-di Ludovico Malorgio–
LECCE – E’ abbastanza normale che, quando scopri uno sport che si pratica su un campo in erba di ingenti dimensioni (fino a quattro volte un campo di calcio,ndr) da due squadre composte da 18 giocatori, ti colpisca non poco la sua stranezza. E’ capitato anche a me quando il nostro direttore mi ha chiesto un pezzo sul ‘Rules’, il football australiano, che ha queste due singolari caratteristiche. Per un attimo, ho pensato che forse su entrambe abbia influito l’enorme disponibilità di spazi verdi dell’Australia, ma non ritenendo importante stabilirlo, ho cercato piuttosto di conoscere bene questo ‘rules’.
Ho scoperto, così, che questo sport é chiamato anche Aussy Rules e Footy, dove Aussy Rules sta per ‘regole australiane’, mentre il termine Footy é un’abbreviazione di Australian Football, coniato per la prima volta 1858, da un giornale di Melbourne, che raccontava al prima partita disputata tra lo Scotch College e la Melbourne Grammar School. Come nel football americano, la matrice del Rules é rugbystica ed anche le regole fondamentali si rifanno molto a questo sport la cui paternità è attribuita a William Ellis, lo studente inglese della città di Rugby, che nel 1823 diede lo spunto per la nascita del calcio con palla ovale. In questo sport, come nel rugby, i giocatori si affrontano correndo, passando, placcando, calciando o mettendo a terra il pallone per conquistare la vittoria. Tutto nel rispetto delle regole e dell’avversario, con spirito sportivo e grande fair play, qualità che nel rugby trovano la sintesi nel terzo tempo, che i giocatori trascorrono fuori dal campo, nel post gara, con ammirevole cameratismo e condivisione di sentimenti.
LA STORIA – L’Aussie Rules nacque nell’800′ come sport alternativo al criicket perché si giocava d’inverno da marzo a ottobre. Fu Tom Wills, capitano della squadra di cricket Victoria nel 1858 a chiedere la formazione di un “club di calcio ” con un “codice di leggi” per mantenere in forma i giocatori di cricket nel periodo invernale in cui l’attività era ferma. Wills, già allievo della Rugby School in Inghilterra, con la sua lettera gettò le basi per lo sviluppo del football australiano. Furono poi gli australiani di origine inglese e irlandese a concordare le regole del rules, legandolo alla tradizione sportiva anglosassone. Nel rules la partita viene giocata da 36 giocatori su un immenso ovale, che può raggiungere le dimensioni di 185×155 metri; dura 80 minuti, divisi in 4 tempi di 20 minuti, con intervallo di 20′ tra il secondo e il terzo, e di 6 minuti tra il primo e il secondo, il terzo e il quarto tempo. Il pallone é ovale, più allungato e più pesante di quello usato nel rugby. I giocatori possono passarsi il pallone con un calcio (kick) o con un passaggio alla mano (handball), tenendo il pallone su una mano e colpendolo con l’altra chiusa a pugno. Alle due estremità del campo, sull’asse maggiore, sono piazzati 4 pali disposti in linea retta, che formano tre porte, una centrale più alta e due laterali. Quando il pallone finisce nella porta centrale avversaria è un goal e vale 6 punti; in una delle porte laterali è un behind, e vale 1 punto.
In campo è permesso il placcaggio, il giocatore che viene placcato, deve liberarsi subito della palla, se non lo fa viene punito per trattenuta. I contatti, seppur molto duri, sono soggetti a regole ben precise: è vietato calciare un avversario, placcarlo al di sopra delle spalle o spingerlo da dietro mentre sta saltando. L’infrazione di ciascuna di queste regole è punita con un calcio libero. Non sono previste punizioni disciplinari in campo, i giocatori se ritenuti colpevoli dal Giudice, al quale pervengono i referti degli arbitri, può comminare la squalifica o assegnare punti di demerito. Il punteggio viene indicato sommando i punti dei gol con i behind. Le partite sono dirette da tre arbitri, due assistenti di linea e due giudici di porta. Il giudice di porta per convalidare un goal alza entrambi gli avambracci ad angolo retto rispetto al corpo, mostrando entrambi gli indici ed in seguito sventolando due bandierine; per convalidare un behind alza un solo avambraccio, mostrando un solo indice e sventolando una sola bandierina.
Il rules é lo sport più praticato in Australia, ha una storia lunga e prestigiosa scritta nelle città e nelle periferie da miglia di appassionati. Il più grande giocatore di tutti i tempi é considerato Ron Barassi, un fuoriclasse di origine italiana, nato il 27 febbraio 1936, che fu professionista dal 1953 al 1969. Altri grandi atleti d’origine italiana sono stati Fevola, Silvagni, Liberatore, Mercuri, Martello, Rocca, Giansiracusa, Ricciuto e Cassisi. Tutti hanno onorato il gioco del rugby per il quale Henry Blaha (1935/1990), rugbista e giornalista statunitense, ha speso queste parole di incredibile effetto: il rugby é uno sport bestiale giocato da gentiluomini, al contrario del calcio che è uno sport per gentiluomini giocato da bestie.