–di Massimo Rosa–
“Clamoroso al Cibali”, con queste frase Sandro Ciotti chiudeva la radiocronaca di Catania-Inter: era l’ultima del campionato 1960-1961, ed i nerazzurri erano secondi a due punti dalla capolista, neanche a dire la solita Juventus, ma con una partita ancora da recuperare. Ebbene quel giorno contro ogni pronostico i catanesi batterono nientechemeno l’Inter di Helenio Herrera. E pensare che il Mago Herrera all’andata, dopo avere vinto per 5-0, li aveva definiti “Postelegrafonici”.
Sessant’anni dopo “Clamoroso a San Siro”: il Milan batte la capolista Juventus con un roboante 4 a 2. Un risultato del tutto inatteso dal momento che i bianconeri stavano conducendo per due reti a zero. Ma si sa il gioco del calcio è questo, ed è anche il suo bello.
La Juve ha da un lato pagato i postumi del derby contro il Toro avendo lasciato sotto la Mole gli squalificati Dybala e Delight, due assenze pesanti per una classica come Milan-Juventus. Due giocatori in questo momento esplosivi ed utili alla causa scudetto. Dall’altra metà del campo, invece i rossoneri al gran completo, soprattutto motivati più che mai dopo il successo contro la Lazio. Le due antagoniste con l’Atalanta sono le squadre più in salute di quest’ultimo forzato scorcio di campionato.
Se il primo tempo è di sostanziale equilibrio, il secondo è invece scoppiettante. La Juve parte a razzo giocando come fa solitamente: gran controllo palla, triangolazioni nello stretto, folate sulle fasce, accelerazioni, pressing, e chi più ne ha più ne metta.
Il Milan viene a trovarsi in balia degli incontenibili avversari, e sembra poter crollare da un momento all’altro. Così è infatti. Rabiot sradica una palla nella sua metà campo e con una imperiosa cavalcata supera gli avversari che nulla possono fare, men che meno Donnaruma costretto a raccattare la palla in fondo alla rete. Ci pensa quindi il solito Ronaldo ad aumentare il bottino, che imbeccato da un profondo lancio verticale di Cuadrado, fa secco per la seconda volta il portierone milanista. E’ il 2-0 che lascia presagire una goleada dei campioni d’Italia.
La Juventus pregusta già i dieci punti che la distaccano dalla Lazio, sconfitta nel pomeriggio a Lecce, senza chiudere i conti con il Diavolo.
Partita finita? Neanche per sogno. Il Milan sembra scosso ed in confusione. Ma un rigore decretato dal Var per un fallo di mano di Bonucci riapre le speranze. Lo segna Ibra. La Juve va in confusione, si allunga, ed in cinque minuti incassa i micidiali contropiedi di Kessie e Leao. Quindi cala il micidiale poker con Rebic. E’ il Harakiri bianconero!
La storia si ripete: “Clamoroso a San Siro”, avrebbe detto Sandro Ciotti.
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