L’OLIMPIA MILANO GIOCA A TRIESTE
di Andrea Ceccotti
Una partita sempre particolare quella tra Olimpia Milano e Pallacanestro Trieste.
Ancor di più se l’incontro viene disputato in terra giuliana visto che la storia sportiva dell’Olimpia si intreccia in maniera significativa con quella della pallacanestro triestina.
Tra dirigenti, allenatori e giocatori, innumerevoli gli esempi dal dopoguerra in poi che da Trieste hanno preso la strada per Milano.
Su tutti Cesare Rubini, triestino doc a cui è intitolato il palasport di Trieste, che si trasferì giovanissimo a Milano per giocare nelle file dell’Olimpia, in quanto Trieste non era ancora stata ricongiunta all’Italia e non poteva partecipare al campionato di pallacanestro italiano.
Fu senza dubbio il più grande personaggio nella storia dell’Olimpia come giocatore, allenatore e dirigente.
Arrivarono poi da Trieste e più esattamente dalla Società Ginnastica Triestina, Gianfranco Pieri e Giulio Iellini, i due playmaker della squadra Campione d’Europa nel 1966, il primo titolo internazionale dei nove vinti dal club delle mitiche “scarpette rosse”.
Per non dimenticare il clamoroso e per Trieste dolorosissimo trasferimento della Stefanel da Trieste a Milano nel 1994, quando appunto Bepi Stefanel Ceo della società trevigiana , entrò come sponsor a Milano, lasciando la Pallacanestro Trieste. Non portò però via la sola sponsorizzazione. Da Trieste, come nel passato per altri motivi e situazioni Rubini, Pieri, Iellini e molti altri, partirono l’allenatore Bogdan Tanjevic e giocatori del calibro di Dejan Bodiroga, Nando Gentile, Gregor Fucka, Davide Cantarello e Sandro De Pol.
Per capirsi Trieste, che l’anno prima aveva sfiorato la semifinale scudetto e la conquista della Coppa Korac, restò senza risorse finanziarie e squadra e Milano due anni dopo vinse il suo scudetto numero 25, il primo dopo la fine dell’era D’Antoni, chiudendo sette anni di digiuno.
Tornando alla partita di questo pomeriggio alle ore 17, l’Olimpia arriva alla gara di campionato a meno di due giorni dall’ultimo impegno di EuroLeague.
Coach Messina ha dichiarato che teme Trieste in quanto squadra e campo sempre difficili da affrontare e superare. “Sarà una partita complicata, che non dobbiamo avere fretta di chiudere. Trieste sarà più fresca di noi e in più hanno avuto tanto tempo per preparare la partita. Non avranno due stranieri ma inseriscono Mussini. Noi abbiamo giocatori migliori ma come sempre, per vincere, dovremmo essere bravi attraverso l’aspetto mentale e l’energia fisica, a tradurre sul campo la nostra presunta superiorità”.
Da parte triestina, coach Dalmasson ha dichiarato: “Chiaramente, giocare contro una squadra che tutti gli atleti desiderano affrontare poteva essere un giusto premio per un collettivo che arriva da due buone partite. Affrontare Milano senza tre giocatori importanti diventa certamente più difficile, ma noi proveremo comunque a dare il massimo”.
In ogni caso e come sempre nella storia cestistica di Trieste e Milano, una sfida entusiasmante che avrebbe richiamato sicuramente al PalaRubini, Allianz Dome il tutto esaurito e il sesto uomo a Trieste è sempre stato un’arma in più per la squadra di casa. A causa della pandemia saranno solo 1000 le persone che potranno accedere al palazzetto ma che sicuramente si faranno sentire.