-di Enrico Brigi–
Mentre in Italia non è ancora possibile stabilire con certezza se il campionato di calcio potrà o meno ripartire, in Germania la Bundesliga ha già visto il suo calcio d’inizio. Nello scorso fine settimana, infatti, ottenuto il via libera definitivo dal governo di Angela Merkel, il massimo campionato tedesco è tornato in campo per disputare il 26esimo turno. Naturalmente tutti gli incontri si sono svolti a porte chiuse, senza nessun spettatore sulle tribune per evitare ogni rischio di contagio. Libero accesso consentito solo agli addetti ai lavori, stampa compresa. Per i tifosi, quelli abituati a soffrire e gioire sui gradini degli stadi, non è rimasta altra alternativa che godersi l’incontro comodamente seduti sul divano di casa.
Lo spettacolo – o pseudo tale – andato in onda sulle pay tv non ha mancato, tuttavia, di sollevare qualche perplessità, legata soprattutto al rigido protocollo da adottare per il rispetto delle regole sanitarie. Qualche piccolo particolare non è passato inosservato, specialmente agli osservatori più attenti di altri ai minimi dettagli. Il primo riguarda l’utilizzo delle mascherine da parte dei giocatori in panchina, tutti accomodati a debita distanza di almeno un metro l’uno dall’altro.
I giocatori, in campo, invece, terna arbitrale compresa, tutti privi – giustamente – di dispositivi di protezione. Tutti questi interpreti, però, al momento di andare in campo e, successivamente, durante le fasi di gioco sono inevitabilmente venuti più volte a stretto contatto.
La domanda «ma il rischio di contagio?» trova immediata risposta nel fatto che tutti dovrebbero essere stati preventivamente sottoposti a tampone per escludere un’eventuale positività. Risposta assolutamente condivisibile ma allora nasce spontaneo un secondo quesito: «perchè allora la mascherina anche per i “panchinari” se anche loro sono stati sottoposti a tampone? Anche perchè al momento di entrare in campo la mascherina viene naturalmente tolta». Infine «perchè il medico sociale è entrato senza mascherina oppure perchè in alcuni casi gli stessi allenatori in piedi a bordo campo ne erano sprovvisti mentre altri la indossavano?».
Ciliegina sulla torta i tifosi radunatisi nei bar per seguire la partita alla tv. Nessuno di questi indossava la mascherina, anche se a debita distanza ma pur sempre in luogo chiuso.
In Germania, a quanto ci raccontano o a quanto si legge, il coronavirus imperversa, forse in maniera meno incisiva di quanto avvenuto in Italia. Tuttavia, nell’ottica di una possibile ripresa del campionato anche da noi, sul quale si sta ragionando da diverse settimane, una simile modalità di applicazione del protocollo potrebbe sembrare poco praticabile. Qualcosa non torna…
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