–E’ morto Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi!
-Di Giuseppe Balzano
Alle ore 13,00 circa di due giorni fa, 25 Novembre, è morto nella sua casa di Buenos Aires Diego Armanda Maradona. Un vento di fortissima emozione, trasportata dalla notizia, spira da Buenos Aires a Napoli ma, in realtà, l’intero mondo dello sport, grazie alle TV, ai giornali e ai social web, con lunghissimi reportage, sta raccontando la straordinaria ma complessa vita di colui che era ritenuto unanimemente il più grande calciatore mai esistito al mondo.
A Buenos Aires come a Napoli, la gente si è riversata in strada incurante delle norme anti assembramento e, nei quartieri più popolari della città partenopea, si stanno organizzando flashmob…per ricordare il Ninho de’ Oro.
Non è nostra intenzione soffermarci sul come e sul perchè di tanto amore per un uomo zeppo di contraddizioni e che, protagonista di tante scelte sbagliate…fu campionissimo in campo e uomo umile che sempre scelse di stare vicino agli ultimi provvedendo spesso ai loro bisogni con sue personali risorse. Sarebbe retorica, ma non sarebbe altrettanto giusto non ribadire che l’aspetto che dona a questo uomo quell’alone di grande umanità che tutti gli riconoscono, gli è dato proprio dalla sua immensa generosità.
Il nostro Presidente, il Cav. Uff. Liberato Esposito, è stato arbitro in serie A proprio nel periodo in cui Maradona si trasferì a Napoli alla corte dell’ing. Ferlaino e del Direttore Antonio Juliano. Purtroppo Esposito appartenendo alla sezione arbitri di Torre Del Greco in provincia di Napoli non gli fu permesso mai di arbitrare una gara ufficiale del Napolì per cui, gli abbiamo chiesto se e come avesse conosciuto il campione argentino.
Il Presidente Esposito, visibilmente commosso racconta:
“Ho conosciuto Diego il giorno di Ferragosto del 1985 quando fui designato ad arbitrare la gara amichevole pre campionato che il Napoli giocò al San Paolo contro gli olandesi del Twente. Arbitrando in serie A – continua Esposito – ero abituato a veder giocare dal vivo grandissimi calciatori, ma quel giorno, al San Paolo, stare a fianco di Diego, mi creò una indescrivibile emozione che riprovo quando ci ripenso.”
“Con quale risultato terminò la gara?”
“Fu uno 0-0 – commenta il nostro Presidente – gli olandesi all’epoca rappresentavano il calcio migliore d’Europa e Maradona non mancò di deliziare i circa 70 mila presentì con un paio di prodezze tecniche e balistiche del suo immenso repertorio. Il campione argentino andò anche in gol – continua Liberato Esposito – ma dovetti annullarlo per un evidente fuori gioco. I cronisti di allora raccontarono che nonostante fosse stata l’unica partita del pre campionato degli azzurri senza un gol, i tifosi uscirono dal San Paolo visibilmente contenti per la buona prestazione della squadra e soprattutto quella di Maradona, sceso in campo per la prima volta con la fascia di capitano.”
“In seguito hai avuto modo di rivederlo?”
“Si, anche più volte!” – afferma Esposito. Nei mesi che seguirono il mio sfortunato infortunio che mi procurò la rottura del tendine d’Achille, andavo quasi tutti i gironi al Centro tecnico “Paradiso” dove si allenava il Napoli, ospite dello staff medico degli azzurri che seguiva il mio recupero con appropriati esercizi fisioterapici. – Ero solito – continua a raccontare il Presidente – a recarmi al campo un’oretta prima che arrivassero i calciatori per poter lavorare con maggiore tranquillità ma il giovedì capitava spesso di trovare Maradona già sul campo intento a sublimare le migliaia di spettatori che affollavano le gradinate del piccolo stadio, con i suoi memorabili palleggi. Uno di quei giorni capitò che il pallone di Maratona mi giungesse tra i piedi ed io, immediatamente glielo restituì. Fui sorpreso nel vedere che mi ripassasse la palla come se volesse provare a fare due passaggi con me, ma quando, visibilmente emozionato, gliela rimandai maldestramente a circa dieci metri lateralmente alla sua posizione, mi si avvicinò e poggiandomi una mano sulla spalla mi disse:” Direttore? cambia mestiere!!”
*Liberato Esposito, presidente del club Panathlon “Costiera Sorrentina & Vesuvio”.