–di Massimo Rosa–
I Pugni-
“ Molto meglio che un uomo usi le armi che Dio glia ha dato, vale a dire i pugni “
Justin Grantham 1901
STORIA DEL PUGILATO
LA Noble Art de Défense (nobile arte di difesa) si può dire sia nata con l’uomo, poiché da sempre si sono menate le mani per offendere o per difendersi da qualcuno.
Di questa Nobile Arte ce ne parlano Omero e Virgilio, nell’Iliade il primo, e nell’Eneide il secondo. In quest’ultima vi si descrive il combattimento tra il giovane presuntuoso campione di pugilato Darete, e l’anziano Entello. In palio per il vincitore c’è un toro, mentre per lo sconfitto un elmo ed una spada. Vincerà il secondo, che sul punto di soccombere, troverà l’orgoglio del suo passato di combattente.
Anche nelle prime Olimpiadi era presente il pugilato oltre all’atletica, il tiro con l’arco, e la lotta.
Il combattimento avveniva per ko dell’avversario, nel senso che l’incontro non aveva termine sino a quando uno dei due pugili restava a terra definitivamente sfinito o morto.
Le mani di questi antesignani boxeur erano coperte con lacci di cuoio e rinforzate da una piastra di piombo o ferro.
I romani non erano meno dei greci. Essi, infatti, amavano il pugilato tanto quanto gli altri cruenti e sanguinari combattimenti che si consumavano all’interno dei loro Colliseum.
Dunque sangue e morte erano le componenti del piacere di allora.
Si combatte così per più di un millennio, sino a quando in Inghilterra, nella città di Londra, nasce la prima scuola di pugilato: siamo nel 1719. E i combattimenti si svolgono a mani nude.
Sempre nello stesso anno un certo James Figg si autoproclama campione di boxe, avendo vinto ben 15 combattimenti, tutti rigorosamente con gli avversari al tappeto.
Ed è proprio in quegli anni che nasce la Noble Arte de Défense, non ancora boxe. E’ inutile dire che l’ambiente non è certo quelle delle palestre, bensì quello dei pub maleodoranti, dove birra e gin scorrevano a fiumi, inebriando gli uomini ed appestando l’aria.
Qui, in questi posti, trova facilmente il suo habitat il pugilato, poiché qui gli avventori ottenebrati dai fumi dell’alcool se le davano di santa ragione, tra un tripudio di altrettanti spettatori alticci pronti a scommettere sui due contendenti.
Poiché i combattimenti erano privi di regole, ci pensò un certo Jack Broughton ha codificare la Noble Art, dandole innanzitutto un ring nel quale battersi, due arbitri, uno che dirigesse il match e l’altro che controllasse il tempo, oltre a proibire i colpi con la testa, con i gomiti, con le ginocchia, oltre a quelli sotto la cintola. La durata, come per il passato non aveva limiti.
Ma tutto questo non era sufficiente, ci pensò allora il marchese Queensberry, nel 1866, a porre le regole della moderna boxe, partendo da quella durata dei tre minuti per round. Il resto è storia recente.
CURIOSITA’
Con la boxe proliferano anche le scommesse (betting). Storica è la figura di Johnson Jackling che scommetteva su sé stesso, tanto era sicuro di vincere, arricchendosi a dismisura. Ma donne ed alcool lo fecero morire in miseria.
Il primo incontro tra un campione britannico, Sayer, ed uno yankee, Heenan, avvenne nel 1825. Terminò dopo 42 riprese dopo che la folla inferocita salì sul ring, mettendo in fuga l’arbitro, decise per il match pari.
Il primo italiano ad indossare la cintura di campione del mondo fu il friulano Primo Carnera che, nel 1933 sul ring di Long Island, batté lo statunitense Sherkey Jack per KO alla sesta ripresa.
I GUANTONI
Mentre nel passato i guantoni non erano previsti, la boxe moderna obbliga i contendenti ad indossarli.
Essi hanno pesi diversi a seconda dello status e della categoria, infatti vi sono guantoni da 227 grammi per i pugili professionisti sopra il peso welter, mentre per i pugili di peso inferiore il peso è di 170 grammi. I lacci devono essere sempre allacciati all’interno dalla parte del palmo della mano.
La mano a sua volta deve essere obbligatoriamente bendata, tranne che le nocche. Il bendaggio deve essere sempre approvato dall’arbitro.
IL COMBATTIMENTO
C’è da dire che per taluni la Boxe è arte, per altri invece è violenza. Per altri ancora è scienza.
Il combattimento si svolge su un ring (campo gara), e lo scopo è quello di guadagnare più punti sull’avversario, cercando di mettere a segno il maggior numero di colpi efficaci possibili, oppure cercando di infliggergli il famoso colpo del KO.
DILETTANTI E PROFESSIONISTI
Naturalmente sono Dilettanti quei pugili che non percepiscono alcuna borsa d’ingaggio, l’esatto opposto dei Professionisti.
I Dilettanti si limitano ad incontri sulle tre riprese (round), che variano tra i due ed i tre minuti. Hanno l’obbligo ad usare un caschetto leggero per il combattimento, indossando una canotta ed una cintura d’identificazione.
I pugili Professionisti combattono su distanze diverse a seconda della serie a cui appartengono.
Le Serie possono essere di 1a, di 2a e di 3°. Ed a secondo all’appartenenza il numero dei round varia. Infatti nella Prima si combatte per un massimo di 12; nella Seconda per un massimo di 10, e nella Terza per un massimo di 8. Tutte però di tre minuti ciascuna.
L’intervallo tra una ripresa e l’altra indistintamente per Dilettanti e Professionisti è di un minuto.
Nelle sfide mondiali dei professionisti si combatte sulle 15 riprese.
LA BORSA
E’ il monte premi in denaro messo in palio dal promoter di un incontro professionistico. L’ammontare è così diviso: 60% al detentore del titolo e 40 allo sfidante. Nel caso di titolo vacante la borsa è equamente divisa.
FISIOLOGIA
Fisiologicamente si è reso necessario creare le categorie a secondo dei pesi dei pugili, va da sé infatti che più aumenta la massa muscolare corporea, più aumenta la forza. Maggiore è la quantità di moto più devastante è il pugno.
PESI E CATEGORIE
Regola prima, un pugile non può mai essere al di sotto dei 46 kilogrammi.
Le categorie previste per qualsiasi Associazione o Federazione di appartenenza sono 15:
MINI MOSCA: è la più leggera categoria il cui peso non deve superare i 48 kg.
MOSCA: i Prof possono raggiungere al massimo i 50,802 kg., mentre i Dilettanti devono restare tra i 48 ed i 51.
SUPER MOSCA: questi pugili arrivano ad un massimo di 52,163 kg.
GALLO: i Prof raggiungono al massimo i 53,53 kg., mentre i Dilettanti, che combattono con il regolamento AIBA (Association Internazionale de Boxe Amateur), devono stare tra i 51 ed i 54 kg.
SUPER GALLO: il peso è di kg. 55,338.
PIUMA: i Prof pesano al massimo kg. 57,112, mentre i Dilettanti oscillano tra i 54 ed i 57 kg.
SUPER PIUMA: il loro peso è di kg. 58,967.
LEGGERI: i Prof raggiungono il peso massimo di kg. 61,237, mentre i Dilettanti devono restare tra i 57 ed i 60 kg.
SUPER LEGGERI: è una categoria che deve stare tra i 60 kg. ed i 63,503.
WELTER: per i Prof il peso è fissato entro i 66,678, mentre per i Dilettanti il loro limite è fissato entro i 67 kg.
SUPER WELTER: i Prof devono stare entro i 70,760, mentre i Dilettanti possono oscillare tra i 67 ed i 71 kg.
MEDI: categoria Prof kg. 72,574, Dilettanti tra i 71 ed i 75 kg.
MEDIO MASIMI: kg. 79,380 Prof, tra i 75 e gli 81 kg.
MASSIMI LEGGERI: sino ad 86,183 kg.
MASSIMI: oltre gli 86,183.
LO SFIDANTE
Chi combatte per la conquista del titolo è definito Challenger.
GOLDEN GLOVES
E’ il nome del torneo per dilettanti che si svolge negli Stati Uniti d’America. Chi vince conquista la medaglia d’oro ed il Trofeo Golden Gloves, tempestato di diamanti.
IL RING
E’ l’area di gara dove si svolge il combattimento. Ha la forma quadrata i cui lati vanno da un minimo di mt. 4,90 ai 6,10. E’ delimitato da tre ordini di corde elastiche poste ad altezze diverse: cm.0,40; 0,80 e mt.1,35. oppure da quattro poste a 0,40 cm.; 0,70 cm., mt 1,00; 1,30 e 1,35. La corda è rivestita di stoffa liscia
La piattaforma è in legno ricoperta da un feltro di spessore variante tra i 2,5 cm ed i 3,5. Fuori dalle corde la piattaforma prosegue per latri 60 cm. In prossimità dei quattro angoli sono posti i cuscini protettivi.
LA CAMPANA
Viene suonata dal cronometrista sia all’inizio che alla fine del round. Al suo suono i due pugili danno inizio o terminano il combattimento. Una volta suonata la campana non si può più offendere l’avversario, pena sanzione.
L’ANGOLO
E’ il posto diametralmente opposto che i due pugili occupano negli intervalli di tempo. Quando un pugile è a terra e viene contatto, l’avversario deve ritirarsi nell’angolo neutro in attesa del Box On.
BOX ON
E’ il comando a combattere dell’arbitro rivolto ai due contendenti ogni qualvolta c’è un’interruzione del combattimento.
FUORI I SECONDI
E’ l’ordine impartito dal cronometrista ai due Secondi, cioè agli assistenti del pugile, che devono abbandonare l’angolo del ring, dove prestano assistenza.
LA DISTANZA
Indica il numero dei round da effettuare per il combattimento.
GUARDIA DESTRA
E’ così definito quel pugile che combatte con l’arto destro avanti, pronto a colpire poi di sinistro. E’ in sostanza un mancino.
INCASSATORE
E’il pugile che fa della resistenza ai colpi avversari una sua arma.
PICCHIATORE
E’ il pugile che usa tutta la propria potenza muscolare per demolire l’avversario, cercando il colpo risolutivo del KO.
IL FOOTWORK
Il footwork ( letteralmente lavoro di gambe) è un movimento importante della boxe. Infatti più si è mobili sugli arti inferiori, più si ha la possibilità di creare difficoltà all’avversario, poiché il continuo movimento finisce per infastidire il contendente che lo subisce, dando la possibilità a chi lo pratica di entrare più facilmente nella guardia altrui.
Chi dunque ha padronanza di questa “Danza” possiede capacità balistiche, oltre ad avere un senso spiccato della distanza, del tempo e della velocità d’esecuzione del colpo.
COME TERMINA UN INCONTRO
Un match di pugilato può avere diversi esiti:
- Vittoria ai punti (VP)
- Pareggio (P)
- Vittoria per getto della spugna (VGS)
- Vittoria per fuori combattimento (KO)
- Vittoria per fuori combattimento tecnico (KOT)
- Vittoria per intervento medico (KOTC)
- Vittoria per abbandono (VABB)
- No Decision (ND)
L’ARBITRO
All’interno del ring può restare solo l’arbitro (referee) che ha giudizio insindacabile nella direzione dell’incontro, questo però solo secondo il regolamento inglese. Nel resto del mondo l’arbitro dirige l’incontro ma nel verdetto finale è coadiuvato da altri due giudici seduti a bordo ring.
ARRESTO DELL’INCONTRO
L’arbitro può arrestare un incontro quando uno dei due pugili è in difficoltà fisica a proseguire sino al termine, od anche per manifesta inferiorità tecnica.
IL COLPO DEL KO
E’ la conclusione preferita da pugili e spettatori. Il KO è decretato a seguito di un pugno che fa andare al tappeto l’avversario. E’ considerato al tappeto anche quando non lo tocca con tutti e due i piedi, ma è sufficiente che una parte del corpo sia a terra, od anche quando si sta rialzando.
IL CONTEGGIO
L’arbitro all’atterramento di uno dei due contendenti comincia a contarlo. Lo deve fare ad alta voce perché sia udibile agli altri giudici. Il cronometrista prende il tempo non appena un pugile va la tappeto e l’altro si ritira nell’angolo neutro. Se il pugile atterrato non si rialza entro 10” gli viene decretato il KO. Il conteggio, all’ultimo round, prosegue anche quando è suonata la campana.
KO TECNICO
E’ decretato dall’arbitro quando si accorge che uno dei due pugili non è in grado di proseguire il combattimento.
UPPERCUT
Conosciuto anche come Montante. E’ il colpo portato con le due mani con un movimento circolare dal basso verso l’alto del viso o del corpo.
GANCIO
E’ il colpo diretto portato da distanza ravvicinata con entrambe le mani. Il Gancio portato alla testa è anche definito in gergo Cross o Crochet.
DIRETTO
E’ il colpo che segna usualmente l’attacco di un pugile ed è portato dalla spalla seguito da tutto il peso del corpo. E’ un colpo che in gergo fa punti.
CROSS DESTRO O SINISTRO
E’ un Gancio di destro o viceversa sferrato alla testa.
PASSARE SOTTO I COLPI
Indica il gioco di gambe o di piegamento del corpo per evitare i diretti o ganci avversari.
LA GUARDIA
Le posizioni difensive si possono riassumere in tre punti:
- Guardia Half-Cover o Safety, cioè una mano è a difesa del viso, mentre l’altro braccio sta al di sotto.
- Guardia Americana, cioè è l’atteggiamento a braccia incrociate.
- Guardia Continentale a due braccia chiuse e con i pugni a protezione del viso.
REPERTORIO CLASSICO DEI COLPI
Un pugile completo deve avere nel proprio repertorio questi quattro colpi:
- Il Gancio
- Il Montante
- Il Diretto destro
- Il Diretto Sinistro o Jab
NO FOUL
Per evitare il mal costume che imperversava un tempo, nel 1930 fu introdotta la regola della squalifica ai pugili che intenzionalmente colpivano al di sotto della cintura per perdere premeditatamente il combattimento.
RICHIAMO
E’ l’ammonimento verbale al pugile scorretto. Se il pugile è richiamato reiteratamente subisce un ammonizione ufficiale, che va poi ad incidere negativamente sul punteggio. Se questi persiste è squalificato.
Negli incontri dilettantistici il pugile che riceve 3 richiami ufficiali è squalificato.
COLPI PROIBITI
· Colpo alle reni
- Colpire con la testa, dietro il collo, dietro la testa
- Colpire un avversario al tappeto
- Combattere a testa bassa
- Colpire sotto la cintura
GLI ALLENAMENTI
Boxare con l’ombra: simulazione di combattimento
Punching-ball: Attrezzo fissato ad una molla
Sacco: Attrezzo appeso dall’alto che simula una massa corporea alquanto pesante.
CONTEGGI
Nella boxe dilettantistica il massimo punteggio assegnato da ciascun giudice è 20, mente in quello professionistico è 10.
I punti sono assegnati per colpi puliti, con le nocche del guantone, al volto, ai lati, al corpo sopra la cintura e per il modo di difesa.
LE FEDARZIONI
Nel mondo della Boxe le sigle si sprecano:
FPI: Federazione Pugilistica Italiana
AIBA: Association International de Boxe Amateur (Dilettanti)
NYSAC : New York State Athletic Commision
WBA: World Boxing Association
WBC: World Boxing Council
Se volete comunicare con PANATHLON PLANET, scrivete a:segreteria.redazione@panathlondistrettoitalia.it