di Raimondo meledina
Dani Sordo ed il suo navigatore Carlos Del Barrio, su Hyundai i20 coupé WRC si sono aggiudicati il Rally Italia-Sardegna, sesta tappa del mondiale rally, che si è disputato sugli sterrati dell’isola, con base ad Alghero, dall’08 all’11 ottobre u.s. Lo spagnolo ha così bissato il successo dello scorso anno e lo ha fatto con l’autorità del driver consumato, prendendo il comando sin dalla quarta prova speciale del rally, e conquistando un importante vantaggio nelle prime due giornate di gara, nelle quali havinto ben 5 prove(la 2^, 4^, 5^, ^6 e 8^). Vantaggio poi mantenuto sino alla fine, anche se nell’ultima giornata si è rischiato non poco: nella terza tappa, infatti, Ogier su Toyota e Neuville (Hyundai) hanno attaccato il leader della corsa, mettendogli pressione, senza però riuscire a recuperare il gap accumulato e doversi accontentare,Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul (anche loro su Hyundai i20 Coupé WRC) della seconda piazza, conquistata nel corso della Power Stage Sassari-Argentiera, e del terzo gradino del podio l’equipaggio francese composto da Sebastien Ogier e Julien Ingrassia, che gareggiava con la Toyota Yaris WRC del Team Gazoo Racing WRT.
La Hyundai ha piazzato ben cinque vetture nei primi 10 posti in classifica, anche se la casa coreana ha dovuto aspettare fino a tarda sera per godersi l’ufficialità della vittoria, perché la traversa posteriore della sua macchina, alle verifiche del peso, è risultata di 21 grammi inferiore alla norma, con conseguente multa di 10.000 euro.
La tappa italiana del World Rally Championship, organizzata per la 16^ volta in Sardegna (dal 2004 con base ad Olbia e dal 2014 nella splendida Riviera del corallo) dall’Automobile Club d’Italia con il supporto dell’Assessorato Regionale del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, ha offerto molte emozioni e colpi di scena, ed ha toccato, come da radicata consuetudine, svariate località del centro e nord Sardegna, come Tempio Pausania, e gli splendidi e tecnici percorsi che hanno saputo offrire le tappe Erula-Tula, Sedini-Castelsardo, Tergu-Osilo, e quelle del Nuraghe Loelle (Buddusò), Monte Lerno (Pattada), Cala Flumini e l’Argentiera. Gli italiani si sono messi in evidenza nel WRC 3 con il veronese Umberto Scandola e Guido D’Amore su Hyundai NG i20 e nel FIA Junior con Marco Pollara su Ford Fiesta mentre fra i sardi, ha brillato Francesco Marrone, buddusoino doc, primo assoluto fra i suoi corregionali, ed unico pilota presente a tutte le edizioni del rally, che, con Francesco Fresu a fianco, ha conquistato un ottimo 26° posto finale ed ha ringraziato, per il sostegno, il manager della Pirelli Terenzio Testoni, ripromettendosi, naturalmente, di essere al via per molte edizioni ancora.
Unica nota stonata, la tappa sarda del campionato del mondo di rally si è svolta a porte chiuse per le normative anti Covid, anche se non sono mancati coloro che hanno voluto rischiare comunque, godendosi dal vivo lo spettacolo del passaggio dei loro beniamini alla guida delle loro macchine.
La cerimonia del podio, con strappo alla regola e tanto di tuffo finale, ad Alghero, ovviamente, alla presenza delle massime Autorità locali, della R.A.S. e dell’A.C.I. che si sono dette soddisfatte di come sono andate le cose, auspicando che le prossime edizioni si possano disputare…senza virus ed in presenza delle migliaia di spettatori provenienti da ogni parte del mondo a cui ormai ci si era abituati e che profittavano della manifestazione rallistica per godersi, insieme, gare indimenticabili e gli incomparabili scenari della Sardegna.
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