-di Massimo Rosa–
LE GARE
VIDEO: https://youtu.be/uleE5nFigZ8?t=2
Lo sport della vela prevede tre tipi di regate:
- Olimpiche
- Oceaniche
- Testa a testa
Ogni regata è aperta a uomini e donne ad eccezione di qualche categoria olimpica.
Le classi olimpiche sono 9.
Le regate si svolgono lungo una rotta triangolare.
LA REGATA INSEGUIMENTO
E’ la regata definita ad handicap, che non ha la necessità di fare calcoli di piazzamento una volta che le imbarcazioni hanno tagliato il traguardo.
Le barche, infatti, per ovviare ai conteggi sono fatte partire a seconda della classe.
LA REGATA DI CLASSE
E’ una regata monotipo, cioè di barche della stessa classe.
LE REGATE D’ALTURA
Sono anche chiamate off-shore, cioè regate d’alto mare, più conosciute come regate oceaniche.
Le barche che partecipano a questo tipo di regata sono stremante sofisticate, presupponendo lunghe percorrenze in acque pericolose, come lo possono essere quelle oceaniche.
Per potere gareggiare è necessario che l’imbarcazione sia a norma di regolamento IYRU (International Yacthing Race Union).
Le regate riconosciute dallo IOR (International Offshore Rules) sono quattro:
- Quelle che si disputano su lunghe distanze, molto al largo e per lunghi periodi.
- Quelle che si disputano su lunghe distanze, bordeggiando le coste.
- Quelle che si svolgono in acque aperte e protette.
- Quelle brevi che si disputano in acque protette.
CHI ATTRAVERSA L’ATLANTICO O CIRCUMNAVIGA IL MONDO
E’ sicuramente una persona molto particolare.
Le sue doti devono essere:
Coraggio
Spirito d’avventura
Grande intuito
Il fisico deve godere ottima salute ed essere in perfetta forma atletica per affrontare l’insonnia ed i continui e repentini cambiamenti di temperatura, umidità, sole e vento, insomma le intemperie più estreme..
LA SICUREZZA
Questi tipi d’imbarcazione devono essere tutte dotate di attrezzature moderne e sicure. A bordo non possono mancare i razzi di segnalazione in caso di SOS, come non possono mancare i salvagenti e le zattere gonfiabili ed inaffondabili.
A bordo deve esserci anche il GPS (Global Position System), questo è un sistema che, collegandosi via satellite, stabilisce la posizione dell’imbarcazione.
LE REGATE DEL MITO
Gli appassionati della vela sognano le gesta di quei temerari che amano le sfide impossibili delle traversate transoceaniche o delle circumnavigazioni del mondo.
Nella prima di queste schede dedicate alla vela abbiamo accennato alla storia dell’America’s Cup ma, come molti sanno, altre importanti ed ormai leggendarie sea-race le tengono buona compagnia:
REGATE OCEANICHE IN SOLITARIA
EUROPA 1 – STAR
La sua prima denominazione era OSTAR (regata transatlantica in solitaria), l’Europa- 1 Star è anche la più vecchia delle solitarie.
La regata parte dal porto di Plymouth, in Inghilterra, per terminare a Rhode Island, negli Stati Uniti d’America.
L’Europa 1- Star si svolge ogni tre anni sulla distanza delle 3.000 miglia marine, pari ai nostri 5.555 chilometri.
LA ROUTE DU RHUM
Questa traversata è tutta francese.
Inizia, infatti, nel porto di Saint Malo per terminare, dopo aver percorso 3.700 miglia, (6.852 km.), nel mare caraibico di Guadalupa a Pinte à Pitre.
Dal 1978 ha una periodicità quadriennale.
REGATE OCEANICHE CON EQUIPAGGIO
MINI TRANSATLANTICA
La regata è biennale, e come la Route du Rhum la sua matrice è francese. Le imbarcazioni, infatti, partono dal porto di Concarneau, sostano a Tenerife, nelle isole Canarie, e quindi, dopo aver percorso 1.370 miglia (km. 2.537) raggiungono Fort de France in Martinica.
La caratteristica di questa regata è quella di fare regatare imbarcazioni della stessa misura, che devono avere: una lunghezza m. 6,5; una larghezza m. 3, ed un’altezza dell’albero di m.14. Il pescaggio dell’imbarcazione deve essere di m 2.
QUEBEC – SAINT MALO
Anche questa regata parla la lingua della “Douce France”, infatti, partendo da Québec City (Canada francofono) giunge, dopo aver percorso 2.900 miglia (km. 5.370), nel porto francese di Saint Malo.
Poiché Québec City sorge lungo le rive del fiume San Lorenzo, le barche dopo il via devono discenderlo sino al golfo omonimo prima di affrontare l’Oceano Atlantico.
Questa regata è l’unica ad attraversare l’oceano da ovest verso est.
La Québec Saint Malo è una open race, cioè aperta a qualsiasi tipo d’imbarcazione.
TRANSATLANTICA JACQUES VABRE
Un tempo era meglio conosciuta come la “Route du Café”, perché la sua destinazione finale era ed è la Colombia, grande produttrice della nostra più famosa bevanda nazionale.
Come tutti questi tipi di regate anch’essa è biennale.
La partenza avviene dal porto di Le Havre, in Francia, e dopo avere attraversato l’Atlantico giunge nel porto di Cartagena, in Colombia.
Le barche ammesse possono essere monoscafo e multiscafo, le cui lunghezze possono variare tra i 13,72 m. ed i 18,29 m.
La lunghezza delle rotte varia: per le imbarcazioni monoscafo è di 4.420 miglia (km.8.185), per quelle multiscafo, invece, è di 5.520 miglia (km.10.222).
VOLVO RACE o WHITBREAD
Questa è la decana delle regate intorno al mondo, essendo nata nel 1973.
La partenza è data a Southampton, in Inghilterra, e dopo avere percorso, in nove tappe, 31.600 miglia (km.58.523), giungono al porto francese di La Rochelle, in Francia.
Le barche sono della classe W60, hanno una lunghezza minima di m.18,3, ed una larghezza di m. 5,25.
ADMIRAL’S CUP
L’Admiral Cup ha una particolare formula, infatti è suddivisa i sei regate: 2 olimpiche, 2 lungo costa, e 2 in mare aperto.
Acque di gara sono quelle antistanti il Mare d’Irlanda, la Manica, ed il mare sud-occidentale della costa inglese.
L’Admiral’s Cup è organizzata dalla Royal Ocean Racing Club, ed è biennale.
VANDEE GLOBE
La Vandée Globe è una gara difficilissima che si corre in solitaria. E’ difficilissima perché è prevista la circumnavigazione delle continente antartico, dove, prima di giungervi dalla Terra del Fuoco, è d’obbligo doppiare Cap Horn, vero e proprio spauracchio di qualsiasi navigatore.
Partenza ed arrivo avvengono da Sables d’Olonne, in Francia.
La regata è una “non stop” di 25.000 miglia (km. 46.300), e non prevede alcuna assistenza ai navigatori.
ed ancora a proposito di:
AMERICA’S CUP
I protagonisti dell’America’s Cup sono le imbarcazioni dei Challangers e quella del Defender.
I primi sono gli sfidanti, il secondo è il difensore del titolo.
L’America’s Cup si svolge nel Paese detentore del titolo.
La regata è suddivisa in due diverse fasi: la prima fase vede la sfida tra imbarcazioni dei Challengers per aggiudicarsi il diritto a lanciare il guanto di sfida al detentore della Coppa America, nella seconda parte della competizione.
La rotta percorsa è di 18,55 miglia (km.34), che include: 3 giri di bolina e 3 con andatura di poppa.
Il vincitore della sfida finale, oltre a mettere in bacheca la coppa, acquisisce anche il diritto di scegliere il successivo campo di gara per la nuova sfida, che si terrà dopo 3 anni.
Ogni imbarcazione è composta da 16 membri di equipaggio.
Le due imbarcazioni, che disputano la finale, gareggiano al meglio delle sette regate.
Vincitori sono l’equipaggio e la barca che si sono aggiudicati 4 prove su 7.
LA ROTTA OLIMPICA
E’ la rotta maggiormente utilizzata per barche a vela di qualsiasi classe.
La lunghezza del tracciato-regata varia a seconda della classe e del numero delle imbarcazioni. Viene inoltre tenuto conto nel tracciato-gara anche delle condizioni atmosferiche.
Il percorso-gara è segnalato da boe da doppiare, posizionate secondo un certo ordine che permetta alle barche di regatare con andatura di bolina, di lasco o in poppa.
La distanza tra l’una e l’altra boa varia a seconda della classe in gara.
La rotta olimpica ha tre lati segnati da altrettante boe, messe in acqua poco prima della partenza della regata, assumendo quindi una forma triangolare.
Dalla boa 3 (partenza) si procede di bolina sino alla boa 1 (dove successivamente è posto il finish), quindi si prosegue verso la boa 2, chiamato anche “largo”, che fa un angolo di 60° o 90° con le boe 2 e 3.
La scelta dell’angolazione dipende dalla classe che si trova in acqua.
Il percorso-gara è regatato in tre riprese.
POSIZIONI SECONDO VENTO
A seconda di dove soffia il vento la barca assume diverse posizioni che ne determinano così l’andatura.
Si può veleggiare di bolina stretta e di bolina larga, al traverso, al lasco ed al gran lasco oppure in poppa.
COME SI VIRA
Quando si parla di virata s’indica una navigazione a zig-zag della barca quando il vento è di prua. Questo tipo di navigazione obbliga lo spostamento di continuo della vela da un lato all’altro.
Idealmente si può scomporre la manovra in 5 figure:
- La barca naviga di bolina con le mure a sinistra. L’equipaggio che si trova seduto di fronte alla vela maestra è pronto alla manovra.
- La barra del timone viene spinta sottovento, affinché la prua dell’imbarcazione si diriga verso il vento.
- A questo punto è liberata la scotta sottovento con mure a sinistra. Effettuata questa operazione la vela maestra comincia ad orzare mentre il fiocco svolazza al vento.
- La barca prende finalmente il largo ed il boma si sposta dall’altro lato.
- Il timone è riportato in posizione centrale, così la vela maestra ed il fiocco sono bordati. La navigazione a questo punto è di bolina stretta mure a destra.
COME SI STRAMBA
Con il termine strambare s’indica una virata con il vento in poppa. Per effettuare questa manovra bisogna essere dei provetti marinai, poiché la vela fa una rotazione di 160°.
Anche in questo caso la manovra si può scorporare in 5 figure:
- La navigazione procede con mure a sinistra e vento in poppa e, come sempre, l’equipaggio staziona fronte vela maestra pronto a strambare.
- Il timoniere spostandosi verso il centro controlla la scotta della vela maestra e la borda molto velocemente. In questo modo la barca sfrutta al meglio il vento in poppa.
- Il boma è spostato dal timoniere, e di conseguenza l’equipaggio si sposta verso il centro. Il fiocco svolazza e la vela maestra si sposta dall’altro lato.
- Una volta effettuata questa manovra il boma si sposta dall’altra parte, mentre il timoniere centra la barra e l’equipaggio equilibra la barca.
- Timoniere ed equipaggio siedono sopravento, mentre l’imbarcazione naviga verso destra.
CLASSI OLIMPICHE ATENE 2004
Le nove classi che seguono sono quelle omologate dalla Federazione Italiana Vela
YNGLING Monotipo a chiglia fissa progettato nel 1967 dall’ideatore del Soling, l’architetto norvegese Jan Linge. Classe Olimpica 2004 per barche a chiglia fissa ad equipaggio femminile Caratteristiche: lunghezza fuori tutto= m 6,35 lunghezza al galleggiamento= m 4,7 larghezza= m.1,73 dislocamento= 645kg chiglia= 310kg superficie velica= mq14,0 equipaggio= 3 persone materiale da costruzione= vetroresina | |
TORNADO Catamarano monotipo con due derive progettato nel 1967 dall’architetto australiano Rodney March. Classe Olimpica negli anni 1976-80-84-88-92-96. Caratteristiche: l.f.t.=m 6.09 l=m.3.01 p=kg.150 s=mq.20.30 e=2 persone c=legno o plastica | |
470 Monotipo a scafo tondo e deriva mobile progettato nel 1963 dall’architetto francese André Cornu. Classe Olimpica maschile negli anni 1976-80-84-88-92-96. Classe Olimpica femminile negli anni 1988-92-96. Caratteristiche: l.f.t.=m 4.70 l=m.1.68 p=kg.115 s=mq.13.28(spinnaker) e=2 persone c=plastica | |
FINN Monotipo a scafo tondo e deriva mobile progettato nel 1950 dall’architetto finlandese Richard Sarby. Classe Olimpica negli anni 1952-56-60-68-72-76-80-84-88-92-96. Caratteristiche: l.f.t.=m 4.50 l=m.1.51 p=kg.145 s=mq.9.30 e=1 persona c=legno o plastica | |
LASER Monotipo con scafo tondo e deriva a baionetta progettato nel 1971 da Bruce Kirby. Classe Olimpica 1996. Caratteristiche: l.f.t.=m 4.23 l=m.1.37 p=kg.57 s=mq.7.06 e=1 persona c=vetroresina | |
EUROPA Monotipo a scafo tondo e deriva mobile disegnato dal belga Roland nel 1964. Classe Olimpica femminile negli anni 1992-96. Caratteristiche: l.f.t.=m 3.35 l=m.1.38 p=kg.60 s=mq.7.40 e=1 persona c=legno o plastica | |
MISTRAL Tavola a vela monotipo progettata nel 1978 da Ernstfried Prade. Classe Olimpica 1996. Caratteristiche: l.f.t.=m 3.80 l=m.0.680 p=kg.18 s=mq.6.00 c=G.R.P., polietilene, epoxi | |
STAR Monotipo con scafo a spigolo e chiglia a pinna progettato nel 1911 dall’architetto nord-americano William Gardner. Classe Olimpica negli anni 1932-36-48-52-56-60-64-68-72-80-84-88-92-96. Caratteristiche: l.f.t.=m 6.92 l=m.1.73 p=kg.662 s=mq.26 e=2 persone c=legno o plastica | |
49er Deriva planante ad alte prestazioni con terrazze. Monotipo progettato nel 1995 dall’australiano Julia Bethwaite. Classe Olimpica 2000. Doppio trapezio. Terrazze rigide. Bompresso retrattile. Spinnaker asimmetrico. Equalizzazione dei pesi mediante regolazione delle terrazze. Caratteristiche: l.f.t.=m 4.995 l=m.1.690-2.900 p=kg.62-92 bompresso=m.1.700 albero=m.8.100 deriva=m.1.500 superficie velica: randa=mq.15.00 fiocco=mq.6.20 spinnaker=mq.38.00 e=2 persone | |
Le foto ed i video presenti su PANATHLON PLANET sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà segnalarlo alla Segreteria di redazione: segreteria.redazione@panathlondistrettoitalia.it, che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.