-Di Lorenzo Fabiano della Valdonega–
Da Cortina parte sempre qualcosa di nuovo. Le olimpiadi del 1956 furono le prime a entrare nella case della gente attraverso gli schermi della televisione. Questi campionati del mondo, attesi da anni nella conca ampezzana, saranno i primi a essere ricordarti come integralmente mediatici e social (App Cortina 2021 da scaricare, Virtual Media Centre, e così via). Forzatamente, visto che il mondo è finito nelle prigioni del Covid, ma tant’è. Sicché, gli unici occhioni ammessi in pista, saranno quelli delle Tofane. Tutto è pronto, neve in abbondanza, paesaggio da fiaba: «C’è stata un po’ di preoccupazione non paura, ma forse nel momento in cui mi sono insediato. Il fatto di lavorare in gruppo e di essere accompagnati un po’ da tutti, dal paese e dalle istituzioni ci ha dato una grande forza. Ormai manca poco e siamo in dirittura d’arrivo» racconta il sindaco Giampietro Ghedina. Inaugurazione il 7 febbraio, poi subito tre giorni di gare con l’assegnazione dei titoli di combinata alpina femminile, superG femminile e maschile e combinata alpina maschile. L’11 e il 12 febbraio saranno dedicati alle prove della discesa, nel fine settimana – prima del giorno di riposo – le due discese: sabato 13 le donne, domenica 14 gli uomini. Nella seconda settimana i protagonisti saranno gli specialisti delle tecniche. Lo spettacolo riprenderà con il parallelo (16 febbraio) e il parallelo a squadre (17 febbraio). Il gran finale da giovedì 18 a domenica 21 febbraio, nell’ordine gigante femminile, gigante maschile, slalom femminile e slalom maschile. Adrenalina e spettacolo. Imponenti i numeri, per l’organizzazione del primo grande evento degli sport invernali in era pandemia. Sono 5 le piste iridate (4 su cui gli atleti si contenderanno le medaglie e 1 dedicata alle qualificazioni) 13 gare che serviranno ad assegnare altrettanti titoli mondiali e un totale di 39 medaglie; 600 atleti che si alterneranno nei 14 giorni dell’evento, provenienti da 70 Nazioni. Sono 3.500 le persone coinvolte nell’evento, tra addetti ai lavori, volontari e membri delle Federazioni, di cui 450 gli uomini che lavorano sulle piste, 550 i media accreditati. Sono 140 le telecamere posate per la produzione televisiva dell’intero evento, 90 delle quali funzionanti in contemporanea che trasmetteranno le immagini a oltre 500 milioni di telespettatori. «Vengo dalla cultura che i conti si faranno alla fine. Siamo pronti per questo ultimo sforzo e sono conscio del lavoro importante che è stato compiuto e del gioco di squadra che stiamo facendo. Grazie alle competenze sarà un evento sportivo di successo che dimostra ancora una volta che il grande appuntamento internazionale può fare la differenza per il rilancio di un territorio. Non a casa ho sempre parlato di effetto palla di neve» Annuncia Alessandro Benetton, presidente della fondazione Cortina 2021. «Questa grande organizzazione porterà avanti un Mondiale innovativo, la Fisi ha cercato di dare il massimo in tutta la preparazione per arrivare all’evento con atleti competitivi. Abbiamo una grande squadra femminile, che sta dettando legge; i nostri atleti si faranno valere» rimarca il presidente della FISI Flavio Roda. Si parla d investimenti, e allora le cifre le snocciola Valerio Toniolo, Commissario del Governo per Cortina 2021: «Dal 2017 a oggi il Governo ha garantito 40 milioni di euro e insieme al contributo dei privati arriviamo ad avere un investimento complessivo di 95 milioni. Abbiamo garantito nei tempi le opere necessarie per i Mondiali e voluto accompagnare Cortina per lasciare eredità importante. È un grande gioco di squadra, esempio di un’Italia vincente». L’attesa sta ormai per finire, dal 7 al 21 febbraio la Regina delle Dolomiti sarà il centro del mondo del grande sci, con i più grandi campioni delle diverse discipline in pista a contendersi una medaglia che vale una carriera. L’Italia viene dalle tre medaglie conquistate in Svezia a Åre due anni fa; incrociamo le dita e tocchiamo tutto il ferro possibile, ma sul tavolo possiamo calare carte per poter fare anche meglio. Le nostre ragazze volano, i maschi arrancano un po’ ma qualche buona cartuccia da sparare ce l’hanno anche loro. Vedremo. Un risultato è stato intanto già raggiunto. Come la chiesa del villaggio, Cortina ha ritrovato il suo posto al centro, laddove, va detto, non è sempre stata, ma dove per la sua storia e la sua bellezza dovrebbe sempre stare. Tutto ciò, nell’ottica di un’operazione di rilancio che toccherà il suo apogeo tra cinque anni con i giochi olimpici. Questo mondiale è luce che in periodo buio come questo farà bene al Paese e a tutti noi. Godiamocelo, ne abbiamo bisogno.
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