta ma non dell’entità e della gravità di quanto accaduto. Ho saputo delle condizioni di Pietro immediatamente, quello che mi sento di dire è che non si può morire a 22 anni in una gara ippica o in qualsiasi altro sport quando si è mossi, come nel nostro caso, esclusivamente dalla passione. Rivolgo alla famiglia di Pietro le mie più sentite condoglianze”.
Il Comune di Mores, centro di adozione dello sfortunato fantino, dove la sua inattesa scomparsa ha destato vivo cordoglio, per il giorno delle esequie ha decretato il lutto cittadino e sia il sindaco Peppino Ibba che tutta la comunità non riescono proprio ad accettare la triste realtà “Ciao Pietro riposa in pace. Salutiamo con grande tristezza un ragazzo splendido–ha detto il primo cittadino- e non ci sono parole per esprimere tutto il nostro dolore”.
Innumerevoli le testimonianze di vicinanza giunte da ogni dove, e naturalmente anche da Dorgali che, per il tramite della parrocchia Santa Caterina d’Alessandria ha così ricordato Pietro “Siamo vicini alla sua famiglia e cercheremo di aiutarli a superare l’immane dolore. In un momento così tragico e doloroso ci uniamo a loro nell’affetto e nella preghiera e affidiamo al Signore la bella e giovane vita di Pietro”.
Le norme antivirus hanno impedito la partecipazione di tutte le persone che gli avrebbero voluto rendere l’ultimo saluto, ma non hanno certamente potuto impedire il grande e sincero tributo reso in varie forme a Pietro da tutta un’isola, e, di più, da tutto il mondo dell’ippica italiano. Buon galoppo, Pietro, R.I.P.