STORIA DI UNA PERFETTA INTEGRAZIONE
-di Angelo Spagnuolo–
Una vita condotta sempre di corsa. Sulla pista di atletica e anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Senza mai lesinare fatica, impegno, spirito di sacrificio, elementi imprescindibili del mezzofondo, la specialità in cui si è cimentato per tanti anni. Con lo sport e la sua funzione educativa sempre al centro di ogni pensiero. Con l’innato altruismo ad accompagnare e caratterizzare ogni azione.
In questo periodo così travagliato, ci regala ottimismo e un po’ di speranza la storia di Rachid Berradi, uno dei 36 cittadini italiani cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a fine 2020 le onorificenze al Merito della Repubblica Italiana. Donne e uomini che si sono distinti e fatti apprezzare per un particolare impegno nel volontariato, cooperazione, solidarietà, insegnamento. In alcuni casi compiendo gesti eroici. In altri incarnando i valori repubblicani nella vita di tutti i giorni.
Nato e cresciuto a Meknes, un piccolo villaggio del Marocco,a 10 anni è arrivato con la famiglia a Palermo, la città che è diventata fin da subito casa sua, che lo ha accolto con amore e calore.“L’integrazione è stata perfetta. Quando uno incontra delle persone positive, che aiutano il suo percorso, tutto è più semplice. E lo sport facilita molto le cose”.
E’ un professore di educazione fisica ad indicargli la strada in Prima Media. Proponendogli di partecipare a una campestre dei Giochi della Gioventù. Intravedendo in quel ragazzo doti di resistenza e di corridore. Con la corsa e l’atletica scatta il colpo di fulmine. Senza mai trascurare l’impegno scolastico, però, perché “se andavo male a scuola papà era tassativo e mi proibiva gli allenamenti”.
Con tanta determinazione e voglia di riscatto, diventa in pochi anni uno degli atleti di punta della Nazionale di atletica leggera. Campione europeo under 23 dei 10.000 metri a Turku (Finlandia) nel 1997, nel 2000 ha l’onore di rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Sydney sempre sulla distanza dei 10.000 metri. Nel 2002 vince la Stramilano, divenendo con il tempo di 1h00’20” primatista italiano di mezza maratona. Grandi risultati per un atleta che non si è arreso nemmeno di fronte ad una sfortunata serie di fastidiosi infortuni che ne ha condizionato il rendimento ma mai l’ha scoraggiato.
Tesserato nel Gruppo Sportivo del Corpo Forestale, dopo la fine della carriera sportiva e l’assorbimento del Corpo dei Forestali nell’Arma dei Carabinieri attuato con la riforma Madia del 2016, Berradi è divenuto Appuntato Scelto in servizio presso il Comando Provinciale di Palermo. Accanto agli impegni lavorativi, Rachid non ha mai tralasciato l’impegno sociale, spendendo ogni residua energia per la gente di Palermo. Cercando di restituire alla collettività tutta la generosità che gli era stata dimostrata fin dal suo arrivo nella città siciliana.
Coordinatore Sport dell’associazione Libera-Sicilia, ha contribuito a organizzare iniziative e “camminate” sulle terre confiscate alla mafia per commemorare il giudice Giovanni Falcone negli anniversari della sua uccisione. Dal 2009, con la sua società sportiva Atletica Berradi 091, ha cercato di introdurre la cultura dello sport, con i suoi valori di correttezza e legalità, all’interno di quartieri palermitani dalle mille problematiche ma anche dalle grandi risorse e potenzialità umane inespresse come lo Zen. Ha allenato una squadra di calcio amatoriale, l’Atletico Zen, con cui ha partecipato nel 2019 al Primo Memorial Calcio a 5 Paolo Borsellino, organizzato negli impianti sportivi situati nei pressi del luogo della strage di cui furono vittime il giudice e gli agenti della sua scorta.
Ha istituito, in collaborazione con Libera e il CONI, corsi di basket, taekwondo e naturalmente atletica. Con il coinvolgimento di migliaia di bambini che non godono di infrastrutture sportive e sociali né di aree verdi. Che sono così “ghettizzati” da percepire Palermo come luogo “altro”, distante anni luce dalla realtà in cui vivono. Corsi che prima di insegnare come si salta un ostacolo o come rendere più efficace una falcata, fanno comprendere ai ragazzi che i risultati si raggiungono con sacrificio e sudore, con la disciplina, con l’aiuto della società e della collettività. Senza inutile odio da riversare nei confronti del prossimo o dello Stato. Durante gli stage si avvale della collaborazione di sportivi solidali e campioni olimpici, di esponenti delle forze dell’ordine che partecipano in borghese come allenatori senza rivelare inizialmente la loro professione che indicano ai ragazzi solo alla fine, quando si è già creato un rapporto di fiducia. Una semina i cui frutti non sono immediati. Un lavoro lungo e paziente, che conosce battute d’arresto, che non è compreso, accettato e recepito da tutti. Ma che garantisce grandi ricompense e soddisfazioni, come il grazie di un bambino.
Per tutto questo Rachid è stato insignito dell’onorificenza, “per la sua appassionata promozione di una cultura della legalità e per il contributo al contrasto all’emarginazione sociale”. Un riconoscimento che ha acceso un faro sulla sua attività portata avanti per anni all’ombra dei riflettori nazionali. La telefonata ricevuta dal Quirinale ha sorpreso anche lui, come testimonia questa sua dichiarazione riportata dal portale meridionenews – edizione Palermo – : “Pensavo davvero fosse uno scherzo. Quando ho capito che la cosa era un po’ più seria, l’emozione è stata talmente tanta che non riuscivo a parlare. E’ diventata una cosa inaspettata e soprattutto una notizia del genere, in questo anno così difficile, fa molto piacere. Il pensiero è andato subito a mio figlio, era entusiasta, saltava e non se ne accorgeva nemmeno”.
Questo articolo di Angelo Spagnuolo, rielaborato per Panathlon Planet, è tratto dal blog di Overtime Festival, la Rassegna Nazionale del Racconto, dell’Etica e del Giornalismo Sportivo, che si svolge da dieci anni a Macerata nel mese di ottobre (https://overtimefestival.it/blog-overtime/)