-di Francesco Schillirò–
Senza nulla togliere alle pregresse edizioni,questo Giro,con le prime tappe è un tuffo storico culturale sulla meravigliosa terra di Trinacria.La suggestiva partenza dalla Cattedrale di Monreale della prima tappa a cronometro con arrivo nel ventre della vecchia Palermo,il passaggio tra la Valle dei Templi di Agrigento,la scalata da “muntagna” come viene chiamata l’Etna dai Siciliani,passando per la strada “ mare -monti “ così chiamata perché in poco tempo consente di arrivare da Taormina alle piste innevate di Linguaglossa -Piano Provenzana, che per chi vi ha sciato,consente ,possiamo dirlo,senza ombra di dubbio,un paesaggio unico caratterizzato sullo sfondo dal tratto di mare tra Taormina e Catania.Oggi si corre l’ultima tappa Catania Villafranca Tirrena di 144 Km ed i corridori vedranno una costa meravigliosa frastagliata nella terra dei Ciclopi e passati sul Tirreno potranno ammirare le perle delle isole Eolie.Speriamo che l’indigeno Vincenzo Nibali che sulla nostra “muntagna” ha mostrato tutta la sua forza risalendo la classifica ed arrivando al quinto posto a 53 “ dalla maglia rosa Almeida,possa sulle strade della provincia messinese nativa,trovare la forza di un guizzo che lo porti al vertice della classifica.Come chiosa finale riporto una frase estratta dal libro “Fogli Italiani”- di Karel Capek scrittore Ceco.“Pagatemi queste righe a peso d’oro,non per la loro straordinaria bellezza ma perché io stesso le devo pagare così care.Se pago ogni stelletta dieci centesimi e un centesimo ogni profondo mormorio del mare,dieci lire il fuocherello rosso sulla cima dell’Etna e mezza lira ogni ora dell’aria balsamica-come vedete non tengo conto né dei riflessi del mare,né delle palme,né del vecchio castello e nemmeno del teatro greco che di notte non ha niente con cui attirare l’attenzione-allora,veramente ne vale la pena e sia lodato Dio che mi ha mandato in questa parte del mondo”Consentitemi ,ma ho sempre condiviso ed applicato nel mio agire, una frase di Renato Guttuso”anche se dipingo una mela,c’è la Sicilia”