100 anni fa come oggi nasceva juan Antonio Samaranch, un uomo che per vent’anni, dal 1980 al 2001, è stata l’anima e l’immagine dei Giochi Olimpici.
Era nato a Barcellona, figlio di genitori benestanti. Da giovane Samaranch praticò varie discipline sportive, dal calcio all’equitazione, dalla vela al golf. Si laureò ma la sua passione sportiva continuò come giornalista dove, grazie a questa professione, fu inviato a numerose manifestazioni. La sua prima importante uscita fu come inviato speciale alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952. A metà degli anni ‘50 cominciò la carriera di dirigente sportivo fino a diventare presidente della federazione spagnola di Pattinaggio. Con quell’incarico fece il capo delegazione ai Giochi di Cortina nel 1956. Fu l’inizio di un percorso che lo portò a essere dirigente di primo piano dello sport spagnolo (capo delegazione anche a Roma nel 1960 e a Tokyo e nel 1966 venne eletto membro del CIO del quale diventò quasi subito vicepresidente e quindi presidente nel 1980. Venne eletto Presidente nel corso della 83.ma sessione del Comitato Olimpico Internazionale a Mosca nel 1980, poco prima delle Olimpiadi.
Samaranch vinse alla prima votazione: ebbe 44 voti contro 21 dello svizzero Marc Hodler, presidente della FIS, Federazione Internazionale Sci .
Uno dei suoi più grandi meriti è stato quello di riuscire a risanare il CIO dal punto di vista finanziario, salvandolo dalla crisi in cui si trovava alla fine degli anni ‘70. Riuscì con le sue idee rivoluzionarie a far crescere i Giochi fino a diventare il più grande evento planetario; grazie a lui ci fu la progressiva apertura agli sponsor e ai media perché capi’ che strategia di aprire le Olimpiadi agli sportivi professionisti era vincente per ricevere introiti dagli sponsor .
Nel 1991 fu stato insignito del titolo di Marchese di Samaranch.
Grazie a lui le Olimpiadi sono entrate dentro l’era moderna, le ha sapute rendere attrattive al punto di avere la coda di persone, che lo volevano incontrare o prendere un appuntamento , non solo nel suo ufficio ma perfino fuori dall’albergo in cui soggiornava a Losanna, fin dalle prime ore della mattina.
Ha avuto anche critiche per la sua gestione quasi personale del CIO, per la commercializzazione dell’evento olimpico e per i privilegi che si era ritagliato.
Anche lo scandalo nella scelta delle sedi dei Giochi lo investi’ ma seppe chiedere scusa e riorganizzare subito la situazione lacerata , mettendo a tacere lo scandalo di prestazioni sessuali e di tangenti ricevuti da alcuni esponenti del CIO. Li espulse e organizzo’ la commissione per la scelta dove all’interno da allora sono presenti anche gli atleti.
Samaranch seppe anche rinunciare a un’ulteriore candidatura alla presidenza del CIO nel 2001, al suo posto fu eletto Jacque Rogge . Samaranch a questo punto fu comunque eletto Presidente Onorario a vita del CIO.
RUOLO CHIAVE – «Non riesco a trovare le parole per descrivere la sofferenza che in questo momento colpisce la famiglia olimpica- dice Jacques Rogge, attuale presidente del Cio, successore di Samaranch – E’ stato l’uomo che Le reazioni alla scomparsa di Samaranch sono in linea con quello che afferma Rogge e vanno tutte ben al di là dell’addio a un uomo di sport e dell’organizzazione sportiva. Samaranche infatti è unanimemente considerato il personaggio chiave nella nascita dell’Olimpiade contemporanea. E’ negli anni della gestione di Samaranch, infatti, che i Giochi cominciano a fare i conti con gli sponsor, le esigenze della tv e quelle dei una platea davvero mondiale. Con in più problemi di politica internazionale davvero non facili, dai boicottaggi alla questione del bando sudafricano. Non a caso tutti i commenti alla notizia della sua morte sottolineano questo ruolo chiave nella storia olimpica. «Samaranch ha capito l’importanza sociale dello sport ma anche degli aspetti economici che lo sport poteva rappresentare – dice per esempio Franco Carraro -. Ha fatto del movimento olimpico un movimento universale sia come diffusione che come importanza sociale, economica, epica. Le Olimpiadi sotto la sua gestione sono diventati un fenomeno quasi ineguagliabile perchè il mondo ogni 4 anni si ferma, tutti i capi di Governo sono alla cerimonia e tutto questo è dovuto al suo operato. Adesso il Cio è un’organizzazione straordinaria e le Olimpiadi sono quello che oggi sappiamo. Un ricordo personale? Sono amico suo dal 1964, è entrato nel Cio nel ’66 e ricordo che aspettava nella stanza accanto a quella in cui veniva eletto. Fu fatta una deroga a suo favore perchè solo i paesi che avevano organizzato le Olimpiadi potevano avere due rappresentanti e la Spagna ne aveva già uno».
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