–Qui Verona, Enrico Brigi–
Quando Antonio Conte si è seduto per la prima volta della sua carriera sulla panchina dell’Inter il primo nome in cima alla lista dei suoi desideri è stato quello di Romero Lukaku. Pagato dal club la faraonica cifra di 74 min di euro, l’attaccante di nazionalità belga rappresenta in questo momento l’acquisto più oneroso della storia della società nerazzurra, che non ha certo badato a spese per accontentare l’ambiziosa richiesta del nuovo tecnico. Si tratta, peraltro, di una cifra decisamente importante ma comunque inferiore agli 84 milioni sborsati dal Manchester United, dove il giocatore ha militato per due stagioni prima di arrivare in nerazzurro, per strapparlo all’Everton.
Nato del 1993 ad Anversa, in Belgio, questo “bisonte” di 93 kg di peso per 191 cm di altezza rappresenta il centravanti ideale per l’idea di gioco di Antonio Conte, che affiancandogli una punta rapida e veloce come l’argentino Lautaro Martinez, ha costruito una delle coppie d’attacco più forti e più prolifiche attualmente in circolazione.
Il calcio rappresenta il filo conduttore della vita dell’attaccante belga. Il papà è stato un calciatore della nazionale dello Zaire mentre il fratello minore Jordan milita, sempre in Italia, nelle file della Lazio e il cugino Boli, invece, gioca con i turchi del Basaksehir.
Lukaku, non unico ma sicuramente tra i pochi in circolazione nel mondo dei calciatori, parla ben cinque lingue: inglese, tedesco, portoghese, spagnolo e, naturalmente, italiano. La lingua meglio parlata, tuttavia, è sicuramente quella del gol viste le 303 reti messe a segno in 593 partite, praticamente un gol ogni due incontri. Antonio Conte, che probabilmente di attaccanti se ne intente, lo ha voluto fortissimamente e lui sta ripagando la fiducia quasi incondizionata a suon di reti con una frequenza addirittura superiore. Sono già 40, infatti, i gol segnati in 58 presenze con la maglia nerazzurra, pari a una media di un gol ogni 63 minuti.
Nonostante l’impressionante prestanza del suo fisico, Lukaku è comunque un giocatore corretto e sempre pronto a sacrificarsi per i suoi compagni e per la squadra. Rappresenta, quindi, episodio più unico che raro l’acceso diverbio con Ibrahimovic avvenuto durante il recente derby di Coppa Italia, quando maliziosamente provocato dal centravanti rossonero, ha perso il controllo, trattenuto a stento dai suoi sicuramente più minuti compagni. Tutto è, però, subito rientrato e lui ha risposto nella maniera che gli riesce meglio, ovvero segnando il terzo gol con il quale l’Inter ha conquistato l’ultimo derby di campionato, spodestando proprio i rossoneri dalla testa della classifica.
Insomma, Antonio Conte non poteva trovare profilo migliore. Dopo l’epopea di Mancini e Mourinho, i tifosi nerazzurri iniziano ora ad assaporare il desiderio di conquistare nuovamente il titolo tricolore. Le premesse perché il sogno diventi realtà ci sono tutte.
Le foto, i video, le caricature, i ritratti, presenti su PANATHLON PLANET sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà segnalarlo alla Segreteria di redazione: segreteria.redazione@panathlondistrettoitalia.it, che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate, segnalando prontamente il nome del fotografo. Si ringrazia comunque l’autore.