-di Enrico Brigi–
Lo scudetto 2019/2020 – che sarà “tristemente” ricordato per quello dell’era Covid-19 – imbocca con sempre maggior convinzione la strada di Torino. Il pareggio contro l’Atalanta della Juventus – sul quale c’è lo “zampino” di Var e , soprattutto, di regole opinabili – offriva alla Lazio, su un luccicante vassoio d’argento l’ennesima occasione per accorciare le distanze. La squadra di Inzaghi, invece, in preda a beghe interne non meglio confermate, è caduta in casa con il Sassuolo – terzo ko di fila – mettendo seriamente in dubbio la sua reale volontà di essere la principale alternativa ai bianconeri di Sarri per la conquista del titolo. Al secondo posto della graduatoria, invece, arriva con sorpresa l’Inter che rimedia ad una papera di Handanovic e rifila tre gol a un Torino sempre più in crisi di gioco e risultati. La formazione di Antonio Conte, contestato dopo il pareggio di Verona, potrebbe a questo punto approfittare dello scontro diretto tra Juve e Lazio, in programma sul terreno dell’Allianz Stadium tra solo due giornate. Strano il calcio, è proprio il caso di dirlo.
Finisce in pareggio il match tra Napoli e Roma che rimangono, quindi, entrambe in corsa per la qualificazione in Europa League, dietro alla Roma distante solo quattro punti. Da rimarcare l’ennesima grande prestazione del Verona contro la Fiorentina. I gialloblù meritavano la vittoria, svanita solo all’ultimo respiro, a causa di una “zampata” dell’ex milanista Cutrone. Finiscono in pari i match Bologna-Parma e Cagliari-Lecce dove solamente la formazione salentina conquista un altro punto importante nel suo cammino per raggiungere la salvezza.
In coda, mentre per Spal e Brescia, entrambe sconfitte, è pronto a calare il sipario rimane sempre incerta la lotta per chi dovrà far loro compagnia nel prossimo campionato cadetto. In questo momento si profila, infatti, una lotta a due tra Genoa e Lecce mentre Torino, Udinese e Fiorentina, avanti di qualche punto, si mantengono – almeno per ora – appena sopra la linea di galleggiamento. Attenzione, però, perché con sei turni ancora da disputare è ancora troppo presto per dire l’ultima parola.
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