“Dica 33”
Rubrica a cura della Dott. Mariapiera Vettori Specialista in Cardiologia ed in Medicina dello Sport
Il pianeta donna ….. questo sconosciuto !
Al di là di luoghi comuni, di frasi più o meno celebri o più o meno maschiliste, il “cuore” della donna, così come tanti altri aspetti della sua personalità è davvero ancora abbastanza sconosciuto e qualche volta perfino misterioso.
Le donne sono dotate di un apparato cardiovascolare che spesso manifesta le diverse condizioni di malattia di cuore e dei vasi in modo differente rispetto all’uomo, sia per quanto riguarda i sintomi che l’esordio clinico e le possibili complicanze.
Alcuni aspetti sono ormai noti; ad esempio è abbastanza consolidato il fatto che gli estrogeni,gli ormoni femminili esercitino una sorta di “protezione” per il cuore e le arterie coronarie fino almeno alla menopausa e che quindi riducano il rischio cardiovascolare nell’età fertile delle donne; a conferma di questo dato ci sono evidenze epidemiologiche che dimostrano come la cardiopatia coronarica compaia spesso con un ritardo di circa 7-10 anni rispetto al tempo di manifestazione della stessa malattia nei maschi.
Questo “vantaggio temporale” rispetto agli uomini è tutto sommato relativo perché, comparendo la malattia di cuore nella donna in età più avanzata e quindi in condizioni complessive di salute più compromesse (altre patologie tipo ipertensione, diabete, artrosi etc. spesso nel frattempo hanno fatto la loro comparsa), la gestione clinica ed il destino della cardiopatia stessa ne risentono “pesantemente”.
Oltre alle malattie strettamente connesse alla gravidanza e al parto, si osservano nella donna alcune specificità nella manifestazione della malattia aterosclerotica a tutt’oggi non ancora spiegate e forse attribuibili a specifiche caratteristiche genetiche.
Ad esempio ci sono studi recenti che evidenziano come alcune aritmie, pur essendo più frequenti nei maschi (esempio la fibrillazione atriale), manifestano più complicanze nei soggetti di sesso femminile. Le insufficienti conoscenze a disposizione sono legate anche al fatto che la maggior parte degli studi scientifici effettuati finora hanno riguardato popolazioni per lo più maschili.
Va sottolineato inoltre come in passato, le donne ricevessero cure meno tempestive e meno aggressive rispetto agli uomini con la stessa malattia.
Globalmente più fragile, quindi, sembra risultare il cuore delle donne …
Dal punto di vista del profilo assistenziale le donne arrivano al medico più tardi rispetto agli uomini non solo perché il modo di presentarsi del dolore è diverso e non sempre prontamente sospettabile e/o identificabile, ma anche perché spesso sono condizionate da priorità legate alla famiglia, al lavoro e alla casa.
Inoltre, considerato che le donne sono tante (più del 50% della popolazione!) e i costi per trattare le patologie di grandi numeri sono molto elevati, rilevante risulta l’impatto sui costi complessivi del sistema sanitario.
Varrebbe la pena davvero di prevenire di più oggi non solo per migliorare la salute delle donne ma anche per pagare di meno in futuro, soprattutto ora che si richiede alla donna un prolungamento importante della attività lavorativa.
E’ ancora un po’ misterioso, quindi, il cuore delle donne a complicare il mistero del pianeta donna….
Necessita di approfondimenti scientifici e clinici che consentano di chiarire le differenze di comportamento nelle patologie comuni ai due sessi: è giusto che le donne ricevano pari opportunità nei percorsi diagnostici e nei trattamenti terapeutici per garantire equità nella tutela e nella promozione della salute.
Alle donne è utile ed importante dire “vogliate più bene al vostro cuore “!