–L’avvocato Stefano Fanini, che avete avuto modo di conoscere recentemente a “VideoIncontriamoci al Panathlon”, è fortemente uomo di sport. Lo scoprirete nell’intervista rilasciata a Stefano Barana per TGGialloblu di Telenuovo,emittente veronese, che ringraziamo per averci concesso la riproduzione dell’articolo.
Fanini, l’avvocato dello sport veronese
di Stefano Barana (TGGIALLOBLU)
Colleziona incarichi, Stefano Fanini. Ma anche silenzi. Lo si intravede giusto in qualche inquadratura di Sky accanto a Setti allo stadio durante le partite del Verona, o lo si scorge a bordo campo all’Agsm Forum nei match di Tezenis e Calzedonia. Poco altro. Fanini è refrattario ai riflettori e di lui si parla di rado nonostante sia avvocato dell’Hellas (dal 2007, era Arvedi), ma anche di BluVolley, Scaligera Basket e Verona Rugby. Senza contare la consulenza al Coni e le partecipazioni nei consigli direttivi del Panathlon Club Verona 1954 e dell’Associazione italiana Avvocati dello sport.
Insomma Fanini è una delle figure più importanti in città e in ambito nazionale nello sport e da maggio è anche vicepresidente della Lega Volley, che raggruppa SuperLega (la vecchia A1), A2 e A3. Per capirci: è lui l’uomo che sta operando sotto traccia per portare la Supercoppa di pallavolo in Arena a settembre.
Veronese, 47 anni, laurea in Giurisprudenza a Trento, due studi a Verona (Stradone San Fermo) e Domegliara, Fanini è civilista, ma negli anni si è specializzato anche nel diritto sportivo, in una tradizione che da noi fu aperta negli anni 80 da un suo illustre predecessore, l’avvocato Marco Bisagno.
Che sia calcio, volley, basket o rugby, Fanini si occupa principalmente degli aspetti legali concernenti la contrattualistica (sportiva e commerciale) e dei rapporti con le rispettive Leghe e Federazioni. Poi ci sono i grandi fatti. Tutti ricordano i casi Muntari nel 2014 e quello più recente di Balotelli dello scorso novembre, ma quasi nessuno li associa al nome di Fanini. Entrambe le volte la tifoseria dell’Hellas fu accusata di cori razzisti, ma Fanini s’adoperò sul piano legale per dimostrare l’insussistenza dei cori (Muntari), o ridimensionarli a fatto isolato e individuale (Balotelli), facendo annullare la chiusura di settori dello stadio. Idem nel 2017, caso Ebagua, allorché Fanini evitò la chiusura della curva sud per la sfida-promozione contro il Carpi. Meno mediatico è invece il successo dell’anno scorso: Fanini difese strenuamente in tre gradi sino al Collegio di Garanzia del CONI la vittoria a tavolino di Cosenza.
C’è poi una vicenda che ha creato giurisprudenza: il 13 maggio 2013 Nicola Ferrari, all’epoca attaccante del Verona, fu espulso a Castellamare di Stabia. Era la penultima giornata della stagione della promozione in A con Mandorlini e la squalifica di tre giornate con la prova tv non gli avrebbe permesso di partecipare alla successiva partita-promozione con l’Empoli. Fanini smontò le immagini televisive impostando una difesa minuziosa e la squalifica a Ferrari fu cancellata. Mai prima di allora in Italia la prova tv era stata sconfessata a favore di un calciatore. Ma la vittoria umanamente più soddisfacente risale probabilmente a qualche mese prima, febbraio del 2013, e riguarda sempre Ferrari, che assistito anche da Fanini (in qualità di legale del Verona) dopo sette mesi di processo nei vari gradi, dopo l’iniziale condanna riuscì a dimostrare la propria estraneità al calcio scommesse e quindi a proseguire una carriera altrimenti compromessa.
Ora Fanini è impegnato su altri fronti: in primis i contenziosi relativi ai diritti televisivi per le interruzioni dei campionati e la gestione dei vari protocolli sugli allenamenti (diversi per ogni sport) e le responsabilità conseguenti. C’è poi un fatto più tecnico che potrebbe però sviluppare nuovi scenari nel professionismo: Fanini lavora per ottenere dal governo il riconoscimento del credito d’imposta a favore degli sponsor per incentivarne gli investimenti nello sport. Sempre nell’ombra, senza apparire, nascondendosi dietro all’ironia di una delle sue battute preferite, che rivelò ad Alessandra Rutili in una delle sue rare interviste: “I miei difetti sono rigorosamente protetti per ragioni di privacy”.