Di Gaudio Pedalino
All’età di 84 anni, con una vita dedicata alla famiglia e al tennis, ci ha lasciato Luciano Caloi. Innamorato, fin da giovane, del tennis ha cercato, riuscendoci, di trasmettere al figlio Alessandro la sua grande passione. Il “Vecio Caloi”, come era conosciuto non solo a Verona ma in tutta Italia, è stato l’anima dell’Associazione Tennis San Giovanni Lupatoto. Con sforzi enormi riuscì a formare una squadra eccezionale che disputò per alcune stagioni il campionato di Serie A con la partecipazione, nelle proprie file, di Renzo Furlan che Luciano aveva conosciuto ragazzino quando giocava contro il figlio nelle categorie giovanili. Riuscì in quegli anni a formare anche una validissima squadra veterani che conquistò lo scudetto di categoria. La sua passione per questo sport non era solo rivolta all’attività agonistica ma anche alla tutela degli insegnanti tennis. Fu lui il grande promotore della proposta di legge, presentata in Parlamento dall’On. Francesca Martini, per l’ordinamento professionale degli insegnati di tennis, sulla falsariga di quanto avviene per le guide alpine. Purtroppo l’idea, pur trovando adesioni bipartisan e l’appoggio della Fit, trovò l’ostacolo insormontabile dei vertici del Coni e quindi si arenò. Ha fatto parte del Comitato Regionale Veneto della Fit su indicazione di Verona che, in quegli anni, aveva, anche per merito suo, un ruolo trainante in Regione. Lui così allegro e pieno di entusiasmo ci ha lasciato in punta di piedi ma, per gli amanti del tennis, il “Vecio Caloi” continuerà a vivere anche se, nei campi del cielo, potrà ritrovare e sfidare l’amico Olimpio Rossin che lo ha preceduto di qualche anno. Ciao Luciano che la terra ti sia lieve.
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