–A proposito di ricordi, ecco l’articolo scritto per 100 anni di Sport veronese nel flashback di quella strepitosa annata.
–di Massimo Rosa
E’ la prima giornata di campionato della stagione ‘84/’85, il Verona riceve il Napoli dell’ “unico vero fenomeno” della storia calcistica del XX° secolo: Diego Armando Maratona.
Lo stadio Marcantonio Bentegodi è colmo all’inverosimile. E’ una splendida e calda giornata di settembre.
Quando “ El Pibe de Oro “ scende nell’arena a palleggiare è tutto un ohh, ohhhh, nel vedergli fare tutto ciò che vuole con la “pelota” durante il riscaldamento prima della partita.
C’è aria di festa tra i numerosi napoletani presenti allo stadio. Il Napoli è senz’altro la squadra da battere. Ed è vero perché oltre al grande Diego vi sono Bagni, Bruscolotti, l’altro argentino Bertoni e l’ex di turno che risponde al nome di Penzo. E che come tutti gli ex è anche lui uno dei tanti pericoli di turno.
Tutti sono curiosi di vedere all’opera i due stranieri di casa nostra Briegel ed Elkjaer: saranno subito accontentati.
Briegel va in marcatura sul “Pibe de Oro”, braccandolo ovunque. Il suo è il ruolo del “panzer”, non gli fa toccare palla.
Addirittura dopo 26 minuti porta in vantaggio il Verona. Strepitoso!
Impeccabile in difesa, geometrico e dinamico a centrocampo, spregiudicato in attacco il Verona ha ora le ali ai piedi.
Capitalizza la sua superiorità “tecnico-tattica”, come avrebbe detto il miglior Nicolò Carosio, con il secondo goal di “Nanu” Galderisi, . Verona 2 – Napoli 0 alla fine del primo tempo.
Il secondo tempo non cambia, alla rete dei partenopei risponde Di Gennaro, che al 30’ chiude definitivamente i conti, rispedendo il Napoli al mittente.
Di qui inizia l’avventura “più pazza ed incredibile “dello storico Verona dello scudetto.
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