-100 anni di Zeno Colò, il grande campione toscano–
Adriana Balzarini
Zeno Colò il primo mito dello sci italiano. Per l’Abetone questo 2020 è l’anno dei festeggiamenti dei due sciatori centenari famosi del mondo dello sci : Celina Seghi ancora viva e Zeno Colò che purtroppo morì a 73 anni. Tante iniziative all’ Abetone e non solo per festeggiare dei cento anni di Zeno Colò che oltre che un ineguagliabile campione di sci fu anche direttore degli impianti di Abetone, fu il disegnatore delle piste (come le tre splendide Zeno) e anche imprenditore capace di guardare avanti: fu lui a volere fortemente la realizzazione dell’Ovovia che oggi è uno dei pilastri del sistema di impianti abetonese contribuendo allo sviluppo e alla crescita della stazione sciistica. Oggi ricorre il suo compleanno e all’Abetone Zeno Colò è come se fosse sempre vivo. Nacque il 30 giugno 1920 a Cutigliano, la frazione capoluogo del Comune di Abetone Cutigliano, l’asso pistoiese perse buona parte della carriera a causa del secondo conflitto mondiale.
Colò dominò ai Mondiali di Aspen del 1950, nei quali vinse la prima medaglia d’oro della storia per l’Italia in discesa, doppiandola in gigante ed infine vinse anche l’argento in slalom. Due anni dopo, alle Olimpiadi di Oslo vinse il titolo a cinque cerchi in discesa (valevole anche come titolo mondiale). Terminò la carriera sportiva nel 1954, quando legò il suo nome a un modello di scarponi da sci e a una giacca da sci di un’azienda italiana, purtroppo in base al regolamento vigente all’epoca, venne ritenuto professionista. Proprio questo per vecchi regolamenti ma anche invidia e gelosi, e non gli permise l’iscrizione ai Giochi di Cortina 1956 ma l’organizzazione dei Giochi lo volle come uomo simbolo per la fiaccola olimpica.
Visse il periodo dello sci eroico con sci lunghi e pesanti, senza attacchi di sicurezza e nessun casco di protezione in testa nell’affrontare piste ripide per niente recintate da reti ma solo segnalate da piccoli paletti e da rametti di pino infilati nella neve. In quelle condizioni Zeno riuscì non solo a vincere le gare di discesa libera ma anche a frantumare il record dell’ora che apparteneva a Leo Gasperl con la velocità di 159,292 chilometri all’ora al Plateau Rosa a capo scoperto, maglione di lana e scarponi fissati con delle staffe agli sci di legno” Cambi” inventando la posizione-postura raggruppata aereodinamica, posizione che sarà in seguito perfezionata da Jean Vuarnet prendendo il nome di “posizione a uovo”. La sua squalifica per professionismo però non l’accettò mai ritenendola un affronto e fu per lui una ferita difficile da rimarginare nonostante fosse chiamato in ogni posto perché un personaggio mito e le aziende lo vollero per essere un testimonial . Fece tempo a conoscere un altro grande sciatore dell’Appennino, Alberto Tomba e lo seguì idealmente sulle piste gioiendo per le sue vittorie fino alla sua morte che avvenne nel 1993. Proprio oggi il Comune di Abetone Cutigliano con la società Abetone Funivie festeggeranno il centenario con una serie di eventi. Sarà presente il Presidente della federazione Italiana Sport invernali Flavio Roda, si prevede l’apertura di una mostra di articoli e fotografie sulla straordinaria carriera del campione (a Palazzo dei Capitani in Cutigliano), l’arrivo della corsa podistica Pistoia-Abetone a lui intitolata, l’emissione di un francobollo commemorativo e una messa sul Monte Gomito.
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